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DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER")
CINQUANTESIMA PARTE

di Aldo Pastore
Aldo PastoreALTER: Sono sceso, poco fa, dalla Collina di Valloria, urlando  ad alta voce:

Brr! che freido Giominetta;
 con 'sta neive, 'sta pastetta,
 no se pêu ciû camminâ.
Che aççidente d'ûn Zenâ!

Se pä tûtti in ta fasciêua
e se ö naso o spunta fêua
te fà sûbito a cingiann-a
con 'sta sciôa de tramontann-a,
che ciû forte sempre a sciûscia.
Semmo a Sann-a o semmo in Rûscia?


ALDO:
Ma questi sono splendidi versi di Giuseppe Cava (Beppin Da Ca')! Come ti permetti gridarli in maniera così sguaiata e volgare?

ALTER:
Mi e venuto tutto spontaneo, avvertendo questo violento vento di tramontana alle mie spalle, caro Aldo! Non ne posso più! Non so, se si trova, da altre parti, un vento simile al nostro! V'è da impazzire!

ALDO: Ma, allora, caro Alter, sarai finalmente d'accordo con l'Autorità Portuale, che, sfruttando il nostro vento, si appresta ad installare, sul Porto, un primo GENERATORE EOLICO, ad asse verticale, con una potenza da 20 KWT!
Forse saprai che questo impianto verrà collocato sul molo frangiflutti del Porto; inoltre, ti faccio presente che, nei prossimi mesi, è prevista l'installazione di una seconda pala, della stessa potenza.
I due generatori, una volta attivi, saranno in grado di alimentare il fabbisogno di energia di un'area di 15.000 metri quadrati; di conseguenza, l'energia, prodotta dalle due pale eoliche ad asse verticale, verrà ad alimentare l'intera illuminazione pubblica della Darsena!

Spero, dunque, che tu sia d'accordo con questa innovativa iniziativa!

 ALTER
: Un momento, Aldo, smettiamola di scherzare e parliamo seriamente!
Non lo sai quanti anni sono trascorsi da quando Beppin da Ca' ha scritto questa poesia? E sai dirmi da quanti Secoli il vento di tramontana soffia sulla nostra Savona? E sai dirmi perchè, in altre parti del mondo (dove certamente il vento ha una potenza inferiore alla nostra) è stato anticipato di almeno un decennio la nostra piccola iniziativa odierna?
Ci vuole ben altro, Aldo!
L'energia eolica sta sviluppandosi in molti parti del Mondo e noi Savonesi (che teoricamente abbondiamo di questa "materia prima") abbiamo dedicato, a questo settore, soltanto una piccola parte del nostro territorio (Rialto, Calice Ligure, Pontinvrea, Mioglia e qualche altro minuscolo angolo delle nostre montagne)

ALDO: Caro Alter, accetto il tuo imperioso invito a discutere seriamente su questo argomento!
Ed allora, incominciamo a dire che il VENTO E' UNA FONTE ENERGETICA VASTA ED INESAURIBILE; aggiungiamo che molte Nazioni hanno compreso che l'UTILIZZO DEL VENTO PUO' CONTRIBUIRE, contemporaneamente, ALLA SICUREZZA ENERGETICA DEL FUTURO ED AL RISPETTO DELL'INTERO ECOSISTEMA e, di conseguenza alla STABILITA' DEL CLIMA.
Ma dobbiamo, anche, doverosamente evidenziare che l'UTILIZZO DEL VENTO PRESENTA DEI LIMITI ed addirittura, DEI DIFETTI e, quindi, DELLE CONTROINDICAZIONI!
Tu sai benissimo che il proliferare (spesse volte: selvaggio) delle turbine, in alcune particolari aree geografiche, è venuto a turbare l'armonia e la bellezza naturalistica locale, con negativi risultati per l'intera economia turistica di quei siti!

