TRUCIOLI
SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Meglio una piazza a Sogno o Pertini? “Mani pulite”, ad Alassio hanno scelto Quando la coerenza paga in chiave elettorale
con “onore e rispetto”. Pertini ripeteva: <Chi approfitta della politica
per fare i suoi sporchi interessi deve essere denunciato e cacciato> Alassio – Trucioli Savonesi,
nello spirito che dovrebbe sempre caratterizzare i giornalisti ed i
giornali, che è quello della massima chiarezza nei confronti dei
lettori, documentando il più possibile le notizie, riporta alla memoria
un articolo de Il Secolo XIX del 24 febbraio 1982. Titolo “Pertini
saluterà ad Alassio gli azzurri del Mundial all’Hotel Puerta del Sol…>
(Vedi…) Essere documentati, al servizio della
“memoria”, per non dimenticare, non è una virtù, un pregio, ma un dovere
democratico. Magari piace poco ai parolai-pifferai della politica o ai
politicanti di turno – senza iscrivere tutti alla stessa matrice di
smemorati - che confidano nella disinformazione o mancata
informazione come strumento mediatico e medicina di massa. Ecco perchè che Trucioli ripropone un
vecchio e mai dimenticato articolo del Secolo XIX, in chiave
alassina. E ricorda anche un altro articolo, di ben altro tenore e
spessore, che Il Secolo XIX ha dedicato al nostro presidente (vedi…),
lunedì, 22 febbraio a pagina 5. Lo riportiamo come strumento informativo e
perché il blog di Beppe Grillo, purtroppo, hanno accomunato tutti
i giornali nel calderone di chi ha dimenticato la figura di un grande
presidente. Ignorando, involontariamente, visto i sempre ottimi rapporti
del blog verso il glorioso Decimonono, l’intera pagina dedicata a
Pertini a 20 anni dalla sua morte. Ci pare utile, inoltre, ricordare quanto ha
scritto lo stesso blog su Pertini, con efficacia e la solita
testimonianza, destinato alle future generazioni che non hanno vissuto
la storia di Sandro Pertini. Titolava ancora il blog di
Beppe Grillo: <Un grande presidente a vent’anni dalla sua
scomparsa. Viviamo nel ricordo di un vero partigiano…onore e rispetto…>. Ripeteva il presidente Pertini: <La
politica deve essere fatta con le “mani pulite”. Se c’è qualche uomo
politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi
deve essere denunciato e cacciato…>. Oppure: <Abbiamo le
prove, cari concittadini italiani – parole del messaggio di fine
anno nel 1982 – che la P 2 ha inquinato la nostra vita, gli italiani
non vogliono il Paradiso, ma condizioni oneste e decorose di vita, no ai
corrotti e corruttori>. Meglio dimenticare? Trucioli continuerà
l’opera informativa. Alassio soltanto il 12 gennaio scorso
mandava in onda nazionale la notizia dell’intitolazione della Piazza
della Libertà (vicino al Comune), prima ancora Piazza del Re,
al comandante partigiano Edgardo Sogno che – ha ampiamente
documentato Trucioli n 230 (vedi….) facendo parlare atti
ufficiali scritti dal ministro degli Interni Paolo Emilio Taviani,
ligure, democristiano, ex partigiano Filv come Sogno – si era
macchiato di qualche peccato non proprio meritevole. Anche nell’ambito
dell’organizzazione Gladio, in parte deviata. Con tanto di
tessere P2, in compagnia, tra gli altri, dell’ex presidente
socialista della Regione Liguria, Alberto Teardo. E forse vale pure la pena ricordare quanto
disse Ugo Pecchioli comunista, da sempre molto addentro alle
problematiche dei servizi segreti, stragi di stato e strategia della
tensione, l’unico dirigente del Pci ammesso ad entrare negli
Stati Uniti nell’epoca della “guerra fredda”, in buona parte
confermati anche dal libro scritto da Taviani stesso che fu, uomo
di Stato e gran servitore dello Stato, pubblicato dopo la sua morte. Pecchioli, a Savona
il 26 novembre 1990 disse, tra l’altro: <Con Gladio si è fatto
scempio, ci confermano molte indagini, delle regole dello Stato
democratico. Per ventenni si è fatto uso di questa struttura per colpire
ogni avanzata della democrazia, si è creata una banda anticomunista per
intervenire con le armi contro un nostro eventuale successo elettorale>. Ci riferiamo esclusivamente, con la voce di
