Sulla stampa del
28 gennaio scorso
compare
nuovamente un’altra
classifica che
torna premiare Savona,
questa volta proprio per l’aria che qui
si respira eufemisticamente”
a pieni
polmoni”,
corredata da dati che ne dovrebbero
attestare la veridicità.
Ci piacerebbe
pensarlo, ma come i medici del Moda e il
Dott. Franceschi, responsabile dei
medici per l’ambiente e l’Ordine dei
medici di Savona affermano da tempo, i
dati non sono proprio quelli.
Il superamento delle
polveri sottili PM10 è ormai accertato
anche perché i quattro analizzatori
automatici, collocati dall’ARPAL sul
territorio, sono dichiaratamente non a
norma e quindi non attendibili.
Quelle sottili,
strettamente legate alla combustione
delle centrali a carbone, PM2,5 a Savona
non si sono mai misurate, nonostante sia
obbligatorio dal 2002 e raccomandato
dall’organizzazione Mondiale della
Sanità e nonostante ne sia provata la
pericolosità per la salute degli
abitanti.
Tutte le
Autorità
e tutte
le
Amministrazioni
sono a
conoscenza,
a
diversi
livelli,
di tutto
questo
ma nulla
è ancora
cambiato
neanche
in
questi
ultimi
anni,
densi di
battaglie
e di
conflitti
sull’aberrante
richiesta
di
potenziamento
della
centrale
a
carbone
da parte
di
Tirreno
Power e,
da più
parti,
fortemente
osteggiata.
Anche le
Autorità
degli
Enti
locali
che si
sono
dichiarati
contrari
promuovendo
ricorsi
al TAR,
non
hanno
denunciato
apertamente
questa
imbarazzante
situazione,
non
hanno
respinto
quest’ultima
attestazione
di
Legambiente,
forse
pensando
che in
periodi
preelettorali
possa
fare
sempre
comodo.
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Così Legambiente
torna, provvidenzialmente, a premiare,
ignorando ciò che già il Piano Regionale
dell’aria affermava e cioè che nella
zona 2 (Savona, Vado e Quiliano) la
centrale termoelettrica è la
prioritaria responsabile d’inquinamento
da NOX(68,3),
SOX(89,7),PM10(34,9),COV(37,9).
Meglio
tranquillizzare la popolazione, invece
che stigmatizzare comportamenti
irresponsabili di chi inquina e di chi
non esige, concretamente e urgentemente,
corretti controlli, soprattutto se si è
azionisti di Sorgenia insieme a De
Benedetti, proprietario proprio di
Tirreno Power.
La stessa Tirreno
Power che risponde sulla Stampa al
dott. Franceschi che le più consistenti
emissioni dai camini della centrale di
questi giorni, altro non sono che vapore
acqueo, dovuto alla rigida temperatura
esterna.
La stessa risposta mi
fu data, in un’altra regione, sulla
richiesta di chiarimenti circa i fumi di
un inceneritore: vapore acqueo!
Se così è, nulla in
contrario, quindi, se sia un Ente
esterno e qualificato a verificare i
controlli sulle emissioni, a richiedere
centraline di monitoraggio più
efficienti e attendibili, a esigere
finalmente controlli sulle PM2,5?
Savona non può
aspettare ancora e ha il diritto e il
dovere di non rinunciare a combattere la
sua battaglia per la salute.
Savona: “futuro
centro dell’energia del nord” (!!??),
non potrà ridursi a barattare la salute
dei cittadini per qualche cattedra di
docenza nella sua Università, non dovrà
perpetrare un atteggiamento
compromissorio tenendo il piede in più
scarpe, quella delle energie rinnovabili
di facciata e quella più concreta ma, da
più parti, ampiamente superata del
carbone: dovrà fare scelte coraggiose e
realmente innovative che dovranno
necessariamente passare dalla bocciatura
dell’ampliamento della centrale e dal
depotenziamento dei due gruppi
esistenti, ormai fuori legge, senza
falsità, senza calcoli preelettorali e
ipocrisie, senza ignoranza.
Solo così potrà
ritirare meritatamente il suo premio.
ANTONIA
BRIUGLIA
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