False cremazioni, inchiesta del Comune   IL SECOLOXIX

Dopo il caso segnalato dal Secolo XIX la giunta ha chiesto relazioni a funzionari e dipendenti.

 Servizi cimiteriali: la minoranza vuole le dimissioni dell'assessore
Convocata d'urgenza la commissione consiliare
 

Un'inchiesta interna al Comune per fare luce sulle cremazioni "sbagliate". Non solo: la convocazione di una commissione consiliare dedicata a questo caso. E ancora: la richiesta di relazioni sull'accaduto a tutti i dirigenti e funzionari responsabili del cimitero e del personale e alle organizzazioni sindacali.
Sono i provvedimenti che ieri il Comune ha preso dopo la pubblicazione sul Secolo XIX del caso-cremazioni, ovvero di salme cremate senza rispettare la rigorosa procedura che prevede la presenza dei familiari (o assenza, purché volontaria) al momento del rito e poi la registrazione dell'avvenuta cremazione e poi la consegna delle ceneri, il tutto nel massimo della trasparenza e previo accordi.
Dal dossier che un'ex dipendente del cimitero ha raccolto durante i mesi di lavoro è emerso che in alcuni casi questa procedura è stata violata. E in uno in particolare che una donna è stata cremata il giorno sbagliato e ai parenti il giorno dopo è stata fatta vedere, con l'inganno, la cremazione di un'altra salma che nulla aveva a che fare con loro. Ma sulla scia di questo caso è venuto a galla anche quello di una famiglia che proprio perché non ha assistito alla cremazione del congiunto ha fatto causa all'agenzia di pompe funebri ritenendola responsabile. Causa che in primo grado la famiglia ha perso. Ma ora ha fatto ricorso. Con l'agenzia che però contesta il merito: «In quanto nel momento in cui una salma entra al cimitero il responsabile diventa il Comune, non noi agenzie, e quindi è col Comune che semmai devono prendersela, tocca ai loro dipendenti accordarsi con i parenti per la cremazione». Ma il Comune contesta: «Il contenzioso citato dal Secolo XIX esiste - ha scritto l'assessore Roberto De Cia - ma eventuali errori nella esecuzione e comunicazioni delle disposizioni stabilite dai familiari sono imputabili alle agenzie private, non al personale cimiteriale».
Ma a parte i singoli episodi emerge una situazione di precarietà e confusione nella gestione anche di questo aspetto del cimitero (in realtà il dossier dell'ex dipendente evidenzia diverse irregolarità di cui è stata testimone).
Tutte cose che hanno portato i vertici di palazzo Sisto ad avviare un'indagine interna. Il vicesindaco Francesco Lirosi ha scritto a dirigenti e funzionari comunali per chiedere «di accertare i fatti, per quanto di propria competenza, e relazionarmi con urgenza». E l'assessore competente ai servizi cimiteriali, De Cia, ha aggiunto: «Oltre all'avvio dell'indagine interna, col presidente della Commissione consiliare competente ho convocato una seduta urgente per relazionare i consiglieri comunali sui fatti».
Riunione che si farà martedì prossimo alle 17. E che sarà rovente: già ieri il consigliere della IV Circoscrizione Vito Cafueri ha chiesto per iscritto le dimissioni proprio di De Cia: «Una salma è stata cremata per finta; a quando le sue dimissioni per davvero?».
De Cia però getta acqua sul fuoco: «Da una prima visione delle relazioni che ho ricevuto non emergono significative responsabilità del personale cimiteriale - ha scritto - resta evidente che se l'ex dipendente che ha riferito le notizie poi riportate sul giornale ritiene di essere a conoscenza di fatti di rilevanza penale, è suo dovere informare la Procura». E infine sul cimitero: «A Zinola avvengono mille cremazioni all'anno, circa 4 al giorno, con soli tre dipendenti addetti - conclude - Diventa sempre più probabile l'esigenza di esternalizzare la gestione all'esterno». Ovvero privatizzare il cimitero.



Dario Freccero
04/01/2006