Trucioli, alle azioni deviate di Gladio, non tutti possono essere
accomunati nel mancato golpe. E’ il caso di Taviani e di alcuni
suoi collaboratori, pure savonesi, i cui nomi non furono mai rivelati e
resi pubblici. Alassio, con l’avallo di
un portavoce non richiesto, Pier Franco Quaglieni, presidente
nazionale del centro “Pannunzio” e premiato per i suoi
quarantanni di giornalismo pubblicista a Venezia (ottobre 2008) ,
ha scelto di onorare Sogno nell’ambito della pacificazione
nazionale? Al punto che il sindaco Marco Melgrati
ha difeso la scelta del Comune, ma criticata dall’Anpi alassina
con l’anziano avvocato Carlo Bottelli, con queste frasi: <Come
si permette l’avvocato Bottelli di dare dell’antidemocratico a
Sogno (prima di Bottelli ci sono molti altri, tra cui
Taviani appunto ndr) che mai nella sua vita ha messo in opera
azioni tese a destabilizzare l’ordine democratico e costituzionale della
Repubblica, come accertato dai giudici che l’hanno scagionato dalle
accuse di gollismo….>. Forse il sindaco Melgrati non ha letto
la testimonianza ai giudici ed il contenuto del libro di Taviani
dove è spiegato come si arrivò a quella sentenza di proscioglimento, e
all’espulsione di Sogno dai partigiani cattolici. Peccato che lo studioso Quaglieni,
abbia invitato Bottelli alla moderazione, ignorando
presumibilmente chi fu Sogno in provincia di Savona, dove
trascorse alcuni periodi della sua latitanza, andando a cene in
ristoranti (fotografato a Varazze con i figli di un paio di
figure istituzionali della provincia, nella stagione delle “bombe
nere” che sconvolsero Savona, con un morto e feriti,
distruzioni e danni, persino contro il galantuomo Varaldo,
senatore Dc). A dare meriti e medaglie ci ha pensato
Romano Strizioli, giornalista pubblicista decano, già assessore
“rosso” ad Albenga, che il 12 ottobre 2008 ha scritto su La Stampa,
osannando Pier Franco Quaglieni – peraltro uno dei numerosi
articoli - <Quaglieni è coautore di una Storia di
Venezia pubblicata nel 1986 a puntate sul quotidiano “Stampasera”
e poi in volume. Ormai da diversi anno lo studioso – nato a Torino
nel 1947 - è rivierasco d’adozione vivendo gran parte dell’anno
tra Albenga ed Alassio dove, tra le altre cose, ha creato una
sede distaccata del “Pannunzio”. La sua frequentazione
ligure lo porta ad intervenire spesso con grande prestigio sui temi
culturali e sociali delle due cittadine e dell’intera provincia.> Quaglieni recentemente ha
firmato un appello pro Sandro Pertini. Il 9 febbraio scorso
titolava La Stampa, in prima pagina di Savona: <Intitolare una
strada a Pertini. Non si tratta di scandalizzarsi solo per
le condizioni in cui si trova il cimitero di Stella….a 20 anni
dalla morte c’è da scandalizzarsi soprattutto del fatto che il ricordo
del presidente sia affidato alla sola benemerita associazione locale “Sandro
Pertini” di Stella che fa parte di una
Fondazione Pertini che bizzarramente invece che a Savona, ha
sede a Firenze, città del tutto estranea alla vita, sia pure
molto avventurosa, del primo presidente socialista della storia
italiana….Torino ha dedicato a Pertini l’aeroporto di
Caselle, ignorando il presidente torinese Giuseppe Saragat a
cui non è neppure dedicato un vicolo….Nel savonese ci sono scuole ed un
museo d’arte di Savona intitolati a Pertini…>. C’è da sottoscrivere alcune riflessioni di
Quaglieni che, per coerenza, non aggiunge (mancanza di spazio) che
forse non era proprio il caso di ricordarsi di Sogno,
anteponendolo Pertini. O sbagliamo e siamo noi dei visionari,
incoerenti? E ancora, visto che Quaglieni
collabora e collaborava all’editrice La Stampa potrebbe sempre
parlare con il giornalista che il 6 settembre 1974 ha intervistato
Sogno dal “rifugio segreto” e il titolo di Sogno
richiamava: <Sfido questo regime mafioso e corrotto>.
Il rifugio di Edgardo Sogno, da ricercato dalla giustizia di uno
Stato democratico, era nel Savonese. E non passava molto tempo dai
primi attentati, lo diciamo solo per dovere storico, senza chiamare in
causa gli autori e gli ispiratori “ignoti” delle “Bombe nere di
Savona”. E senza ipocrisia. R.T. |