TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
DIALOGO COL MIO
"ALTER EGO"
(chiamato
semplicemente "ALTER")
QUARANTASEIESIMA
PARTE
di Aldo Pastore
|
ALDO: Come mai giungi
così tardi, Alter? E' più di un'ora che
ti aspetto!
ALTER: Scusami,
Aldo...ma...sono un po' frastornato e
confuso. |
Debbo dirti che le
conclusioni del dibattito della scorsa
settimana mi hanno profondamente toccato
e mi hanno condotto a riflessioni
alquanto disarmoniche e disarticolate;
di conseguenza...non mi sono ancora
ripreso da questa strana sensazione di
interiore turbamento.
Vedi, Aldo! Ho compreso che i problemi
della salute del nostro Pianeta Terra
sono, già ora, gravi, ma potrebbero
ulteriormente aggravarsi nel prossimo
futuro.
Ed allora ho pensato tra me: poichè le
alterazioni del nostro eco-sistema
riguardano tutti gli esseri umani,
occorrerebbe sostituire i Governi
Nazionali con un Governo a Dimensione
Mondiale, in grado di offrire idonee
soluzioni ai problemi che abbiamo di
fronte!
Perchè, dunque, non affidiamo questo
incarico all'ONU?
ALDO: Non v'è dubbio,
Alter, che l'ONU, dalla sua creazione ad
oggi, un certo ruolo lo ha svolto, sia
pure all'interno di una miriade di
ritardi e di contraddizioni.
Dal 1946 in poi, l'ONU è stata
fondamentale nella predisposizione di
numerosi Trattati internazionali su
questioni ambientali; in particolare,
per quanto concerne i problemi
dell'inquinamento atmosferico e del
clima, l'ONU ha giocato un ruolo
decisivo, riuscendo a mobilitare 2.600
Scienziati, tra i più importanti del
Mondo, inserendoli nel Comitato
Intergovernativo sui Cambiamenti
Climatici (INTERGOVERNMENTAL PANEL ON
CLIMATE CHANGE-IPCC), il quale pubblica
regolarmente RAPPORTI, che informano
tutte le Nazioni del Mondo sulle
scoperte più recenti in materia di
cambiamenti climatici.
ALTER: Ma, Aldo! I
RAPPORTI non bastano! Nonostante i
numerosi studi ed i successivi Trattati
Internazionali, stipulati dall'ONU negli
ultimi sessant'anni, il degrado
ambientale del nostro Pianeta è
continuato a crescere in misura
esponenziale e si fa sempre più
profondo il Solco fra ciò che è stato
fatto e ciò che deve ancora essere fatto
per assicurare alla futura umanità un
avvenire sostenibile!
Non dico nulla di nuovo, caro Aldo, ed i
dati, da te riportati la scorsa
settimana, sono certamente significativi
in proposito!
Occorrono non soltanto RAPPORTI, ma,
soprattutto, PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
chiari e vincolanti per i Governi di
tutto il Mondo!
Occorre, in altri termini, una DIVERSA
CONCEZIONE ISTITUTIVA DELL'ONU, fondata
su Principi e valori (Etici, Culturali
ed Economici) profondamente diversi da
quelli attualmente perseguiti!
Se non si previene a questa innovativa
visione, andremo incontro a gravi ed
irreversibili anomalie!
|
ALDO:
Alter! Quando si affrontano temi di
questa natura, occorre procedere con le
dovute precauzioni e, quindi, con
estrema prudenza.
E' difficile (e direi impossibile) fare
parlare la Comunità Internazionale
(costituita da ben 193 nazioni, aderenti
all'ONU) con un'unica voce, come da te
auspicato ed, addirittura, preteso.
E, per essere il più possibile chiaro,
ti riporto un solo ed unico esempio,
emerso, tra l'altro, in maniera quasi
emblematica, durante i lavori della
Conferenza di Copenhagen.
