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La discarica a cielo aperto?
Grazie Asl e Arpal, ma a Savona nessuno vede e provvede allo sconcio

di  Mario Molinari da savonanews

 L'indegna vicenda del televoto di Sanremo è uno specchio nitido quanto lercio di questo Paese. Ben ne ha scritto nostra sorella Sanremonews.it prima, meglio, e più di altri.

Le macerie de L'Aquila invece, a quasi un anno dal Grande Evento, a sua volta accuratamente gestito, sono ancora lì dove son cadute. Il punto di oggi è di poche parole e qualche... foto.

Spiace esser sotto elezioni ma capita, e non possiamo raccontare la correttezza di una forza politica che ha ammesso e rimediato (almeno in parte) ad un errore. Non accade così spesso.

44°18'38" Nord, 8°28'82" Est. Savona Città.

A 650 metri dal quartier generale della ASL, 540 dal Tribunale, 340 dalla sede dell'ARPAL, 180 dal Comando dei Carabinieri, 160 dalla sede della Provincia di Palazzo Nervi, 30 dall'ingresso principale della Questura e 20 dalle case di Via Aglietto...

...giace un manufatto marcio ed incompiuto in cemento armato, di soli milleseicento metri quadri, con annessa discarica, per un totale di 4000 mq. In quelli che avrebbero dovuto essere i garage (si presume) c'è un metro d'acqua putrida di palude stigia, con alghe secolari e annesso un robusto canneto, popolato di misteriose creature come il Subappaltus Vulgaris, lo Speculazjiy Always o il Cementum Vorax comunemente chiamato Gnam Gnam, tutte specie che si riproducono per accoppiamento economico nei fondali torbidi. Più che altro, l'eldorado di pantegane e zanzare, per la gioia di chi ci abita e lavora accanto, Polizia inclusa.

Tutt'attorno allo scheletro di cemento seminterrato e allagato, macerie. Calcinacci rovi & rumenta, nella migliore delle ipotesi (e di giorno) Una discarica a cielo aperto (e non è l'unica a Savona City) tra Via Aglietto, Corso Ricci e Via dei Partigiani. ANPI ringrazia. Anche la staccionata cade a pezzi, ma è pur sempre buona per attaccarci qualche manifesto elettorale, che scoloriamo per par condicio.

In questi casi le foto spiegano più delle parole. Per caso qualcuno dell'ARPAL o dell'ASL è passato per dare un'occhiata? Giusto per caso, magari mentre era di strada, di ritorno dalla messa a punto la precisissima e affidabile centralina antinquinamento di Corso Ricci. Anzi, se non è troppo disturbo, qualcuno ci aiuterebbe a capire meglio cos'è esattamente sta cosa mesozoica?

Magari prima delle elezioni, grazie.

P.S.: se l'area è destinata a rimanere immobile per altri due decenni, vi si stocchino almeno un po' di macerie de L'Aquila, a renderne non vano il brutto ingombro, e soprattutto a nobilitarne lo scopo.

Mario Molinari