ALTER: Ma non fare, ancora una volta, il disfattista!
Rivolgi, per un attimo, gli occhi e la mente attorno a te ed allora vedrai che, nel nostro Continente, la Rivoluzione Eolica ha condotto (al TERMINE DELL'ANNO 2008) ad una produzione di energia pari a complessivi 56.535 Megawatt, così suddivisi (nel contesto delle Maggiori Nazioni dell'Occidente Europeo):
- GERMANIA:             22.247 Megawatt
- SPAGNA:                15.576       "
- GRAN BRETAGNA:   2.389       "
- ITALIA:                      2.726       "
- FRANCIA:                 2.454       "

Per quanto riguarda, in modo particolare, la posizione della Spagna (assai vicina all'Italia nello specifico delle condizioni climatiche ed ambientali) mi permetto di sottoporre alla tua cortese attenzione lo STUDIO (risalente al Dicembre 2008) dalla RED ELECTRICA ESPANOLA, la quale segnala che i loro giganteschi mulini a vento coprono, ormai, l'11 per cento del fabbisogno energetico del Paese, hanno  reso (nel 2007) la bellezza di 3,2 Miliardi di Euro ed hanno creato 37.730 posti di lavoro; infine, è stata evitata l'immissione in atmosfera di 18 Milioni di tonnellate di Anidride Carbonica
Credo tu possa comprendere, sino in fondo, l'utilità di questa innovativa fonte energetica!

Eolico ad alta quota

Ma poiché tu hai parlato, poco fa, di limiti, di difetti, di controindicazioni, chiarisci meglio il tuo pensiero in proposito!

 

ALDO: Beh! Intanto debbo dirti, Alter, che oltre alle turbe naturalistiche, precedentemente evidenziate, l’ENERGIA PRODOTTA DAL VENTO NON E’ IDONEA A SERVIRE GRANDI COMPLESSI INDUSTRIALI e, tanto meno, AFFOLLATI COMPLESSI URBANI; desidero indicarti, al riguardo, il caso di una tra le più grandi centrali eoliche del mondo (da 300 MW), costruita al confine tra  l’ OREGON e lo STATO DI WASHINGTON, la quale può fornire elettricità a non più di 105.000 case di abitazione; ne consegue che l’energia eolica può essere utilizzata soltanto molto parzialmente nelle Megalopoli, ormai diffuse in molte parti del Globo.

Esistono, inoltre, PROBLEMI TECNOLOGICI di una certa entità, legati ai temi della EFFICIENZA DEI SERVIZI, dell’ALLACCIAMENTO ALLA RETE ELETTRICA ed infine della SICUREZZA DELLE CENTRALI STESSE.

Cedo, in proposito, la parola a Gian Luigi Tenti (Ex – responsabile dell’Ingegneria  dei Sistemi Elettrici di Trasmissione e Distribuzione dell’Ansaldo di Genova), il quale è un esperto di notevole valore nel settore e, quindi, ovviamente, è molto più preparato  di me, per fornirti le corrette informazioni su questa materia:



1) L’energia eolica, teoricamente disponibile, può essere utilizzata solo in minima parte, perché il generatore eolico non può produrre energia se la velocità del vento è inferiore a circa 14 Km/h e, se questa è superiore a 90 Km/h, la turbina deve essere disattivata per evitare eccessive sollecitazioni meccaniche e sovraccarichi dei componenti principali;

 2)  La potenza generata cresce con la velocità del vento, ma, una volta raggiunta la potenza nominale (vento a circa 50 Km/h), il generatore deve lavorare a potenza costante per evitare il sovraccarico e tutta l’energia eolica in eccesso va perduta (con vento a 90 Km/h si utilizza solo il 17 per cento dell’energia disponibile);

3)   La potenza media dei generatori eolici è piuttosto modesta (2-3 MWe), pur con dimensioni piuttosto elevate (diametro dell’elica 80-90 metri, altezza della torre di circa 100). Né è facilmente prevedibile un incremento sensibile di questa potenza unitaria;

4)   Le dimensioni delle torri di sostegno e gli ingombri e pesi della Gondola (involucro installato all’estremità superiore, contenente il generatore elettrico, il riduttore ad ingranaggi e l’elettronica) hanno limiti imposti dai pesi, dalle dimensioni massime di trasporto, dalle caratteristiche dei mezzi di sollevamento necessari per l’installazione, etc;

 5)  La realizzazione di una centrale eolica di potenza, in qualche modo confrontabile con quella delle centrali convenzionali, comporta l’impiego di un elevatissimo numero di generatori. E la situazione peggiora ulteriormente se si confrontano le ore  di disponibilità operativa media dei diversi tipi di impianto (7.200 ore per gli impianti termoelettrici convenzionali – 1.200; 1.500 per gli eolici);

 6)   Per quanto si riferisce alle caratteristiche delle  sedi delle centrali eoliche, occorre considerare che i singoli generatori vanno adeguatamente distanziati tra loro (almeno tre volte il diametro dell’elica), sia per evitare interferenze meccaniche, sia per consentire la cattura ottimale del vento; di conseguenza, un campo eolico con generatori in linea viene ad impegnare un fronte di circa 622 Km. Va, inoltre, considerato il fatto che la velocità e la direzione del vento variano in continuazione (e, spesso in maniera rapida ed irregolare), per cui l’unico possibile rimedio per ridurre  questa  aleatorietà intrinseca della fonte eolica è  rappresentato dalla distribuzione della produzione sul territorio; è necessario, quindi, interessare aree con caratteristiche  meteorologiche ed orografiche differenti.