- Da una parte c'era
uno stato minuscolo (le isole di TUVALU
- OCEANO INDIANO) che chiedeva
provvedimenti limitativi drastici alle
emissioni di CO2, ben oltre i parametri
di Kioto, perchè questa piccola Nazione
(ventisei Kilometri quadrati di
superficie, ospitanti 11.500 abitanti) è
seriamente minacciata dall'aumento del
livello marino, causato, a sua volta,
dallo scioglimento anomalo dei ghiacciai
e dall'espansione termica delle acque; |
- Dall'altra
parte, c' era l'ARABIA
SAUDITA, che si opponeva
rigidamente alle istanze di TUVALU, per
la semplice ragione che questo Stato
Arabo è il più grande produttore al
mondo di PETROLIO, fonte di enormi
guadagni economici per questa nazione,
ma, anche, principale imputato, assieme
al CARBONE, nella genesi dell' EFFETTO
SERRA.
Come puoi ben comprendere, caro Alter,
le due posizioni erano inconciliabili e
l'ONU, pur nelle vesti del suo grande
prestigio, non era in condizione di
poter accogliere le opposte richieste.
Competeva e compete tuttora alla
Comunità Internazionale, il delicato
compito della MEDIAZIONE.
ALTER: Ma quale
mediazione è mai possibile? A me,
personalmente, l'esito della Conferenza
di Copenhagen è sembrato alquanto
contradditorio!
ALDO: Certamente il
risultato finale non è stato
soddisfacente al massimo, ma, almeno, in
antitesi, anche rispetto ad un recente
passato, è emerso che il
PROBLEMA DELL'EFFETTO - SERRA ESISTE E
VA RAZIONALMETE AFFRONTATO E RISOLTO.
Inoltre, sono stati fissati TRE
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE, accettati da
tutti (compresi gli USA e la CINA che,
sino ad ora, si erano rigorosamente
opposti):
.
CONTENERE L'AUMENTO DELLA TEMPERATURA
MONDIALE ENTRO UN PAIO DI GRADI
.
RIDURRE SIGNIFICATIVAMENTE LE EMISSIONI
DI GAS-SERRA
.
AUMENTARE I
FINANZIAMENTI A FAVORE DEI PAESI IN VIA
DI SVILUPPO
ALTER: In tutta franchezza,
debbo dirti, caro Aldo, che posso essere
d'accordo con i primi due obiettivi e,
tuttavia, con molte riserve, dovute
all'incertezza della loro concreta
attuazione.
Ma il terzo obiettivo (vale a dire: la
decisione di finanziare l'economia dei
paesi in via di Sviluppo) non mi
convince.
Ho la sensazione che questo Danaro andrà
a finire nelle tasche dei vari
Dittatori, che fingono di governare
questi Stati, con la fatale conseguenza
che la POVERTA', L'INDIGENZA E
LA FAME CONTINUERANNO A PERSEGUITARE LE
POPOLAZIONI DI QUELLE TERRE;
stiamo assistendo, infatti, dopo gli
orrori del Colonialismo esercitato da
molte Nazioni Europee, alla triste
oppressione di quelle popolazioni da
parte dei despoti ottusi e senza
scrupoli.
ALDO: Ma, Alter,
allorquando noi parliamo di economia
delle Nazioni del Terzo e del Quarto
Mondo, dobbiamo differenziare le Nazioni
angustiate da una economia primordiale (perchè,
come tu hai detto, schiacciate da feroci
e disumane dittature) da altre Nazioni,
dove, al contrario, si è arrivati ad una
notevole evoluzione produttiva,
purtroppo, però, qualitativamente assai
simile a quella delle economie
occidentali e, per di più, in alcune di
esse, collegata a notevoli limitazioni
delle libertà democratiche.
Mi riferisco ovviamente a nazioni di
grande spessore demografico, come la
Cina, l'India, il Giappone, le due Coree
ed alcuni Stati del Centro e Sud
America.
L'economia di questi Paesi è
attualmente caratterizzata dai seguenti
FATTORI:
|
1)
Il peso del
settore industriale è cresciuto
enormemente rispetto a quello del
settore agricolo; le economie
sono, quindi, sempre più
industrializzate e, sempre meno, legate
all'agricoltura;
2) Il costo della mano
d'opera continua ad essere molto basso;
di conseguenza, viene richiesto agli
addetti alla produzione (e viene
ottenuto) un sempre più elevato numero
di ore di lavoro.
