Osservatorio per la Qualità della Vita

FERRANIA: IGNOBILE RICATTO
Il famigerato Protocollo d’Intesa sulla Ferrania è solo uno strumento inventato per regalare ad alcuni imprenditori la possibilità di costruire una centrale termoelettrica a combustibile fossile, preferibilmente carbone

di
Giulio Save

 

Dopo le dichiarazioni di Gambardella è ormai chiaro a tutti che il famigerato Protocollo d’Intesa sulla Ferrania è solo uno strumento inventato per regalare ad alcuni imprenditori la possibilità di costruire una centrale termoelettrica a combustibile fossile, preferibilmente carbone.

Le amministrazioni comunali valbormidesi si sono quasi tutte schierate, qualcuna di più qualcuna di meno, nell’opposizione all’ignobile ricatto, solo apparentemente occupazionale, imbastito da molti attori, più o meno mascherati, per trasformare la Ferrania in una enorme inquinante devastante stufa produttrice marginalmente di inutile energia, ma produttrice soprattutto di giganteschi profitti per pochissimi e di avvelenamento e disoccupazione per tutti gli altri.

Ci sembra però che si stiano levando, anche dal loro interno, alcune voci stonate ma ben guidate che, all’ombra di una sospetta pseudo-razionalità, cominciano ad assaggiare il piatto, e a dire sommessamente che sì, l’occupazione la salute lo sviluppo e l’ambiente sono gran belle cose, ci mancherebbe altro, ma anche la produzione d’energia, tutto sommato…; che non si può mica sapere quali danni e devastazioni fa una centrale a carbone senza vedere le carte…; che bisogna andare avanti perché se no gli altri attori, quelli interessati solo ai profitti prodotti dalla centrale, si alzano e se ne vanno. Che, insomma, la centrale certamente non piace ma l’energia bisogna produrla, e dunque perché, pur turandoci il naso, non dovremmo, dicono loro, farla produrre qua, dagli amici degli amici?

Dobbiamo smascherare e fermare sul nascere queste subdole sirene! Sono ancora esili, indubbiamente, ma piano piano potrebbero rafforzarsi e riuscire, con quel comodo e sfrontato procedimento di indulgente autogiustificazione che costituisce quasi sempre l’avvio e il supporto dei peggiori disastri, riuscire ad aprire un varco nelle coscienze attraverso cui, con una messa in scena da teatro delle marionette, far anche passare, definendola sfacciatamente salvataggio aziendale-occupazionale, la più disinvolta e ricca operazione affaristica degli ultimi 50 anni!

E, allora, ricordiamo schematicamente (chi volesse i dettagli o ulteriori dati non deve fare altro che mettersi in contatto con noi), ancora una volta che:

-qui da noi non c’è bisogno di aumentare la produzione di energia elettrica perché la Liguria ne produce molta di più di quella che consuma; se poi si volesse proprio energia strettamente locale, perché non pensare alle fonti rinnovabili come, peraltro, impone il Piano Regionale?

-le centrali a carbone sono fra gli impianti più devastanti che si possano fare; e il “carbone pulito” è un’idiozia senza base scientifica e neppure logica; in altre parole è una grossolana “balla”;

-che è dimostrato che l’inquinamento atmosferico è una delle maggiori cause di morte e delle peggiori patologie respiratorie/circolatorie; e le centrali a carbone sono, in assoluto, fra gli impianti più inquinanti;

-che iniziative come queste anziché portare occupazione fanno della nostra area un deserto in cui nessuno vorrà più investire;

-che, insomma, Savona e la ValBormida hanno bisogno di ben altro che di una cordata di affaristi sorretta da tremebondi amministratori. I progetti non mancano.

Questo è, molto sinteticamente, il quadro della situazione.

E se qualcuno trascura le proprie responsabilità di Amministratore per docilmente seguire una misera, e d’altri tempi, disciplina di partito, sappia che nessuno, di nessuna parte politica, avrà mai il consenso della popolazione alla trasformazione delle amministrazioni elette dai cittadini in squallide “giunte d’affari”. Almeno qui da noi.

P.S. Leggiamo che Prodi insiste sulla necessità di una decisa “separazione fra partiti e imprese”. Ma come fa a conoscere così bene la provincia di Savona?

Giulio Save

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