E’ TORNATO A RIDERE !!!!
(Che sia un miracolo della zia suora?)

 Vogliamo ripartire, quietamente, da una proposta di Pannella al tempo del famigerato “finanziamento pubblico” (famigerato soltanto per come si attuò in pratica)

di Sergio Giuliani

 C’era da aspettarselo, solo se fossimo meno ingenui ( o illusi), lo schizzo di fango a sinistra. Prima che si pronunci la magistratura (se pur ci sia di che pronunciarsi penalmente sul Fassino-al-telefono: o ci sono altri “nastri” pronti in arrivo a tempo debito?), gran squilli di tromba a centro-destra e i politici faccendieri si sono sentiti rinverginati d’un colpo (che cosa si vuol che sia l’accusa di aver corrotto un teste per un sacco di dollari in uno dei tanti e troppi processi importanti che coinvolgono il finanziatore unico, direi della Casa delle Libertà, destinati a finire tutti in archivio?

La notizia, come irrisa, è scomparsa dai titoli dei quotidiani; ben altro osso è stato loro gettato!).

A me, cittadino del ceto medio riflessivo, si addice cercar di capire e non di anticipare gli esiti delle inchieste: ben vengano,se s’ha da far pulizia in tutti gli angoli di casa. Ma,intanto, penso che:

a) L’Italia è una Repubblica democratica fondata”sulle intercettazioni”.

Dato che chiodo affonda chiodo,temo che sia da tempo in atto,insieme alla campagna elettorale,un pericolosissimo gioco del cerino,retto da chissà chi e chissà dove, per cui - potenza dei massmedia - vincerà le elezioni chi, allo scader del tempo, avrà passato il palcoscenico scandalistico all’antagonista.

Garantiscono il risultato i titoloni dei giornali e le durate insistite dei notiziari tv.

b)  Mentre la C.d L. si chiude a riccio ogni volta che le tocca di reggere il cerino dello scandalo, nella “Unione” pare non si aspettasse altro e mi pare persino di sentire frusciar di cravatte finalmente allentate, là dove i “comici” (vorrei dire i “satiri”) si sentono di colpo opinion makers e sentenziano.

Il fatto che si reagisca a quelli che, lo ripeto, finora sono soltanto sospetti potrebbe essere assai positivo e prova di rigore morale offeso, là dove, in C.d L., ci si affretta sempre a tutto coprire, come i gatti? D’altronde, non ho mai sentito irridere tanto alla questione morale (che per me esiste, eccome!) come adesso. Pare iniziato il periodo delle svendite, della transigenza un poco furbesca. La lettera di Prodi a “La Stampa”,così preoccupata e concreta, a parer mio, è stata giudicata e rimossa con fastidio: al “professore” permettiamo soltanto ingenuità!

c) E’ pur vero che il “ricambio” di quadri politici a sinistra appare spesso ingessato e che chi freme per  

farsi largo approfitta di ogni spiraglio. D’altronde,la lotta politica esiste da sempre, connaturata con l’uomo e,anche, con le democrazie. Ma non c’è soltanto uno “stile”; c’è soprattutto un elementare riguardo da rispettare all’interno delle strutture che non sono state tanto imposte quanto condivise. Il “centralismo democratico” è felicemente e mai troppo presto defunto:i suoi eventuali residui sarebbero tossici. Ma ciò non esime i partecipanti dell’ “Unione” dal non fare alle coltellate o, almeno, dal non comportarsi come i polli in pugno a Renzo Tramaglino.

C’è un deficit di chiarezza, di rettitudine, di comunicazione?  Lo si affronti serenamente, con occhi non annebbiati dalle solite diatribe e teoriche diversità che ora e per rispetto dell’elettorato non devono debordare, ma con obiettività e senso della misura.

d)  Di certo, in politica,c’è bisogno di regolamentazioni e di pulizia. Ma da questo a soffiar sul fuoco del “tutti uguali al cadreghino; tutti corrotti” ce ne corre. Un atteggiamento simile, giustizialista alla brava è la negazione della democrazia che ha in sé i necessari mezzi per riordinarsi: basta volerli con pazienza.

E poi, come si può continuare a credere che l’attività politica,essenziale com’è per il vivere civile, non abbia costi?

 Chi, come me, viene dalla militanza ultraminoritaria, sa che non si cresce e nemmeno, spesso si sopravvive con le oblazioni e le iniziative di vario tipo. Si rimane un pugno di minoritari soddisfatti di sé, spesso brontoloni e che spesso confondono la moralità indefettibile con un’astrattezza che ha molto di infantile.

Cimentiamoci a risolvere questo problema,non ad eluderlo. Usciamo da questo asfittico tunnel di inizio 2006 senza morsi da pitbull, ma con una modesta e lineare proposta per ovviare ai costi dell’attività politica, visto anche che la controparte non lesina certo in denaro già accumulato.

Vogliamo ripartire, quietamente, da una proposta di Pannella al tempo del famigerato “finanziamento pubblico” (famigerato soltanto per come si attuò in pratica): abbassare le spese dei partiti dando loro non “rimborsi” a seconda del “peso”, ma sedi, mezzi tecnici come telefoni, computer, cancelleria etc e magari altro che non mi viene in mente. Solo chi ha già mangiato mele non allunga la mano dal fruttivendolo!

  Sergio Giuliani