Eolico Marino
Questa soluzione è particolarmente gravosa in Italia, dotata com’è di territori ad alto valore paesaggistico ed ecologico;

 7)  Occorre, inoltre, prendere in considerazione il problema delle difficoltà che sorgeranno relativamente alla trasmissione dell’energia, prodotta dai generatori eolici; questi, infatti, collocati, spesse volte, in zone impervie e difficilmente accessibili, dovranno essere collegati all’ordinaria rete elettrica, con notevoli oneri aggiuntivi (tecnologici, economici e burocratici);

 

 8)  Infine, non bisogna dimenticare che i generatori eolici richiedono una manutenzione particolarmente onerosa, sia per la frequenza degli interventi richiesti, che per la tipologia delle attrezzature necessarie per eseguirla (basti pensare al problema di pulire le pale di un’ elica da 90 m. di diametro). Allo stesso tempo, la protezione contro le intrusioni e le azioni vandaliche comporta difficoltà (e, quindi, costi elevati) a causa dell’estensione del campo eolico e alla ubicazione dei singoli generatori al suo interno.

ALTER:  Le dotte argomentazioni di questo Esperto non mi convincono, caro Aldo!

Debbo dirti, in primo luogo, che non mi piace il suo linguaggio, fondato su argomentazioni esclusivamente tecniche, rivolte soltanto agli addetti ai lavori (ed io non sono, certamente, tra questi).

In secondo luogo, Egli dovrebbe spiegare, a tutti noi, il MODO, attraverso il quale, la Germania e la Spagna hanno affrontato e risolto i problemi, da lui posti; le due Nazioni, messe assieme, sono giunte, attraverso l’utilizzo del Vento, ad una produzione di oltre 40.000 Megawatt e non mi si dica, per favore, che Esse sono giunte a questo importante traguardo, senza studi ed ulteriori ricerche!

E poi…, caro Aldo, io ho l’impressione che questo Prof. Tenti appartenga al Partito Nucleare e, per questo motivo, Egli si impegni tanto nell’attaccare l’eolico!

 

ALDO: Smettila, Alter! Non incominciare, ancora una volta, a mettere il tutto sul piano politico! Continuando sulla strada, da te ora imboccata, arriveremo, molto presto, al Partito Solare, al Partito Eolico, al  Partito Idroelettrico, per giungere, infine, al Partito dei Rifiuti!

 

ALTER: Un momento…io parlerei, non del PARTITO, ma dei PARTITI DELLE IMMONDIZIE, ma…a questi siamo già arrivati, caro Aldo; guardati un po’ attorno e ti accorgerai che, a questo traguardo, siamo ormai giunti!

 

ALDO:  Smettila, per la seconda volta, Alter! Cerca di essere serio (come avevi promesso di essere); ritorniamo a ragionare, in concreto, sul FUTURO DELL’ENERGIA EOLICA; credo che questo argomento debba essere esaminato con serietà e con rigore scientifico, valutando il possibile futuro impiego dell’Eolico, tenendo conto degli aspetti positivi, derivati dal suo utilizzo, ma anche dei limiti e dei difetti, che, in questo momento, egli porta con sé.

Devi aver sempre, davanti a te, un fondamentale concetto e cioè che l’ENERGIA DEL FUTURO DOVRA’ ESSERE MULTIPLA, derivata, cioè, non da un’unica fonte, bensì da un complesso di fonti, organicamente programmate tra loro e, quindi, realizzate in concreto, nel superiore interesse del benessere dei nostri territori e delle nostre popolazioni!

Ora basta, Alter! Mi hai fatto adirare abbastanza!

 

Riprenderemo il dialogo la prossima settimana, cercando, per quanto possibile, di individuare il FUTURO IMPIEGO  DELL’ENERGIA  EOLICA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL TERRITORIO DELLA NOSTRA  PROVINCIA.

ALTER: Forse, hai ragione Aldo; vado all’aperto a riprendermi ancora un po’ di Tramontana.


  19 febbraio 2010                                    ALTER e  ALDO PASTORE