Gole profonde e giochi sporchi nella corsa
per Palazzo Sisto IV

Voci, sgambetti, messaggi trasversali comincia il balletto del toto-assessori

IL BRUCO

 

 

Il toto-assessori per Palazzo Sisto IV è cominciato. Le gole, più interessate che profonde, hanno trovato terreno fertile grazie a zelanti gazzettieri. Il gioco è semplice: gettare in pasto al cortile della politichetta locale candidature vere o fasulle, specchietti per le allodole, voglie personali sorette da niente. Il tutto per saggiare il terreno e, più furbescamente, gettare allo sbaraglio e, se possibile "bruciare", personaggi che potrebbero risultare scomodi per i loro agganci con la società civile e per capacità espresse al di fuori dei partiti.

Così spuntano il sindacalista Di Tullio, il Kojak della Cgil, scarso feeling fino all'altro ieri con il candidato sindaco Berruti; Felice Rossello, rianimatore del Filmstudio, ex collaboratore di Fabio Fazio, già firmatario della lettera dei trenta e spiccioli, per una eventuale staffetta, non si sa quanto gradita, con il professor Godani; Giovanni Durante, per tenere buono il serbatoio di voti dell'Arci; l'architetto Aschero per non deludere la Margherita; Giorgio Amico, nel caso Rifondazione ci stia. Salta fuori, a sorpresa (ma non per le qualità), anche Sergio Ravera, esperto di economia, consulente della Camera di commercio per la comunicazione e la programmazione. Citazione che riporta alla memoria una storica frase del cardinale Siri, quando era dato favorito per succedere a Papa Luciani ("Chi entra Papa in Conclave, esce cardinale").

I sussurri, destinati a diventare grida, scuotono la poltroncina del vicesindaco Lirosi e ne intaccano certezze più volte espresse. Per lui si ipotizza la presidenza del consiglio comunale, come dire niente stante l'inutilità del ruolo, ufficetto a parte. Trombatura che favorirebbe la promozione di Paolo Caviglia, uomo di punta dello Sdi, da assessore ai lavori pubblici a vice sindaco. Via anche Wilma Pennino caduta in disgrazia con la partenza del sindaco Ruggeri. Un contentino per chi batte il tasto della  "discontinuità"? In tanto movimento sembra ingessato l'assessore De Cia che, quasi per un segno del destino, accomuna sport e servizi cimiteriali. Non c'è invece traccia (ma forse è una buona notizia, per lui ovvio) dell'avvocato Aglietto, i cui rapporti all'interno della Quercia non sono idilliaci.

Aperto il "vaso di Pandora" non resta che attendere le reazioni. L'elenco dei delusi è lungo. C'è chi non dovrebbe starci ad essere messo in piazza (Di Tullio che dice dopo aver manifestato l'intenzione di restare alla guida della Camera del lavoro?), chi sente puzza di bruciato dopo lo sfoggio di chissà quante sciarpe tricolori (Lirosi), chi ritiene la sovra esposizione o addirittura la citazione non gradita (Rossello, Ravera).

Ma siamo solo alle prime mosse di una partita già vista. Quello che importa è la spartizione dei posti. E i programmi, i contenuti, la città da governare? Un optional.

IL BRUCO