Giù la “maschera” delle
seconde case: distorsioni, frazionamenti,
bugie, interessi Cosa nasconde la “fuga” e la
“morte” degli alberghi. Perché tace chi dovrebbe
parlare e adottare decisioni risolutive. Chi
sono gli attori della disastrosa sceneggiata
senza fine
di Guido Luccini
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Guido Luccini |
OGGETTO: SECONDE
CASE,........(denominate anche) RESIDENCE,
MULTIPROPRIETA', APARTHOTEL, R.T.A., (residenze
turistico alberghiere) C.A.V. (case albergo
vacanze).
Con queste denominazioni
che fondamentalmente si riferiscono alla
stessa cosa : “seconda casa”, abbiamo dal
1945 ad oggi,
tentato di mascherare tali volumi, sia
nelle costruzioni nuove che nelle trasformazioni
alberghiere, eseguite al mare o in montagna,
ponendo sempre in difficoltà Notai ed avvocati
continuamente preposti a quesiti ove, pur
notando una certa corrispondenza ai piani
regolatori, che anche se affrettati,
incomprensibili e inconcludenti, rappresentavano
pur sempre un documento tecnico – politico
approvato regolarmente da giunte e consigli
comunali, da rispettare a tutti gli
effetti. |
La magistratura si è
ovviamente stupita di questa varia successione
di nomignoli appioppati alle stesse entità
catastali, studiati da strani personaggi
politici che riuscivano non si sa bene come a
proporli quali variazioni didattiche locali o
regionali, visto che nei piani regolatori MAI
questi nomignoli venivano citati. Infatti in tutti i
nostri piani regolatori e nelle loro zone
edificabili, si parla sempre e solo di indici di
edificabilità territoriali, mai di “SECONDE
CASE” ! I magistrati sono
così sempre intervenuti e continuano a farlo
solo quando i proprietari di queste seconde
case, denominate artificiosamente con i
nomignoli di cui all'oggetto, hanno
tentato o tentano di prendervi la residenza. Nei paesi di montagna
è difficile che una famiglia decida di
trasferircisi definitivamente ed allora per
limitare le spese, si opta troppo spesso per la
residenza fittizia di uno dei familiari. Questo non va bene né
in montagna né al mare, ed è ovviamente
perseguibile ! Anche se al mare la
possibilità di un vero trasferimento
definitivo è, senza dubbio, molto più
compatibile e quindi maggiormente possibile. Questo trasferimento
residenziale diventa molto più complesso e
molto più facilmente osteggiabile, negli
insediamenti alberghieri trasformati nelle
entità elencate all'oggetto della presente. Infatti la loro
chiara destinazione alberghiera a catasto,
non permette il frazionamento e la cessione
delle camere dello stesso albergo così come era
stato concepito, progettato, costruito, ed
accatastato; occorre per poterlo vendere a
pezzi, secondo le vigenti
normative ritagliare diversamente il complesso
alberghiero, a moduli di 38 mq. di superficie,
facendogli così perdere irrimediabilmente
le proprie, insite caratteristiche
alberghiere ! Visto infatti, che nessun idiota si sognerebbe di costruire e gestire un albergo con tutte le camere di 38 mq., visto che l'acquirente di una porzione del nuovo albergo così concepito “deve” per contratto continuare a gestire in qualche modo (e non si sa come) il complesso (che già era in difficoltà prima della trasformazione) , questo signore si ritrova comproprietario di una “ azienda che chiaramente non può funzionare”. |
Paga per un po’ i
balzelli corrispondenti ad una conduzione
alberghiera, ma, albergo non è, ed a un certo
punto, conti alla mano, non intravede altra
soluzione se non quella di prendere la
“residenza” in ciò che ha comprato. E qui scatta la
trappola della Magistratura. In Italia non siamo
avvezzi a prendere la residenza in un albergo
come avviene nel resto del mondo, ove però la
residenza nell'albergo non snatura mai la
destinazione alberghiera del complesso, poichè
il “residente” continua per contratto ad
usufruire e pagare tutti i servizi connaturati
con l'albergo stesso. Da noi non è mai
stato seriamente studiato il problema ma,ho la
certezza che, vista la possibilità di risiedere
in albergo a tempo illimitato, da un punto di
vista squisitamente legale, sia assolutamente
possibile dichiararvisi residenti a tutti gli
effetti. |
Diverso è tentare di
farlo in un complesso alberghiero che ha perso