Ne consegue un valore aggiunto
manifatturiero che ha conseguito, specie
in questi ultimi anni, di raddoppiare il
tasso medio di crescita rispetto a
quello dei paesi industrializzati
dell'occidente europeo;
3) I passi di crescita
più elevati si sono registrati nei
settori industrializzati, cosiddetti
tradizionali: siderurgia, chimica,
produzione di vetro e cemento e, cioè,
quelli a più alto utilizzo di energia; |
4) Molte tecnologie
(considerate sorpassate ed obsolete)
sono state trasferite dagli Stati Uniti
e dalle Nazioni dell'Europa Occidentale
in molti paesi (sopra segnalati), nei
quali, poi, sono emersi effetti
devastanti in sede locale, con riflessi
negativi sull'atmosfera terrestre.
A titolo di esempio, va riferito il caso
della città di Ludiana (il più grande
complesso urbano dello Stato agricolo
del Punjas del nord dell'India), la
quale sta pagando un caro prezzo
all'inquinamento vetero - industriale:
un insieme di attività produttive, da
quelle tessili a quelle per la
placcatura dei metalli, fondate su
tecnologie ampiamente sorpassate, ha
contaminato, con cianuro, cadmio e
piombo, l'atmosfera ed, addirittura, le
falde acquifere locali, al punto che
l'acqua dei pozzi, cui attingono i
residenti, è stata dichiarata: non più
potabile;
5) In conclusione: il
modello di sviluppo produttivo è
caratterizzato da un uso intenso di
energia per unità di produzione, che
deriva direttamente dalla carenza di
tecnologie efficienti.
Quindi, l'impatto ambientale del
processo di industrializzazione in atto
delle Nazioni sopra citate è
potenzialmente molto elevato, sia in
termini di inquinamento ambientale, sia
in termini di esaurimento di risorse
naturali non rinnovabili.
Ne consegue, caro Alter, che l'economia
di questi Paesi, nell'immediato e nel
prossimo avvenire, deve razionalmente
perseguire i PRIMI DUE OBIETTIVI,
precedentemente citati (e cioè: la
riduzione delle emissioni dei gas-Serra
ed il contenimento dell'Aumento della
Temperatura del Suolo); è evidente che,
a mio modo di vedere, quei Paesi non
potranno beneficiare dei finanziamenti,
previsti in ambito internazionale.
ALTER: Ma, allora,
questi finanziamenti a chi andranno? Ai
despoti del territorio, ai quali,
precedentemente, ho fatto cenno?
ALDO: No, Alter! Questi
apporti economici dovranno essere
rivolti, soprattutto, verso i Paesi ad
alta povertà (Centro Africa, in
particolare), al fine di pervenire
razionalmente allo SVILUPPO DELLE
ENERGIE RINNOVABILI e, quindi, alla
nascita di una vera ed autentica
GREEN-ECONOMY.
Voglio concludere, citando, in
proposito, l'esemplare affermazione del
mio carissimo amico GIORGIO
NEBBIA, contenuta nel suo
scritto "VERSO UNA SOCIETA' SOLARE":
"UNO SVILUPPO UMANO PUO' ESSERE
SOSTENIBILE SOLTANTO RICORRENDO, IN
MANIERA CRESCENTE E DETERMINANTE, ALLE
FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI, CHE,
TUTTE, DIPENDONO DAL SOLE; PER ESSERE
SOSTENIBILE UNA SOCIETA' DEVE ESSERE,
ALMENO IN GRAN PARTE, SOLARE",
ed io aggiungo:
"L'AFRICA, CARO ALTER, E' COSTANTEMENTE
IRRAGGIATA DAL SOLE."
ALTER: Siamo giunti nel
Mondo dei Sogni, caro Aldo; ma io sono
ritornato felice, perchè so benissimo,
parafrasando KARL POPPER,
che:
"I NOSTRI SOGNI E DESIDERI CAMBIANO IL
MONDO"
20 Gennaio
2010
ALTER e ALDO PASTORE
|
|