Il
cielo era azzurro: il sole finalmente dopo mesi
di pioggia e grigiore. Una passeggiata in riva
al mare, un po’ di sole che ti scaldi il volto
perché rinunciare?
La decisione è presa ancor
prima di accorgermi che il vento si è alzato.
Una patina bianca ha stinto l’azzurro. Il sole
non scalda più come prima. L’aria è tornata
gelata. Ma che importa? Ormai ho deciso.
Camminare, camminare, andare
avanti.
Andare avanti senza pensare
troppo.
Andare avanti e lasciare
scorrere via tutte le tensioni; tutto l’amaro
che mi porto dentro se la mente resta
sintonizzata sul tuo ricordo.
Ti sento, inutile spiegare.
Senza senso raccontare questa sensazione
impalpabile ma reale di averti accanto, di
sentire l’onda dei tuoi pensieri con la certezza
che il tormento che mi attanaglia il ventre è lo
stesso che ti serra la gola.
L’immagine di te riempie la
mente mentre un brivido scorre lungo la schiena.
Lascio al vento l’onere di portar via il peso di
quest’amore impossibile.
Camminare, camminare illudendosi che questo
pallido sole possa sciogliere il ghiaccio che mi
attanaglia dopo che è giunta, chissà da dove e
perché,
la consapevolezza
che la vita non è in rima. Qualcosa stona e,
nella mia canzone, la stecca sei tu.
Questo pensavo mentre
camminavo.
Camminare; andare avanti;
avanti senza portarti più dentro.
Ma tu…t’infili in un pensiero
e non lo molli mai.
Camminare, camminare, senza
pensare che lo stomaco si chiude ogni volta che
penso a te mentre il resto se la ride. Le
farfalle si alzano in volo mentre il sorriso
illumina il viso, spalanca gli occhi.
Camminare, camminare e alzare
lo sguardo e… che rumore fa il cuore quando
esplode?
Camminare, svoltare l’angolo
e trovarti lì
E io posso solo cercare di
scappare, fuggire lontano. Lontano da te perché
ben viva la certezza che se tu scopri la mia
debolezza per me è la fine.
Se ti guardo ancora una volta
negli occhi non posso nasconderti nulla.
Se io ti guardo ancora una
volta negli occhi tutto quello che provo uscirà
fuori e, io lo so, tu non potrai fare a meno di
raccoglierlo.
Camminare col sole dritto in
faccia e, sotto la mia buccia, che cosa mi
farai?
Liberamente ispirato alla
canzone “Ti sento” - Ligabue
*Cristina
Ricci,
quarantun anni, abita a Spotorno, ha
pubblicato il suo primo romanzo (La
montagna d’acqua – ed. Il Filo, Roma),
un altro recentemente finito e tanta voglia di
scrivere.
A questo
“scarno”
curriculum si
può aggiungere
la
collaborazione
con il blog
dell’Udi
Savonese per il
quale Cristina
Ricci ha scritto
alcuni pezzi
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