03 Gennaio 2006 LA STAMPA

COMUNALI L’EX SENATORE ERA STATO INDICATO COME SINDACO DALLA LEGA NORD MA HA DECLINATO L’INVITO
Cappelli rifiuta la candidatura
 

[FIRMA]Ermanno Branca
SAVONA
Cappelli ha declinato l’invito della Lega Nord a rituffarsi nella lotta politica per la conquista del Comune. L’ex senatore leghista, che quando Bossi uscì dal primo governo Berlusconi aveva fondato la Lega federalista italiana, non ha accettato la candidatura a sindaco di Savona per gli impegni di lavoro che al momento lo vedono ancora impegnato a Cuba. Insomma, l’idea di candidare Cappelli poteva essere buona per risollevare le sorti di un centrodestra privo di catalizzatore, ma sarebbe stato meglio prima ottenere la disponibilità dell’interessato che invece per il momento pare avere altri programmi. E così il ritorno di Cappelli è durato solo un paio di giorni a cavallo delle feste. Come era già accaduto tante altre volte in questi dieci anni in cui l’ex senatore è stato lontano da Savona, l’idea di ingaggiare il vecchio condottiero del Carroccio si è scontrata con la brusca realtà dei fatti.
Allora si getta nuovamente nella mischia politica?
«Non ci penso affatto perchè ho altro da fare».
Cosa pensa della candidatura annunciata dalla Lega Nord?
«Li ringrazio per avermi preso in considerazione ma ho ancora impegni di lavoro che mi impediscono di fare politica. Del resto avevo già declinato questa e altre offerte e non capisco perchè abbiano voluto dare l’annuncio».
In precedenza aveva ricevuto altre proposte?
«Per la verità sì. Non è che mi voglia vantare ma mi avevano già cercato per le Regionali e per le Provinciali. Poi a ottobre avevo parlato con l’onorevole Nan di Forza Italia e infine con la Lega. Ma a tutti ho dovuto dare la stessa risposta. Fino alla fine di marzo lavorerò a Cuba e quindi non potrò fare altro. Poi tornerò a Savona e vedremo».
Vuol dire che potrebbe tornare a fare politica?
«Non si può mai dire mai. Ma di sicuro una campagna elettorale difficile come quella per il Comune di Savona non si vince in un mese. Quando portammo Gervasio nel 1994, erano tre anni che lavoravamo per evidenziare le pecche della sinistra».
Ritiene che la sfida per il Comune sia impossibile?
«Non esistono battaglie impossibili ma certo bisogna creare condizioni adeguate. A Savona nel centrodestra è venuto mancare il grande catalizzatore che era il senatore Ruffino. Ora bisognerà ricostruire tutto con calma».
Ma è vero che a primavera tornerà in Italia?
«E’ vero che torno a Savona ma non certo per fare politica. Torno perchè sto chiudendo la mia esperienza imprenditoriale a Cuba, perchè voglio stare con la mia famiglia, perchè sono stanco e perchè Savona è uno dei posti in cui si vive meglio. Vivere fuori dal proprio Paese è difficile e io sono già dieci anni che faccio avanti indietro da Cuba».