IL SECOLOXIX | ||||
Sarà una settimana decisiva, quella che comincia domani, per
un chiarimento nel centrosinistra sulla futura "squadra" del
candidato sindaco Federico Berruti. Ieri è stata infatti
indicata al 16 gennaio la data di inizio del confronto
interno all'Unione sui nomi. Un appuntamento importante
fissato rimaneggiando un po' il calendario della coalizione
dopo le anticipazioni del Secolo XIX che sembrano aver
creato un po' di scompiglio. Ufficialmente gli alleati dell'Ulivo debbono concludere il confronto sul programma di governo e il tentativo di "recupero" di Rifondazione. Il discorso sui nomi legato alle poltrone, tuttavia, non appare così trascurabile come alcuni tendono a far credere. Anche perchè i vertici socialisti appaiono troppo tranquilli, nonostante qualche impennata (servizio al lato) che conferma quanto si dice da tempo nell'ambiente politico sui futuri incarichi a Palazzo Sisto. E cioè che lo Sdi si è già accaparrato alcuni posti chiave in giunta con l'assenso dei Ds. Ma ora la Margherita è tornata alla carica scagliandosi soprattutto con il candidato sindaco Berruti, accusando di essere stata scavalcata dall'accordo segreto e penalizzante, tentando di recuperare terreno. E il segretario del partito Alfio Minetti insiste pure nel rivedere, contestualmente alle elezioni comunali, anche gli assetti di Palazzo Nervi. Significa che se vincerà il centrosinistra e si libererà la poltrona di vicepresidente vorrete occuparla voi dopo quella del presidente? «No - risponde Minetti -. Noi diciamo che Berruti è stato presentato come tecnico indipendente dei Ds. Ora lo vogliono sostituire con un uomo di partito. Allora dovranno rinunciare a un altro posto a favore di uno dei nostri». Il tema dei nomi ha invece fatto contrariare il consigliere comunale Roberto Ulivi (Ds) che parla di «inqualificabile gioco al massacro del toto giunta, in grado di innescare pericolose e strumentali contrapposizioni». La "sinistra critica", infine, sembra allontanarsi sempre più dal centrosinistra ufficiale. Il portavoce Franco Astengo sottolinea il «giudizio negativo sulla giunta uscente, le modalità oligarchiche e senza confronto democratico sulla scelta del candidato sindaco da parte dell'Unione, la sua mancanza di un programma, l'appoggio alla gestione corporativa dell'economia savonese dall'esecutivo uscente». I
SOCIALISTI «La Margherita? Se ne vada pure» |
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