15 Febbraio 2006
LA STAMPA
DEMOLIZIONE DEL CINEMA TEATRO |
SAVONA.
La “Consulta Culturale Savonese” (l’organizzazione di coordinamento
delle associazioni “A Campanassa”, Istituto di Studi Liguri, Italia
Nostra e Società di Storia Patria), ha esaminato la situazione attuale
dei lavori di demolizione del Cinema-Teatro Astor. In un
documento-denuncia, inviato tra l’altro a Comune, Soprintendenza, Nucleo
tutela patrimonio culturale dei Carabinieri, osserva che «quasi
sicuramente sono stati demoliti volumi ben superiori a quelli previsti
dall’originario progetto e sono stati abbattuti ed asportati importanti
elementi architettonici del Palazzo Naselli-Feo (adiacente al
Cinema-Teatro sul lato di via Pia), quali colonne marmoree con relativi
basi, dadi e capitelli ed elementi di balaustre: elementi tutti presenti
e ben visibili (da sempre) lungo la scala del suddetto palazzo». E ancora: «E’ necessario che tali elementi architettonici (abbattuti ed asportati durante i lavori dei giorni scorsi) vengano rapidamente recuperati e opportunamente ricollocati e valorizzati nel sito originario ed è altresì necessario che i detriti (in parte ancora presenti nell’area del cantiere) vengano accuratamente esaminati, controllati e vagliati, per poter recuperare eventuali altre testimonianze lapidee ed architettoniche presumibilmente ancora disperse nelle macerie» «Con le demolizioni - si legge inoltre nel documento - si sono creati gravi pregiudizi alla stabilità e all’integrità della muratura perimetrale del confinante Palazzo Gavotti, sede della Pinacoteca Civica di Savona. E’ urgente la messa in sicurezza e il ripristino dell’intera parete di Palazzo Gavotti adiacente al cantiere di scavo, per evitare danni irreparabili all’edificio e alle preziose collezioni d’arte in esso contenute». Circa i futuri lavori di scavo per i previsti box sotterranei, ocorrerà fare molta attenzione in quanto l’area riveste interesse archeologico: è certo, tra l’altro, che in quel settore correvano le mura urbane di Savona dei secoli XII-XIII. Ssarebbero quindi necessarie, secondo la Consulta, ricerche archeologiche preventive.\ |