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Il piccolo Hitler dell’Iran…Ahmadinejad              

THE ATOMIC MEN

Il nostro ministro Scajola, in buona fede di prescrizione, ha escluso la Liguria.

Ma dopo queste domandine ricorrerà alla Guardia Padana?

 

di Bellamigo

Esistono in questa confusa temperie storica due uomini al mondo che fortissimamente vogliono, per i loro Stati, l’Energia Nucleare: il primo, in ordine alfabetico, è il Presidente dell’Iran Ahmadinejad, il secondo è il Ministro d’Italia per lo sviluppo economico Scajola,  figlio dell’estremo ponente ligure.

    Attenzione: si tratta di due persone che più diverse non si possono immaginare, sia per lingua, sia per nazione, sia fisicamente, sia culturalmente , sia politicamente, sia per credo religioso, sia per culinaria, ma…hanno questa idea in comune: l’energia nucleare per lanciare o rilanciare, che veder si voglia,  l’economia dei propri Stati e, per il Presidente iraniano, la “Force de frappe” di gollistica memoria

Quest’ultimo, ritenuto, anche per i suoi abietti deliri antisemiti, un piccolo Hitler, incubo permanente dei Consigli di difesa e dei vertici militari d’Europa e degli Stati Uniti, sconvolge le strategie politiche in medio oriente  di tutti i leaders del mondo occidentale.

L’italico ministro, invece, la cui buona fede non è in discussione, ha esternato le sue convinzioni, corredate da dati pertinenti, in una recente intervista al quotidiano “l’Unità” ( 31 gennaio 2010) ,dimostrando così -tra l’altro- un’autonomia dal grande Capo ( “l’Unità” è notoriamente per Lui un incubo non meno violento di Ahmadinejad) che gli fa onore.

      Ora, bisogna osservare che nell’ampia intervista risultano ampi anche i tempi. Sembrano quasi quelli del processo civile: lavoriamo per le centrali nucleari che,  se va a buon fine la progettazione governativa, inizieranno a funzionare nel 2020  per coprire, nel 2030, una  percentuale del fabbisogno energetico che nell’intervista non viene precisata ma che, a sentire Bonino (l’Unità -10 febbraio pag. 7), coprirà il 4,5%  dei consumi finali.

     Il  Ministro accusa il NO del referendum di averci causato perdite per 50 miliardi di Euro, ma non dice come superare questo NO del 1987. Forse pensa che sia caduto  in prescrizione, essendo passati oltre vent’anni.. Dice che dal 2012 pagheremo fortissime multe se non riusciremo a ridurre le emissioni di gas serra entro i limiti fissati dall’Unione Europea.

Non ci pare che parlando di riduzione parziale a partire dal 2020 (ammesso e non concesso che tale traguardo per la prima centrale sia raggiunto) si possano evitare queste multe (dal 2012) e quindi gli aumenti dei costi per l’utenza.

Forse, come scrive Alfiero Grandi su l’Unità del 1 febbraio, si potrebbero risparmiare tali aumenti puntando subito sulle energie rinnovabili, come l’energia eolica, con attuazione ben più rapida e meno costosa.

Avevamo facilmente previsto (vedasi… Bellamigo in “Trucioli”n.213 del 15 settembre 2009) l’ opposizione delle regioni interessate dalle prospettive di apertura delle “Centrali nucleari”. Così è stato ma ciò, con buona pace per il  “federalismo” ed altre fantasie berleghiste di simile fatta, ha solo provocato un conflitto aperto tra il Governo – in questo caso del tutto impermeabile al potere locale- , e le stesse regioni.

In questa materia, hanno detto Lui  e i suoi ministri, delle regioni, dei federalisti ecc. “ce ne freghiamo e vedremo che cosa dirà la Corte Costituzionale”.

Ma guarda !  non è la stessa che ha bocciato il lodo Schifani ?  Certo, qui è un altro discorso.  Però, come farà la Corte Costituzionale a superare il Titolo V della Costituzione  che, all’art.117 /III, detta la competenza legislativa regionale  per “produzione, trasporto e distribuzione nazionale  dell’energia…salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato”.

Vi sembra che il passaggio all’energia nucleare parziale abbia attinenza con i “principi fondamentali”?

Insomma, come per la Magistratura ordinaria, quando assolve i politici va bene, quando li condanna è persecutoria. La Corte Costituzionale idem, adesso ci serve e la usiamo, se ci dà contro vedremo un po’ come cambiarla ecc. Il consumismo berleghista non indietreggia davanti a nulla: la democrazia è un rubinetto, basta aprirlo e chiuderlo, a piacer.

    Ma noi vorremmo sapere perché la Liguria è oggi esclusa a priori dal pericolo dell’installazione di una centrale per la produzione di energia atomica. Perché continueremo a comprarla dalla vicina centrale francese? perché il nostro territorio è avaro di spazi ? perché non se ne è mai parlato prima? perché è la regione del Ministro proponente? Perché non è un “pericolo”? Per far piacere a Burlando?

     Vorremmo poi sapere se tale esclusione è temporanea o permanente .

     Vorremmo poi sapere se l’esclusione vale anche in materia di scorie, tenuto conto delle profonde grotte e delle profonde caverne di cui sono ricche le nostre montagne -dal finalese al loanese- ottimi luoghi per le suddette scorie ad ammortamento  plurisecolare, come insegnano i paesi che già hanno tale problema.

    Vorremmo sapere quali sono i costi sia per la costruzione delle centrali sia per lo stoccaggio delle scorie  e se, veramente, sono inferiori a quelli derivanti dall’approvvigionamento dall’estero dell’energia, poiché non crediamo che in un Paese dove nemmeno la Fiat (e il Ministro ne sa qualcosa) va avanti senza l’intervento dello Stato, si troveranno -come ottimisticamente egli afferma - imprese interessate a costruire centrali in Italia, fondando tali iniziative e quelle dello smaltimento delle scorie solo sulle proprie forze e a così lungo termine. E ancora, se falliscono o comunque non lo fanno, chi provvede?

         Vorremmo anche conoscere  i costi e i tempi di smantellamento delle vecchie centrali. Vorremmo sapere dal Ministro, che è prima di tutto un politico, come pensa di poter superare l’opposizione delle Regioni e delle popolazioni interessate, ancorché la Corte Costituzionale, per assurdo, gli dia ragione. Con l’intervento della Guardia Padana?  

         Egli non risponderà a noi, non possiamo pretendere che legga Trucioli (glielo possiamo solo consigliare) ma, in ogni caso, le domande restano e ci piacerebbe che continuasse a dichiarare le proprie posizioni attraverso l’Unità. Almeno finché Lui non gli darà del…comunista.

                                                               BELLAMIGO