VIGILARE SUI BENI VINCOLATI di Antonia Briuglia PALAZZO SANTA CHIARA A SAVONA Palazzo Santa Chiara, l’ex Questura, ex-tribunale, ex
palazzo della Rovere, sembra avere trovato la sua definitiva
sistemazione. Quella più decorosa, quella più attesa e sperata e
soprattutto finalizzata all’ utilità pubblica, come
pubblici dovrebbero essere tutti contenitori più qualificati del
centro cittadino, vecchio ospedale San Paolo compreso. Valore inestimabile per la città e per
chi la abita, un edificio come il Palazzo Santa Chiara,
trasformato in nuova sede della Biblioteca Comunale,
diventerebbe centro vitale sia dal punto di vista urbanistico
che nel significato della sua destinazione d’uso. Sembra che si debba ringraziare il
Decreto Calderoli che ci libera dall’annoso dilemma di cosa fare
di questo prestigioso edificio di Via Pia, la cui ultima
proposta fu quella di privati che suggerivano che, il palazzo di
Giulio II, diventasse un albergo a cinque stelle. Un’aberrante
quanto discutibile proposta che avrebbe inevitabilmente svilito
l’edificio storico, lo avrebbe snaturato sotto il profilo
architettonico e soprattutto lo avrebbe sottratto alla comunità. Oggi la destinazione pubblica sembra
sia più percorribile, proprio perché grazie al Decreto sul
federalismo fiscale si dispone, in una sorta di federalismo
demaniale, che i beni immobiliari di proprietà del Demanio
giacenti, come quello in questione, in stato di abbandono
passino senza oneri al Comune. La storia del
palazzo è lunga e confusa e ora
sembra concludersi. Anni fa
l’Autorità Portuale e la
Fondazione De Mari avanzarono
l’ipotesi di farne la loro sede,
ma poi, fortunatamente, non se
ne fece più niente, come
fortunatamente fallirono
le proposte delle solite cordate
imprenditoriali che, come spesso
accade nel savonese, spesso
disfano per perseguire solo loro
profitti, invece che promuovere
azioni meritorie in sinergia
con le Amministrazioni Locali. Ora l’occasione appare ottima e il
Comune, non sembra intenzionato a farsela scappare. Con
l’obiettivo di realizzare la nuova Biblioteca Comunale e farne
come il Sindaco sostiene” il centro pulsante della
vita culturale della città”, potrà anche realizzare un
progetto rispettoso di un bene vincolato come tale. Uno dei rari progetti sul nostro
territorio, non speculativi, che la Sovrintendenza potrà
tranquillamente approvare. Si auspica che il responso sullo
studio di fattibilità arrivi presto e che il Demanio ( lo Stato)
non ostacoli o renda difficile questo passaggio: sarebbe,
infatti, troppo facile cedere solo quello che non rende. L’articolo 4 include, tra i beni in
oggetto, anche quelli “ assoggettati a vincolo storico,
artistico e ambientale che non abbiano rilevanza nazionale” e
Palazzo Santa Chiara sembra proprio rispondere a questa
tipologia. Progettato dal Sangallo e ordinato da
Papa Giulio II, oggi il Palazzo potrebbe ospitare i 150.000
libri della Biblioteca Comunale di Savona, tornare ad avere la
sua funzione storica e a essere nuovamente un punto strategico
per la vivibilità dell’intera città. IL PALAZZOLO FARAGGIANA AD ALBISSOLA MARINA Altri progetti sembrano invece giacere negli
Uffici Comunali in attesa che, con tenacia infaticabile, privati
con l’aiuto di amministratori si accaniscano per distruggere,
aggredire, sfregiare e rovinare definitivamente beni non solo
vincolati, ma testimonianza assoluta del nostro patrimonio
storico e della straordinaria bellezza ancora presente nel
nostro Paese. Ad Albissola
Marina sono i progetti di ristrutturazione, presentati da
privati, con cambiamento sostanziale di destinazione d’uso che
hanno come oggetto il Palazzolo
e parte della zona adiacente alla
Villa Faraggiana. Anch’esso,
bene tutelato dalla
Soprintendenza, sembra non
avere pace. Oggetto, in una prima fase, di convenzione
con l’imprenditore Scaramuzzino, che prevedeva di intervenire
come privato per realizzare un residence, ora passa nelle mani
di un altro imprenditore che chiede l’approvazione di un cambio
di destinazione d’uso per realizzare residenze private. Tale intervento
fu, già nel novembre 2006, oggetto di un’interpellanza Regionale
da parte del Consigliere dei
Verdi, Carlo Vasconi,
che segnalava come un edificio come il Palazzolo che si era già
provveduto a spogliare delle sue opere di pregio artistico,
passate alla Curia savonese che le aveva distribuite in ordine
sparso nei suoi siti religiosi, potesse essere oggetto di
speculazione.
Palazzo Santa Chiara