Successo alla prima serata
Cineforum di Alassio
con Natalino Bruzzone, "Gibba"
e Romana Rutelli
Alassio -
Il salone dei Salesiani non era strapieno, visto
soprattutto la serata di pioggia, vento ed
invernale. Ma per gli organizzatori può essere
un esordio incoraggiante. Infatti ogni venerdì,
per dieci settimane, è già previsto un
calendario. Inoltre, l'iniziativa potrebbe
estendersi di pomeriggio, interessando il mondo
degli albergatori, con un "omaggio" riservato ai
loro clienti.
Alassio, rimasta priva delle due sale
cinematografiche (è il "progresso" che ha
colpito gran parte delle nostre cittadine della
Riviera, il tempo ci dirà se è un bene o un
male), sta rimboccandosi le maniche. Anzi,
bisogna dare atto all'associazione di volontari
(senza motivazione ideologiche o di partito), se
venerdì sera hanno potuto elargire il loro
bagaglio culturale e da esperti, il "critico"
del Secolo
XIX, Natalino Bruzzone,
scrittore ormai di fama, natali ad Albenga da
famiglia di agricoltori ed esordio come
collaboratore sportivo nel primo ufficio di
corrispondenza aperto nel ponente savonese. Era
in Piazza Petrarca, un "retro" dell'agenzia di
Autolinee e noleggio dei fratelli
Lengueglia, già
sede del
Banco di Chiavari
(ex
Galleani).
Bruzzone
che ha svolto anche il ruolo di corrispondente
della zona per
Il Lavoro
ed ha seguito alcuni "gialli di Alassio"
(peccato non si dedichi ad almeno quello più
eclatante, il "sequestro
Berrino") è
stato tra i più apprezzati ospiti della serata,
insieme alla scrittrice e docente universitaria
di Genova,
Romana Rutelli.
Presente "Gibba",
l'inventore in Italia dei cartoni animati ed
alassino d'origine. E come non ricordare
Beppe Rizzo,
il direttore artistico del neo Cineforum. In platea c'è chi ha contato 136 poltroncine occupate sulle 140 disponibili.
Del resto l'obiettivo dell'associazione, di cui
La Corte
è stato il principale ispiratore, è "risvegliare
l'interesse di Alassio, verso la cultura, anche
attraverso il Cineforum; rendendo un servizio,
almeno nelle aspirazioni, a quella richiesta che
proviene dall'industria turistica, principale
fonte di vita della comunità locale. Certo, non potrà essere un
miracolo. Riempire il vuoto lasciato dalla
chiusura delle sale cinematografiche rappresenta
un tassello concreto al "fare", non solo dunque
"promesse". Un aiuto alla città, ai suoi
operatori che non demordono.
Infine tre immagini della serata riprese grazie
alla collaborazione di
Silvio Fasano,
a suo modo benemerito alassino e magari anche un
po' "dimenticato". proprio dalla "sua" Alassio.
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