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Lo spillo satirico della settimana/ Strettamente riservato e confidenziale

Provincia di Savona, arriva il marchio

“Legalità, etica e rispetto delle regole”

Tra Leporelli  servili, Capitan Fracassa roboanti e avidi Pantalone…


Angelo Vaccarezza

Savona –  Gli uomini migliori di questa provincia non devono essere massacrati e distrutti da “avvisi di reato” o inchieste giudiziarie di “toghe rosse”. La battaglia dei dipietristi perde il pelo, ma non il vizio. Non possono essere i solitari paladini della legalità dello Stato, della moralità pubblica, del rigore della pubblica amministrazione al servizio del cittadino, anziché dei veri “comitati d’affari”.

La Provincia di Savona, col nuovo volto di Angelo Vaccarezza,  professionista di politica in lungo corso, ha avviato con successo, dopo le meravigliose iniziative “Benvenuti a casa tua”, innovative paginate di pubblicità sui giornali Il Secolo XIX, La Stampa, Ivg e affini. E ancora: dopo le “ricette della buona cucina e della buona tavola savonese”.

Ecco l’ultima idea geniale che Trucioli anticipa in anteprima nazionale e al quale faranno seguito, stando ai bene informati, altri utili messaggi pubblicitari destinati ai cittadini savonesi adulti e vaccinati. Ricchi e poveri, furbi e scemi.

Lo slogan ed il marchio sono quasi pronti, grazie all’impegno di qualificate società di cibernetica: <Provincia di Savona a prova di legalità e rispetto delle regole>.   

Sarà il primo caso di “educazione di massa”, checche ne dica il dottor Bellamigo su questo blog, con le sue sortite, assai seguite e lette, seppure destinate a restare “lettera morta” nella provincia dell’impero (basso?) imperiese.

Ma a nostro umilissimo parere c’è un problema di “copyright”. A meno che, ed è un’ipotesi assai probabile, la volpe Vaccarezza – non a caso era uno dei più affermati giornalisti pubblicisti di Tele Trill – abbia chiesto l’autorizzazione, diciamo verbale, ai primi organizzatori.

E siamo in grado di documentarne proprio l’origine. Il 26 giugno 2009, in data fuori da ogni tematica scandalistica, né di cultura del sospetto che resta un peccato grave, Il Secolo XIX ha pubblicato (vedi.) una fotonotizia dal titolo “Legalità e rispetto delle regole”. Il testo assai conciso: <Legalità, regole, lavoro. Sono stati i fili conduttori della tavola rotonda organizzata dai responsabili regionale e provinciali del Cna svoltosi ieri pomeriggio a Palazzo Nervi. Un’iniziativa riuscitissima, moderata dal capo redattore centrale del Decimonono, Luigi Leone>.

Il diavolo deve averci messo la coda. E’ successo un banalissimo infortunio da codice penale. Cose davvero piccole, tanto è bastato ai veterocomunisti, in coro con i troppi signor Di Pietro, per montare uno scandalo subito denominato “Firme false”. E giù con l’inviato speciale proprio de Il Secolo XIX, impegnati a dimostrare che il “Popolo della Libertà” si era trasformato, in occasione della raccolta delle firme per la presentazione delle liste, in “Popolo della Illegalità”. Sempre presunta, manco a dirlo. Non solo. Nulla di più falso e di più inventato, come accade quando bisogna dare addosso ad una classe politica specchiata, facilmente documentabile. Dal partito.

Se non fosse così nessuno avrebbe scelto Palazzo Nervi. Avrebbero potuto riunirsi, a discutere di legalità, diciamo un nome, nella Aula Magna di Palazzo di Giustizia, oppure in quella al piano inferiore. Palazzo Nervi, ieri (ai tempi di Teardo) poteva essere una sede opaca, di mini traffici, di qualche traditore della legge, qualche mazzetta volante. Sentenze vecchie e passate in giudicato.

Oggi nessuno può mettere in discussione che tutti sono impegnati, nei fatti, nella lotta contro il discredito e per ridare autorità alla nostra classe politica. Ad iniziare proprio dalla Provincia. Qui, appena insediata la nuova giunta, nonostante gli appelli di Trucioli Savonesi (“Tornano i massoni” veri ed eravamo, per fortuna, nella solitaria “spazzatura giornalistica” con centrifuga) si è subito messa all’opera una barriera morale contro ogni forma di farabuttismo occulto.

E’ stato condiviso, di fatto, l’appello che da tempo porta avanti un ex democristiano, come molti esponenti della formazione presente a Palazzo Nervi, il Mauro Tabacci; è un ex Dc, ex Udc, ora Allenza di centro di Rutelli. Il viandante tricolore.


