Per adesso, intanto,
tranquilli è solo carbone, sporcherà un
po’ i panni e le automobili, ma quelle
si possono nuovamente lavare, purtroppo
i polmoni no!
Quelli che ogni
giorno, assimilano ossidi di azoto,
PM10, PM2,5, isotopi radioattivi: tutte
sostanze invisibili che incidono da
decine di anni sulla salute dei vadesi e
su quella di chi abita il territorio dei
paesi limitrofi.
Sono i Medici per
l’Ambiente a segnalare, da tempo,
l’allarme, non i soliti ambientalisti,
quelli che “non amano lo sviluppo e che
vorrebbero far tornare la gente all’uso
delle candele”.
Sono i medici per
l’Ambiente che offrono le loro
conoscenze basate sulla competenza
professionale e scientifica sul loro
lavoro quotidiano e che chiedono di
offrire il loro supporto spesso
inascoltato.
A noi, intanto,
semplici cittadini, non interessa se i
progetti di copertura prevedano cupole
geodetiche o getti d’acqua, non ci
interessa se gli amministratori passati
attendevano qualcosa di più efficiente
che non è mai arrivato e si sono spesso
distratti nei rapporti con Enel o
chicchessia, ci interessa solo che oggi,
dopo decenni sprecati in parole, si sia
ancora qui a respirare ciò che esce dai
gruppi esistenti, vecchi e obsoleti che
stanno emettendo inoltre CO2 sopra il
consentito, che si abbiano ancora i
carbonili scoperti, che si abbiano
ancora centraline di controllo delle
emissioni insufficienti e inadeguate,
che gli Enti pubblici di controllo , in
primo luogo ARPAL, non promuovano azioni
conseguenti al problema.
A noi, semplici
cittadini, interesserebbe solo vivere in
un luogo dove non si debba
necessariamente accettare con impotenza
e rassegnazione di dover morire di ictus
o di cancro.
A noi semplici
cittadini interesserebbe che tutti
facessero la loro parte perché sia
rispettato un diritto sancito dalla
Costituzione : il diritto alla salute e
alla tutela del ambiente.
ANTONIA
BRIUGLIA
Allego
una parte del documento inviatomi
dall’ISDE ITALIA- medici per l’ambiente
redatto in vista delle elezioni
regionali.
L’Associazione
Italiana
Medici
per
l’Ambiente
(International
Society
of
Doctors
for the
Environment)
-ISDE
Italia
per un
governo
sano del
territorio
Come
ormai
cittadini
sensibili
e
scienziati
responsabili
sostengono
già da
decenni,
il
progressivo
degrado
del
nostro
habitat
appare
sempre
più
inarrestabile
e
preoccupante:
sostanze
tossiche
e
cancerogene
sono
sempre
più
massicciamente
presenti
in aria,
acqua,
suolo,
cibo e
nel
nostro
stesso
corpo,
compreso
il latte
materno;
tutto
ciò si
ripercuote
sulla
nostra
salute
dal
momento
che
l’ambiente
costituisce
un
determinante
fondamentale
della
salute,
intesa
nella
sua più
ampia
accezione
di
complessivo
benessere
psico-fisico.
Di
fatto,
di pari
passo
col
degrado
del
nostro
habitat,
si
palesa
anche un
progressivo
deterioramento
dello
stato di
salute
degli
italiani
documentato
non solo
dall’aumento
di
patologie
tumorali
soprattutto
fra
giovani
e
bambini,
ma, in
modo
inequivocabile,
anche
dall’aumento
di
consumo
di
farmaci
di
fascia A
(ovvero
salvavita)
che dal
2000 al
2009 è
cresciuto
del 60%:
le dosi
giornaliere
di
farmaci
di
Classe A
ogni
1000
persone
sono
infatti
passate
da 581 a
924, con
costi
sempre
più
insostenibili
per il
SSN (AIFA-Osmed,
2009).
|
Pertanto
ogni intervento legislativo,
programmatico e d’indirizzo, anche delle
nuove amministrazioni regionali,
provinciali e comunali, dovrà tener
conto dell’imprescindibile rapporto tra
ambiente e salute e dovrà fare della
tutela dell’ambiente e del suo
miglioramento la scelta prioritaria per
ristabilire salute e benessere ai
cittadini e garantire tutto ciò anche
alle generazioni future.
