LA CONSULTA
Care amiche e cari amici,
giovedi 9 febbraio a Carcare (SV) si è svolta una importante e partecipata assemblea delle associazioni ambientaliste valbormidesi da cui è nata la Consulta per l'occupazione e lo sviluppo sostenibile della valle Bormida.
Molto apprezzati e importanti gli interventi anche delle forze politiche presenti .
In particolare sono emerse le posizioni propositive rispetto alla Ferrania e al fturo dell' area, che vengono dall' area verde e ambientalista.
Alla Consulta hanno aderito i comitati per il contratto mondiale sull'a cqua di SV e AL.
Nell' intervento di Adesione Danilo Bruno del comitato territoriale savonese ha posto l' accento su tre
elementi:
a) la necessità di un forte rapporto con le associazioni e gli enti locali del versante piemontese poichè "una è l'acqua e una la valle" ( proposta già fatta propria dagli organizzatori);
b) una forte attenzione alla necessità di chiudere la bonifica ACNA nell' ottica sostenuta fino all' ultimo da Stefano Leoni ed affinchè venga salvaguardato il polo di ricerca e formazione sulle bonifiche, che si è formato a Cengio.Tutto ciò prima di qualunque uso dell' area;
c) la netta contrarietà ad usare la Piana di Rocchetta di Cairo come area retroportuale trattandosi di una delle poche aree coltivate ed ancora prive di urbanizzazione della valle Bormida Ligure.
Danilo Bruno -comitato territoriale per il contratto mondiale sull'acqua Savona
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MANGIMI ANTICONCEZIONALI
Savona, 6 Febbraio 2006
Vorremmo segnalare al signor Sergio GIULIANI che la somministrazione di mangimi anticoncezionali ai colombi savonesi è già in corso da due anni; il metodo applicato richiede però, come fin da subito abbiamo detto, diversi anni per avere risultati importanti. E’ comodo ma scorretto attribuire a noi tutte le presunte "colpe" di ciò che in qualche modo riguarda gli animali; in fine dei conti siamo soltanto un’associazione privata di volontariato e non un "carrozzone" pubblico mangiasoldi. La soluzione di questo, come di altri problemi, spetta al Comune, al quale offriamo, per questo come per altri, tutta la nostra gratuita e volontaria collaborazione; a volte però le soluzioni non sono né facili né immediate, anche a Siena e Venezia.
ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI.
RISPONDE SERGIO GIULIANI
Ringrazio l'Enpa,ente di cui ho la massima ed ammirata considerazione,per i chiarimenti forniti a seguito del mio scritto in cui deploro il feroce ed accanito "bombardamento" di guano di piccione nella zona dove risiedo,a poca distanza da dove avete voi la vs sede.
Bene:il mio scopo era gettare un sasso in....piccionaia. Adesso so,e credo alle vostre affermazioni,che siete incolpevoli e che ad altri spettano i rimedi,che devono pur esserci,nel rispetto dei cittadini e,al tempo stesso,delle forme viventi. Non si tratta di sentirsi padroni del pianeta;si tratta di convivere,e non dev'essere,poi,tanto difficile!
Attendo chiarimenti dalle altre istanze che ho chiamato a rispondere. A voi,un grazie sincero.
Sergio Giuliani
PER GIULIO MAGNO E GLORIA BARDI
Ho letto con un sorriso, mi si passi il termine, divertito, gli interventi peraltro brillanti dei signori Magno e Bardi; entrambi, per motivi differenti, parlano di Dio e Chiesa.
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Comitato Territoriale savonese
per il contratto mondiale sull’acquaOggetto:COMUNICATO STAMPA
Ancora una volta l’ assessore provinciale Paliotto sul Secolo XIX del 3 febbrario 2006 ci stupisce un po’ con le sue dichiarazioni.
Scherzosamente si potrebbe dire che “ se la canta e se la suona” nonostante alcuni giusti rilievi del sindaco di Andora : Floris, Paliotto delinea già il futuro del servizio idrico integrato, dimenticando un dato fondamentale:
le decisioni dell’ assemblea dell’ATO sono prese dai comuni mentre la Provincia coordina, presiede ma non vota alcunchè.
Posta questa premessa, il Comitato ritiene opportuno rammentare che nulla sul destino del servizio idrico può essere deciso finchè il Piano d’Ambito non viene approvato.
Da quasi due anni il Comitato, le associazioni, le organizzazioni di categoria,… attendono fiduciose che l’ assemblea dell’ ATO, presieduta dall’ assessore Paliotto su delega del Presidente della Provincia, completi l’ esame delle osservazioni presentate al Piano d’Ambito e su pronunci su di esse.
Il Comitato ritiene però fondamentale richiamare due elementi in parte sollevati anche dal sindaco di Andora:
· La gestione deve essere “in house” cioè pubblica e partecipata poiché solo con un tipo di gestione innovativo e democratico si possono garantire programmi di educazione al risparmio sollecitati anche dal Floris e un concreto controllo popolare su servizio fondamentale inerente una risorsa , che non è illimitata.
· In questo contesto nonostante che l’ amministrazione Bertolotto abbia sottoscritto un programma in cui vi è l’ obiettivo dell’ affidamento “in house “ del servizio vi sono “nubi all’ orizzonte” se si pensa ail nuovo depuratore di Albenga, di cui non si conoscono stime certe sui costi né sull’ incidenza di un possibile intervento di un partner privato rispetto alla gestione complessiva del servizio idrico provinciale.
Sulla tariffa l’ assessore Paliotto pare voler “smontare e rimontare” tariffe idriche.