Palazzo della Provincia

L’obiettivo comune, non dichiarato, è colpire l’esistenza della "cupola savonese” che indossando i panni di “governo del fare”, direbbe il nostro Donati dell’Idv, finisce  per portare acqua al “governo degli affari”,  della spartizione di poltrone (vedi Acts e sottostanti), senza distinzione di colore a sinistra.

Per favore, non facciamo di ogni erba un fascio! Giustissimo.

Come è triste vedere che la Provincia di Savona è l’unica a sentire il bisogno di avviare una campagna, con tanto di marchio (cosi dovranno faranno pure propaganda al nostro turismo), per ricordare che non c’era neppure necessità di un convegno  della CNA per porre al centro dell’attenzione “Legalità e rispetto delle regole”.

La Confindustria siciliana espelle chi è in odore di mafia, non denunciando le estorsioni? La piccola industria savonese risponde con tanto di “certificazione”. In Provincia di Savona da anni è stata debellata la corruzione. Pochissimi ed isolati casi, e fino ad un paio d’anni fa quasi neppure l’ombra. Salvo due insignificanti accuse a dipendenti della Provincia per un banale appalto da spazzaneve in Valbormida e qualche marachella ancora più piccola.

Il commento-editoriale,  apparso sul Sole 24 Ore di giovedì, 18 febbraio 2010, in prima pagina, poteva persino risparmiare la diffusione nell’intero territorio provinciale. Non ci azzecca, ripeterebbe Di Pietro.

Leggete questi concetti dell’autorevole giornale degli associati industriali italiani, grandi e piccoli, come accade nel savonese.

<Chi non rinuncia a dirsi garantista, scelta che non è affidata a variabili filosofie personali, ma a tutti è imposta dalla Costituzione, non può non guardare con amarezza al reticolo di amicizie, fratellanze (massoniche? Ndr), consorterie, reciproci favori, ammiccamenti, che prova ad inquinare il nostro libero mercato. …Le virtù di un mercato governato dalla trasparenza e dal merito…vengono travolti e negati da un sistema dove non vincono la meritocrazia, le capacità…il progettista più razionale, le maestranze più affidabili…i giovani più virtuosi…No, tutto si rincorre tra Leporelli servili, Capitan Fracassa roboanti, avidi Pantalone che mettono alle corde etica e sana economia…ostaggio di una casta che odia, teme ed ostacola gli imprenditori onesti…(e i pochi impegnati nella politica con la schiena dritta Ndr), …è indispensabile che l’aria cambi…l’intera classe politica e dirigente devono contribuire a mutarla liberandosi delle mele marce…l’Italia non è quel paese che sembra venire fuori dalla intercettazioni di questi giorni…incluso Bertolaso…>.

Lo diciamo forte e chiaro, noi di Trucioli: la Provincia di Savona non può essere appannata da titoli scandalistici di giornali che parlano di una presunta (presuntissima, diremmo inesistente) mazzetta passata da un imprenditore, ad un capogruppo consiliare e che sarebbe finita (e non è cosi) all’allora sindaco di Albisola Mare, Lionello Parodi, fortissimamente voluto alla presidenza istituzionale del neo eletto consiglio provinciale di  Savona, con voto unanime del centro destra e del centro sinistra. Altro che visione e visionari in stile “Partito del cemento”, descritto dai talebani Ferruccio Sansa & Marco Preve..

Magari c’è stata una moglie, solitaria, che ha scongiurato il marito: <Attento perché circolano certe voci sul dottor….>. Ovviamente era disinformazione.

Come coloro che ad Albenga, dintorni ed oltre – metteteci purtroppo Trucioli – non hanno esitato a mettere in croce il bravo Gianfranco Sasso, pluridecorato per meriti passati e nell’instancabile opera di riformare la politica locale, in senso nobile. Liberandola dalle “fratellanze opache”. Persino con tanto di imputati, perseguitati e sempre assolti, pure per prescrizione dei reati, amnistie varie.

Non sarà un caso se il nome l’avrebbe imposto, al candidato-presidente Vaccarezza, il generalissimo di corpo d’armata Scajola.

Da quello scranno si ottengono informazioni delicate ed importanti. Si conoscono vita e miracoli. Non servono i “servizi di informazione”. Accade quando nella vita pubblica ed imprenditoriale ci si comporta da galantuomini alla Pertini, alla Taviani, alla Lucifredi. Solo per citare i “nostri”.

Certo Parodi neo presidente e neo indagato, proveniente da un’Albisola che “profuma” di pulito, di bucato bianco, bianchissimo, meglio di cosi non si può! Non c’entrano in tutto questo le decennali inchieste, esposti, denunce, dai Bruciati e dintorni. Tutta spazzatura giudiziaria e giornalistica, finita nel termovalorizzatore della politica, con smemorati da senilismo acuto.