Purtroppo, invece, l’ambiente è
considerato sempre più spesso come un
nuovo settore d’affari e sempre più
numerosi e drammatici sono diventati i
crimini e gli scempi ambientali:
incentivazione dei processi di
combustione per produzione di energia,
comprese biomasse, quotidiani scandali
per smaltimento illecito di rifiuti
tossici e pericolosi, uso crescente di
pesticidi in agricoltura e pratiche che
prevedono l’utilizzo di OGM, allevamenti
intensivi con conseguenti problemi di
smaltimento dei reflui, inquinamento
dell’intera eco-biosfera, con
particolare riferimento alle catene
alimentari e agli ecosistemi;
deforestazione, desertificazione,
cementificazione di territori sempre più
vasti; grandi opere e infrastrutture,
spacciate come cruciali (spesso con il
sostegno di vere e proprie campagne
mediatiche e pubblicitarie), ma
devastanti per l’ambiente e dannose per
la salute delle persone.
Per questi motivi è necessario che ogni
scelta in tali ambiti sia preceduta
sempre dalla più rigorosa ed obiettiva
informazione scientifica così da
permettere e promuovere una vera ed
attiva partecipazione dei cittadini
secondo quanto previsto dalla
Convenzione di Aarhus e dall’ordinamento
democratico.
In considerazione di quanto sopra
affermato, l’ISDE individua alcuni
principi fondamentali e settori
prioritari per una sana politica di
salvaguardia dell’ambiente e di tutela
della salute.
*
Principi fondamentali
Il Diritto alla Salute
Il Diritto alla Salute è sancito dalla
Dichiarazione Universale dei diritti
umani e dall’art. 32 della Costituzione
italiana, che lo includono tra i diritti
fondamentali ed inalienabili di ogni
essere umano.
L’ISDE chiede a coloro che si candidano
al governo dei territori di operare per
rimuovere ogni ostacolo alla piena
attuazione di questo diritto
inviolabile, che dovrà essere garantito
pienamente a tutti i cittadini italiani
e a quanti si trovino a vivere, anche
temporaneamente, in Italia; senza alcuna
discriminazione, in quanto la tutela del
benessere psicofisico di ogni individuo
è premessa e garanzia indispensabile per
il benessere e la
salute dell’intera comunità.
L’ISDE chiede che le nuove
amministrazioni si facciano promotrici e
si adoperino affinché il Diritto alla
Salute sia garantito in ogni parte del
mondo e in particolare nei Paesi più
poveri, attraverso politiche di
partenariato e cooperazione.
Il Principio di Precauzione
Il Principio di Precauzione, entrato a
far parte del Trattato Costitutivo
dell’Unione Europea (Maastricht, 1994)
afferma “… Qualora esista il rischio di
danni gravi ed irreparabili, la mancanza
di piena certezza scientifica non può
costituire il pretesto per rinviare
l’adozione di misure efficaci, anche non
a costo zero, per la prevenzione del
degrado ambientale”.
L’ISDE invita quindi ad assumere e
ponderare ogni scelta e/o intervento,
che coinvolga i territori e le
popolazioni , alla luce del Principio di
Precauzione, anteponendo così la tutela
della salute e la salvaguardia
dell’ambiente ad ogni considerazione
meramente di ordine politico ed
economico.
La Prevenzione Primaria
Per Prevenzione Primaria si intende
l'insieme delle scelte e dei
provvedimenti adottati in ambito
ambientale, sociale e politico con
l'obiettivo di ridurre l’esposizione
della popolazione e soprattutto della
sua componente più fragile e
suscettibile quale l’infanzia, a fattori
di rischio per la salute e, in
particolare, a sostanze tossiche,
mutagene, e cancerogene, mettendo
pertanto in atto misure di più
stringente protezione della salute
pubblica e di tutela nei luoghi di
lavoro per prevenire l'insorgenza di
malattie ed infortuni nell’intera
collettività.
