05 Gennaio 2006 LA STAMPA

ECONOMIA IL PRESIDENTE CANAVESE EVITA INVECE LE POLEMICHE E CHIEDE ALLE ISTITUZIONI DI COLLABORARE ALLA COSTRUZIONE DEL TERMINAL CONTAINER
«Il porto di Savona è di prima fascia»
I consiglieri comunali insorgono contro il decreto del ministro Lunardi

SAVONA
Infuria la polemica sul decreto del ministro Lunardi che classifica il porto di Savona in «Serie B». I politici sono partiti al contrattacco per chiedere una modifica che consenta di far salire di categoria Savona in modo da non perdere il treno di preziosi finanziamenti. Dopo il presidente della Provincia Marco Bertolotto e quello della Camera di commercio Grasso, sono intervenuti il sindaco reggente Lirosi, vari consiglieri comunali e il presidente della Confcommercio Vincenzo Bertino.
Il presidente della Port Authority Rino Canavese, invece, ostenta la calma olimpica di chi è certo dei propri mezzi. «Non sarebbe corretto che mi pronunciassi su un decreto del ministero che mi ha nominato d’intesa con la Regione e gli enti locali - dice Canavese -. Non è mio compito commentare i decreti. Piuttosto, credo che il porto di Savona abbia i mezzi per imporsi con i fatti, realizzando le previsioni del Piano regolatore, portando a Savona grandi terminalisti che daranno al nostro scalo una dimensione ancora più internazionale di quella che già ha sotto vari aspetti.
L’importante è che tutta la comunità resti coesa per il raggiungimento degli obiettivi fondamentali come la piattaforma multipurpose». Il presidente della Confcommercio Vincenzo Bertino è sulla stessa linea: «Tutti quanti auspichiamo che il governo riveda il decreto del 22 dicembre ma nel frattempo siamo convinti che il porto di Savona il riconoscimento lo debba ottenere sul campo, realizzando i progetti, concretizzando nuovi traffici, confermando i brillanti risultati sinora ottenuti. Questo conta più di ogni classificazione formale».
Il consigliere comunale Roberto Ulivi commenta: «Il governo ha approvato un decreto con cui, il ministro dei Trasporti Lunardi ha il potere e il diritto di nominare i Presidenti delle 12 maggiori Autority Portuali Italiane - nelle quali non è compresa Savona- ,con la motivazione che tali Autority sono da ritenersi di ‘’rilevanza nazionale e internazionale’’. In realtà la legge di riforma dei porti classificava Savona fra gli scali di rilevanza nazionale. Il decreto oltre che essere un atto grave di imperio nei confronti delle Autonomie locali, è ingiusto, forse anticostituzionale e soprattutto pericoloso al pari dei Decreti amministrativi autoritativi del Ministro Prandini, che introdussero la privatizzazione e gestione selvaggia dei Porti Italiani, causando forti e prolungati scioperi nel settore. Le conseguenze potranno essere il blocco delle risorse e degli investimenti, un ritardo della crescita e dello sviluppo economico e occupazionale, nonchè la messa in discussione del potenziamento e realizzazione delle necessarie e oramai inderogabili infrastrutture portuali, viarie e ferroviarie. Personalmente ritengo che, indipendentemente da chi lo governa e lo gestisce, il Porto di Savona-Vado è un bene pubblico e come tale di tutta la nostra comunità. Pertanto, mi auguro che ci sia da parte di tutte le istituzioni, delle forze sociali e imprenditoriali, dei parlamentari Savonesi e Liguri, una pronta, ferma e incisiva presa di posizione».
Il vicesindaco Lirosi è altrettanto deciso: «Nei prossimi giorni effettueremo un incontro con il presidente Bertolotto e l’assessore regionale Merlo per fare fronte comune contro questo decreto. Per Savona si tratta certamente di un provvedimento che non tiene conto dei numeri di una realtà economica in forte crescita». I consiglieri comunali della Margherita Rosario Tuvè, Augusto Briano e Giuseppe Casalinuovo hanno prodotto un documento in cui stigmatizzano il decreto Lunardi e chiedono al vicesindaco Lirosi di adoperarsi in ogni sede istituzionale per ottenere l’inserimento di Savona-Vado fra gli scali internazionali. \
Per il porto di Savona traffici in crescita malgrado il decreto Lunardi