I nomi sbagliati da Monesi?
<Colpa di un comunicato stampa>
di
Ino Gazo |
Sono molto felice di poter rispondere alle
critiche esposte dal gentile Luciano Corrado.
Certamente il collega Corrado è più informato
del sottoscritto che, come unica colpa, ha avuto
il "torto" di seguire il comunicato ricevuto e
su cui ha costruito il pezzo incriminato.
Capisco che Corrado, da pensionato, abbia tutto
il tempo di leggere i quotidiani e la
possibilità di sputare nel piatto dove ha
mangiato per tanti anni, cioè il Decimono. (sic ndr!)
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Così,
mentre io andrò alla ricerca dell'estensore di
quel comunicato per addossargli la sua parte di
responsabilità, il mio caro collega Corrado
potrà andare a lezione di grammatica italiana in
modo da non dover più scrivere "i sciatori".
Grazie per la pubblicazione
INO GAZO
(vedi
…Trucioli Savonesi n. 234, titolo “Il
trofeo della neve a Monesi, vittima di un
clamoroso errore).
Risponde Luciano Corrado:
ringrazio l’ex collega (?) per il suo
impeccabile italiano, io sono montanaro che, in
famiglia, parlava solo dialetto. Non è neppure
causa del correttore automatico l’errore nel
sottotitolo, chiamiamolo cosi per i lettori non
addetti ai lavori. Del resto ammiro i giornali,
assai più autorevoli e robusti di Trucioli, dove
gli errori sono “scomparsi”.
Ammetto, invece, la gravissima accusa di aver
offeso il giornalismo e nel contempo la “causa
di Monesi”, e soprattutto la sua storia, almeno
quella da difendere dai “falsi storici”.
Inoltre, da almeno tre decenni alla ricerca di
investimenti pubblici/privati e rilancio vero.
L’unica replica seria: non ho mangiato nel
piatto, ma nel vassoio d’argento, anzi d’oro.
Per due anni, dal novembre 1969 al primo gennaio
1972, nonostante fossi responsabile, quale
giornalista pubblicista, dell’Ufficio di
corrispondenza di Albenga (zona Andora-Noli ed
entroterra), con cinque collaboratori, pagati a
notizia per darmi una preziosa mano, ho lavorato
per il “nero”. Poi quattro anni da semiabusivo.
Ho solo pagato 38 milioni di lire, a rate e
scontati, di contributi
Inps “volontari”
e ricongiungimento
Inpgi.
Non ho mai avuto orari, facendo il
corrispondente all’antica (seguivo pure tutti i
consigli comunali notturni della zona,
dall’inizio alla fine).
Infine redattore di strada che non badava,
purtroppo, all’orologio sindacale. Con qualche
“piccola conseguenza”, senza scampo, per la
salute. Non avevo “amici” politici, né
cooperative che mi potessero dare un mano. Non
vantavo neppure di essere stato messo alla porta
da altri quotidiani. Né fatto pagare all’editore
condanne o transazioni, causa diffamazione a
mezzo stampa (civile o penale). E non ero certo
l’unico, per fortuna.
Ma peggio di me sta un collega: da oltre 30 anni
al giornale, “promosso” part-time
contrattualizzato in redazione. E’ da tempo
professionista. Gli sono passati davanti tutti.
Tutti. Se qualche amico-informatore di
Gazo
può dare una mano a questa ingiustizia, ho tutto
il materiale occorrente. Proprio tutto: lettere,
documenti, comunicati. Verbali dei comitati di
redazione che si sono alternati. Cosi inizieremo
a distribuire medaglie al merito. O forse al
demerito. Per non dimenticare. E se qualcuno si
sente “diffamato” può rivolgersi ad un giudice,
per l’onore “leso”. Non lesa maestà.
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