L’ISDE chiede alle future
amministrazioni di privilegiare sempre e
in ogni caso le politiche di Prevenzione
Primaria al fine di favorire il
benessere psico-fisico delle popolazioni
e prevenire l'insorgenza delle malattie
nella collettività, anche tramite la
tutela e il miglioramento dell’ambiente.
Di pari importanza è garantire
un’informazione corretta, indipendente e
completa sui rischi sanitari derivanti
dal degrado ambientale e d’inserire la
Valutazione d’Impatto Sanitario (V.I.S.)
in ogni Valutazione di Impatto
Ambientale (V.I.A).
L’ISDE chiede che le amministrazioni si
impegnino per attuare, con controlli
rigorosi ed efficaci, quanto stabilito
dalla Convenzione di Stoccolma del 13
Maggio 2001 relativa all’eliminazione
degli inquinanti organici persistenti
nell’ambiente e indicati con la sigla
POPs (Persistent Organic Pollutants) e
chiede inoltre la puntale attuazione
della normativa comunitaria e nazionale
in materia di sostanze chimiche
(pericolose e
non) e di miscele pericolose. La
normativa di riferimento è il
regolamento REACH, il regolamento CLP,
il d. lgs 52/1997 e il d. lgs 65/2003.
Informazione
L’accesso ad un’informazione
indipendente e scevra da condizionamenti
di qualsivoglia tipo rappresenta la
condizione indispensabile affinché
scelte, spesso cruciali, in tema di
ambiente e salute siano condotte nel
rispetto delle verità scientifiche e del
bene della comunità. Purtroppo già in
passato l’utilizzo artefatto di dati
scientifici ha costituito l’alibi per
non adottare misure di protezione della
Salute Pubblica con conseguenti
gravi sofferenze che si sarebbero potute
evitare.
L’ISDE invita pertanto le future
amministrazioni ad appurare la reale
indipendenza e l’assenza di conflitti di
interesse delle fonti da cui attinge le
informazioni scientifiche su cui vengono
basate le scelte che implicano un
impatto sanitario ed ambientale.
Energia
Tutta la comunità scientifica
internazionale concorda circa la
necessità di un rapido cambiamento
dell’attuale modello di sviluppo, in
larga misura fondato sul consumo di
combustibili fossili e di risorse non
rinnovabili. E’ necessario quindi un
rapido incremento delle politiche di
risparmio energetico, di ricerca e
diffusione delle energie rinnovabili
(solare, solare termico, eolico,
minieolico), l’avvio di programmi di
emancipazione rapida dalle fonti di
energia fossile, in particolare dal
carbone e la rinuncia ai progetti di
realizzazione di centrali nucleari, che
rappresentano un’ipoteca inaccettabile
sulla vita delle persone, delle
generazioni future e dello stesso
pianeta. E’ altresì indispensabile un
programma di diffusione su tutto il
territorio nazionale di piccole centrali
di produzione energetica e la rinuncia
alla costruzione di grandi poli
energetici in quanto fortemente
inquinanti per l’ambiente e dannosi per
la salute.
L’ISDE ritiene che la produzione di
energia a partire dalla combustione
delle biomasse non rappresenti una
valida alternativa ai combustibili
fossili e che sia parimenti
insostenibile quando si esca dalla
semplice logica del riutilizzo
all’interno delle stesse aziende
agricole di scarti e residui di
provenienza aziendale o poco più.
Giudica, sotto questo profilo, l’attuale
regime di incentivazione dell’energia da
biomasse fortemente distorcente in
quanto spinge il mercato verso una corsa
alla realizzazione di impianti di grossa
taglia assolutamente insostenibili sotto
il profilo ambientale e pericolosi per
la salute delle popolazioni.
L’ISDE mette a disposizione le proprie
conoscenze e competenze scientifiche per
approfondire ogni aspetto di quanto
esposto e per sostenere sia le
iniziative istituzionali che quelle
promosse dalla società civile, tese a
realizzare un governo sano dei territori
al fine d garantire il diritto alla
Salute inteso nella sua più ampia
accezione, come sancito dall’ art. 32
della nostra Costituzione.
L’ISDE parimenti intende adoperarsi per
preservare il nostro habitat e garantire
alle future generazioni, pari
disponibilità di risorse e possibilità
di vita.
Associazione Medici per
l’Ambiente – ISDE Italia
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