Nel ricordare che la tariffa viene delineata nel Piano d’ Ambito, approvato dall’ assemblea dei comuni e non dalla Provincia, il Comitato ribadisce ancora una volta che, a somiglianza di altri ATO, come quello del Piceno, una quota di consumo deve essere gratuita al fine di salvaguardare criteri sociali per i redditi più bassi e soprattutto per avvicniarsi al concetto secondo cui l’ accesso all’ acqua è un diritto umano inalienabile e che la quota convenzionale per le necessità vitali giornaliere deve essere gratuita.
Questi potrebbero presupposti per impostare una discussione democratica e partecipata sui costi del servizio…perché non cominciare?
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APPELLO
da una mail, vi 'rimbalzo' questo appello...Appello per la legge sui beni confiscati alle mafie
http://www.libera.it/index.asp?idpagine=544
SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE!!
La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent'anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l'impegno di quanti, dalle forze dell'ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo. Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell'iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera "m" dell'art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante "Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali", tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell'ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E' per queste ragioni che l'associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole,cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell'illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.
Per aderire all'appello:
email: libera@libera.it
Tel. 06/69770301
Fax 06/6783559
Hanno gia' aderito:Luigi Ciotti, Giuseppina La Torre, Rita Borsellino, Giovanni Impastato, Claudia Loi,
Edna Cosina, Daniela Marcone, Viviana Matrangola, Debora Cartisano, Margherita Asta,
Maddalena Rostagno, Monica Rostagno, Elisabetta Roveri, Dario Montana, Paolo Siani, Stefania Grasso, Angela Grasso, Rosalba Beneventano
Le coperative e le associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia:
Associazione Casa dei Giovani, Coop. Lavoro e Non Solo, Coop. NoE, Coop. Placido Rizzotto
Coop. Valle del Marro, I dipendenti della Calcestruzzi Ericina (azienda confiscata alla mafia nella provincia di Trapani)
All'appello hanno inoltre aderito molte associazioni nazionali: Arci, Associazione italiana per l'agricoltura biologica, Avviso Pubblico. Regioni e enti locali per la formazione civile contro le mafie, Antigone, Associazione Beati costruttori di pace, Associazione Rete Fattorie sociali, Auser, Centro turistico giovanile, CGIL, Cipax, CISL, Conapi, Consorzio italiano di solidarietà, Conferenza nazionale volontariato e Giustizia, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Federazione nazionale Giovani Comunisti, Federazione antiracket e antiusura italiana, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione universitaria cattolica italiana, Gruppo Alce Nero Mielizia, Gruppo Abele, Legambiente, Magistratura democratica, Mutua Studentesca, Psichiatria democratica, Pax Christi Italia, Peace Games, Sinistra Giovanile, Silp Cgil, Tavola della Pace, UIL, Unione italiana sport per tutti, Unione nazionale salute mentale, Unione sportiva Acli.
Hanno fatto sentire il loro sostegno anche gli enti locali impegnati nella gestione di beni
confiscati: il Consorzio Sviluppo e Legalità della provincia di Palermo, che raccoglie i comuni di Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, Roccamena, San Cipirello, Altofonte, il Consorzio Sole - Cammini di legalità della Provincia di Napoli, che raccoglie i Comuni di Marano, Pomigliano d'Arco, Giugliano in Campania, Casalnuovo, Portici, Pollena Trocchia, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Afragola, il presidente della Regione Puglia, i sindaci di Alcamo, Colle Val d'Elsa, Bologna, Ottaviano, Favara, Palma di Montechiaro, Pianoro, Mesagne, Martignano, Siculiana, Capraia e Limite, Partinico.
E ancora scuole, circoli didattici, singoli insegnanti, magistrati, tantissimi cittadini e cittadine che hanno voluto sostenere le proposte di Libera
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Savona, 14 Dicembre 2005
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COMITATO
AMICI DELLA VAL NEVA
CONTRO L'AUTOSTRADA ALBENGA-GARESSIO-CEVA
comitatovalneva@libero.it
Il giorno 19/08/2005 si è costituito in
Castelvecchio di Rocca Barbena il "Comitato Amici della Val Neva". Ne fanno
parte associazioni culturali, economiche, di categoria e del territorio,
associazioni ambientaliste, forze politiche e singoli cittadini. Scopo del
Comitato è quello di contrastare la costruzione della bretella autostradale
Albenga-Garessio-Ceva, la quale, se realizzata, arrecherebbe a questa valle un
danno ambientale e paesaggistico irreversibile. Verrebbe altresì compromesso
l'equilibrio del sistema ambientale protetto del "Poggio Grande" e delle valli
limitrofe (Pennavaire, Pollupice ed Arroscia) e, sull'altro versante, della Val
Tanaro.
Ci auguriamo che siano evidenti a tutti i gravi problemi, a fronte di pochissimi vantaggi,
che si creerebbero in un potenziamento viario scriteriato e che le nostre
preoccupazioni diventino patrimonio di opposizione e di proposizione comuni in
tutti i livelli istituzionali: partiti, associazioni ambientaliste, abitanti
residenti, agricoltori, allevatori, albergatori, ristoratori, piccoli
commercianti, proprietari non residenti, turisti, artisti, ambientalisti di
queste valli - Neva, Pollupice, valli Arroscia, Pennavaira, Bormida e val
Tanaro.
Chi intende aderire al Comitato può compilare la scheda di adesione.
Scaricala
QUI ed inviala all'indirizzo di posta
elettronica:
comitatovalneva@libero.it
Per il Comitato Roberto Albertini Marco Piombo
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