08 Gennaio 2006 LA STAMPA

EDILIZIA ENTRO L’ANNO L’ARTE AVRA’ GLI ALLOGGI MA NON LA GRADUATORIA DI INQUILINI
In ritardo il bando  delle case popolari
La pratica resta ancora ferma in Regione

SAVONA
Il bando per l’assegnazione delle case popolari slitta a fine primavera. Il procedimento per affidare gli alloggi di edilizia economica sta diventando sempre più complesso. Dopo la legge di modifica approvata dalla Regione nel 2004 non è stato ancora possibile emettere un nuovo bando. La nuova amministrazione Burlando è infatti impegnata ad approvare le modifiche richieste da sindacati e associazioni di categoria che hanno richiesto più del previsto. Si sta creando quindi la situazione insolita e paradossale che l’Arte (ex Iacp) avrebbe la disponibilità di qualche decina di alloggi da assegnare ma bisognerà attendere la pubblicazione del nuovo bando.
«Per quanto riguarda la disponibilità di alloggi, ogni anno una trentina vengono lasciati liberi dagli inquilini - spiega il direttore generale dell’Arte Franco Bellenda -. Entro fine anno ne avremo altri 40 di cui la Regione ci ha finanziato la ristrutturazione con un contributo di 480 mila euro. Inoltre speriamo che sempre entro il 2006 si rendano finalmente disponibili i 51 alloggi del complesso di via Aglietto che dal 1998 sono in fase di ristrutturazione. Purtroppo in questo appalto si sono verificati già due fallimenti e pochi mesi fa abbiamo dovuto effettuare la risoluzione del contratto con un’impresa che non riusciva a far procedere i lavori. Per assegnare questi appartamenti possiamo contare sulla vecchia graduatoria che sta andando ad esaurimento e su quella nuova che verrà stilata dopo il bando che sarà pubblicato entro la primavera».
L’Arte entro l’anno avvierà anche il cantiere di corso Ricci in cui verranno costruiti circa 200 appartamenti, di cui due terzi destinati ad edilizia agevolata e sovvenzionata, recuperando in tal modo il cantiere abbandonato della caserma dei carabinieri. Il Comune entro poche settimane dovrebbe rilasciare la concessione edilizia. Molto più indietro il progetto di recupero della centrale Enel di Lavagnola perchè la scoperta di materiale inquinante nel terreno, costringerà Arte ad effettuare la bonifica. Un inconveniente che ha bloccato il progetto di recupero per un paio di anni.
Restano queste le prospettive più concrete per impinguare il patrimonio di case popolari che in provincia di Savona ammonta a 2 mila 678 alloggi. Oltre la metà (1478) si trovano a Savona. Gli altri insediamenti più consistenti sono a Cairo (224), Finale (111), Quiliano (136), Cengio (96) e Albenga (187). In queste case gli inquilini godono di un trattamento economico largamente di favore. Basti pensare che il canone medio in provincia di Savona è di 86 euro al mese. Una cifra che stride pesantemente con gli 830 euro medi che vengono chiesti dai privati a libero mercato. L’Arte di Savona ha proposto una modifica dei canopni che dovrebbe favorire le fascie di emarginazione che sarebbero del tutto esenti mentre oggi dovrebbero pagare 36 euro al mese e alzare leggermente i prezzi delle famiglie che sono in grado di pagare il canone. Anche questa modifica è al vaglio della Regione. \