completamente la iniziale connotazione
progettuale alberghiera, mascherata da un
progetto (sempre purtroppo regolarmente
approvato) che prevedendo “camere d'albergo
di 38 mq.” ( e solo per poterle così vendere)
riduce i necessari servizi alberghieri ad
un misero “ portiere di notte”. Il Magistrato di
turno si trova così a dover decidere se la
richiesta di “residenzialità” contrasta con
l'ancora esistente (sulla carta) “destinazione
alberghiera”. Constatato facilmente
che dell'albergo spesso non rimane neanche il
nome, taglia corto, anche per i motivi da
me elencati che coinvolgerebbero troppe
persone, e intravede la “LOTTIZZAZIONE ABUSIVA”. Nulla di più lontano
dalla realtà. Come già detto
nessuno al mondo mi può impedire di andare a
vivere a tempo illimitato in una “SUITE di
38 mq.” di mia proprietà prendendovi pure la
residenza. Diverso è il fatto se
pretendo di, rifarmi il letto, attrezzarmi per
lavare, cucinare, pulire e quant'altro,
distogliendo in questo modo alle unità
lavorative gestionali, i servizi essenziali alla
stessa funzionalità alberghiera, che perde così
la sua reale fisionomia. Qui sta il punto
tragico ! Quando i nostri nonni progettavano un
albergo eseguivano stanze di dimensioni minime
(12/15 mq.) per piazzarne la maggior quantità
nel volume che avevano a disposizione, (essendo
le “Suite” (40/50 mq.) appannaggio dell'
Excelsior di Roma o del Danieli di
Venezia), e a piano terra sistemavano un piccolo
bar, una capiente sala da pranzo con annessa
cucina e dispensa. Oggi i nostri
progettisti pretendono di trasformare queste
strutture dei nostri nonni, che non sono più a
spasso con i tempi, che languono al di fuori di
un mercato che richiede ben altri servizi
...in “SUITE” della superficie minima di 38 mq.
! Qualche sprovveduto
nel tentativo di arginare la trasformazione
totale di questi complessi ( “ SUITE = seconde
case = Lottizzazione occulta” ) ha promulgato
una Legge Regionale che prevede per quelli
chiusi ( e quindi tecnicamente falliti) da
quattro anni, la trasformazione del solo 30 % in
“residenze turistico alberghiere”, pensando che
una volta venduta questa porzione di volumetria
a privati cittadini, la struttura così conciata
rifiorisse a nuova vita. I risultati sono
sotto i vostri occhi ! Altri con la
Multiproprietà, su cui stendiamo un velo
pietoso, hanno rovinato un bel po' di persone, e
credo inutile dilungarmi in spiegazioni su di un
argomento così triste ! E' certo che la
nostra Regione, in cui l'asse portante economico
altro non è se non il TURISMO, è stata veramente
conciata male, e nessun politico ha finora
individuato i rimedi necessari per risalire dal
baratro in cui ci hanno cacciato una serie di
Leggi proibitive a cui le altre Nazioni, nostre
concorrenti, non devono sottostare impedendoci
così qualsiasi sviluppo programmato ! Sarebbe ora di
cambiare cavalcando l'unico tema che
svilupperebbe l'occupazione ed il rilancio della
nostra economia ! Copiare come gli
altri fanno il TURISMO ALBERGHIERO TURISMO ALBERGHIERO che anche negli altri paesi mediterranei non è mai disgiunto dalle “seconde case”, poiché è anche logico che questo mercato abbia il suo riconoscimento, in quanto la nostra Liguria rappresenta un punto di riferimento terminale, dopo una vita di lavoro tra le nebbie del nord, che non ha uguali. Quindi ben vengano
tali investimenti, ma si dia il via
all'alternativa del Turismo Alberghiero che
comporterebbe investimenti ben più redditizi sia
per i realizzatori ed i gestori che per tutti i
lavoratori Liguri. Infatti sino ad oggi
non si è ancora aperta un'alternativa al
fallimento dell'industrializzazione programmata
effettuata negli anni '60 ed oggi in “disuso” ,
e non si sono mai neppure ventilate
proposte alternative, di vita, di lavoro,
e di produzione, a questi errori politici
del passato, assumendo atteggiamenti di
indifferente sufficienza, paradossali ed ormai
al limite della presa per i fondelli. Stiano quindi
sereni i proprietari di seconde case, queste
diverranno primarie ed ambite residenze, quando
nel loro contesto sorgeranno Alberghi –
produttivi e funzionanti 12 mesi l'anno in
bassa, alta, e media stagione, come avviene nel
resto dei mondi Turistici.
Guido
Luccini |