Spiace
esser sotto elezioni ma capita, e non possiamo
raccontare la correttezza di una forza politica
che ha ammesso e rimediato (almeno in parte) ad
un errore. Non accade così spesso.
44°18'38" Nord, 8°28'82" Est. Savona Città.
A 650 metri dal quartier generale della ASL, 540
dal Tribunale, 340 dalla sede dell'ARPAL, 180
dal Comando dei Carabinieri, 160 dalla sede
della Provincia di Palazzo Nervi, 30
dall'ingresso principale della Questura e 20
dalle case di Via Aglietto...
...giace un manufatto marcio ed incompiuto in
cemento armato, di soli milleseicento metri
quadri, con annessa discarica, per un totale di
4000 mq. In quelli che avrebbero dovuto essere i
garage (si presume) c'è un metro d'acqua putrida
di palude stigia, con alghe secolari e annesso
un robusto canneto, popolato di misteriose
creature come il Subappaltus Vulgaris, lo
Speculazjiy Always o il Cementum Vorax
comunemente chiamato Gnam Gnam, tutte specie che
si riproducono per accoppiamento economico nei
fondali torbidi. Più che altro, l'eldorado di
pantegane e zanzare, per la gioia di chi ci
abita e lavora accanto, Polizia inclusa.
Tutt'attorno allo scheletro di cemento
seminterrato e allagato, macerie. Calcinacci
rovi & rumenta, nella migliore delle ipotesi (e
di giorno) Una discarica a cielo aperto (e non è
l'unica a Savona City) tra Via Aglietto, Corso
Ricci e Via dei Partigiani. ANPI ringrazia.
Anche la staccionata cade a pezzi, ma è pur
sempre buona per attaccarci qualche manifesto
elettorale, che scoloriamo per par condicio.
In questi casi le foto spiegano più delle
parole. Per caso qualcuno dell'ARPAL o dell'ASL
è passato per dare un'occhiata? Giusto per caso,
magari mentre era di strada, di ritorno dalla
messa a punto la precisissima e affidabile
centralina antinquinamento di Corso Ricci. Anzi,
se non è troppo disturbo, qualcuno ci aiuterebbe
a capire meglio cos'è esattamente sta cosa
mesozoica?
Magari prima delle elezioni, grazie.
P.S.: se l'area è destinata a rimanere immobile
per altri due decenni, vi si stocchino almeno un
po' di macerie de L'Aquila, a renderne non vano
il brutto ingombro, e soprattutto a nobilitarne
lo scopo.
Mario
Molinari
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