E a Trucioli ci chiediamo scandalizzati, come fa un giornale attento e rigoroso secondo tradizione, leggi Decimonono, a scrivere e tirare fuori proprio ora, alla vigilia del voto regionale che <l’inchiesta sulla firme false (chi lo dice che sono false, noi non ci crediamo e con noi i berlusconiani veri ndr) si avvia verso la chiusura, dopo essere stata avviata dal procuratore Granero e che vede Angelo Barbero, candidato, nel ruolo più delicato per aver autenticato delle firme false (e ci risiamo ndr!) e non raccolte nella zona in cui era competente>

 E lo stesso giornale che ha continuato a sparare “cazzate” del tipo: <Altri due iscritti nel registro degli indagati…ordine di comparazione per il Presidente e sindaco di Loano Angelo Vaccarezza…inizialmente in una cena a Vadino a casa della portavoce di Vaccarezza, Fiammetta Cogliolo (peccato che tra i commensali mancavamo noi  di Trucioli, avremmo messo capotavola Antonio Signorile, il magnate del Dubai, esperto in lottizzazioni e varianti ai piani regolatori ndr), pure lei indagata e successivamente in un incontro nello studio di Roberto Schneck…>.   

A lui bisogna dare il merito che qualche anno fa, tempi lontani, ammise  di essere finito in una loggia oltre confine per sottrarsi alle “persecuzioni” della Riviera dove pullulavano anche i “fratelli formaggiai”.

<A ricevere l’avviso di garanzia..(altro che garanzia, se poi ti sbattono sui giornali e la gente ci crede ndr) il consigliere comunale di Andora, Alessandra Barberis, il consulente di credito Cosetta La Mantia…l’avvocato Bruno Robello De Filippis e l’imprenditore Gianfranco Sasso> che era diventato un “muratore” in sonno, poi riabilitato. De Filippis può essere sfuggito alla “vocazione”?

Fermiamoci qui. Per ora. Tra i dodici (e già che ci siamo facciamo tredici indagati) otto sono di “fede massonica”, tra Piazza del Gesù e Palazzo Giustiniani.

Ma il nostro amico, ex gran maestro, ci ha assicurato: <Nulla di organizzato in loggia, tutto casuale>.

Qualcuno, della stoffa dell’incensurata, (mai “avvisata di reato”) Roberta Gasco, avvocato, ha subito preso le difese del suo presidente, dicendosi sicura (ha copiato da Trucioli) dell’innocenza di Angelo V. che darà tutte le spiegazioni richieste dai giudici. Poi quella mattina dell’interrogatorio, con due ottimi difensori (Andrea Vernazza e David Mascia), il nostro simpatico e generoso (in quanto a passione, cene in campagna elettorale, esborsi milionari, tutti descritti con rigore sulle pagine de La Stampa, Il Secolo XIX e Ivg) deve aver avuto un’intuizione geniale.

Se parlo con i giudici finisce tutto, mentre l’elettore savonese si appassiona. Più ti buttano giù e più ti tira su. L’ha già sperimentato il “pluriinquisito”-innocente, Marco Melgrati, l’architetto che ha alla porta dello studio la processione di clienti, non da oggi, dai tempi del sindaco Avogadro che aveva tanta invidia del successo altrui, al punto da gettare gli “stracci” e trasferirsi in Toscana. A fare l’albergatore-viticoltore?

E fa benissimo Melgrati gentleman, a rinfacciarlo ogni volta. Cosi ci torna a fare l’Avogadro leghista nella “Baia dei sogni” e dei neo milionari?

Noi di Trucioli tifiamo alla grande per lo slogan di Barbero, efficace e sicuro: “Porta in Regione le tue ragioni”. Ma sul treno non mettiamoci solo i “perseguitati dalla giustizia”. Tra gli “innocenti senza avviso”, oltre alla Gasco ci sono, Rosavio Bellasio e Filippo Marino.

Non facciamo un torto a Balestra, “professionista” era scritto nel comunicato ufficiale del partito, a Genova.

Tra l’altro, anche in tempo di vacche magre e di tante famiglie che ricorrono alla Caritas, assicurano cardinale e vescovi liguri, la poderosa corazzata berleghista fa a gara alle americanate, riempiendo ogni “buco” di faccioni, a suon di manifesti, meglio se maxi. E poi siti internet, autofurgoni, tavolate, point. In gara, pare con il sinistrorso Nino Miceli. Ex Cgil della nuova sinistra pragmatica, lungimirante.

Eppure Balestra, non ha pure lui sulle spalle un “avvisino” per una mini-indagine a proposito di società pubbliche partecipate? No, tranquilli, è solo una bagattella. Allegria e auguri di successo! Buon portafogli!

E sabato mattina l’ultimo annuncio: Vaccarezza inquisito per il “caso asilo” che Trucioli ha tenuto invano nascosto per qualche anno. Questo è davvero un “blog” dei disperati. Si riduce a tacere le notizie sui Vaccarezza boys.