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Le figurine del nostro sindaco, già quotate alla borsa infantile, future collezioni storiche…E grazie al mutismo dei consiglieri di maggioranza
di Bellamigo
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Tornando a casa,
alle 20,35 circa, solcata la insolita folla dei
presenti venuti anche di là da Ô rian da fin
,abbiamo incocciato il vetero compagno
Pistarino che ci ha subito investiti : “Ti
sei zà foeûa , côntime tüttô”.
Ma perché
deprivare Pistarino cianciandogli
pedestremente la cronaca della seduta? Seduti
nel solito Bar, ci siamo raccolti su di una
linea divergente, però parallela, ancorché
esterna alla realtà fenomenica, scaricandogli il
seguente rapporto. |
“Egli, intemerato tra Guerra e Cenere, la
prima col terso casco d’oro e il secondo…no, con
l’ampio volto intento ed il pronto sorriso, dopo
alcune cortesi schermaglie sui tempi da
dedicarsi alle parole – notevole è stato
l’intervento del Presidente del Consiglio
che, dal suo angolino di sinistra, ha proposto
l’arresto degli orologi, come a Monte
Citorio, per raggiungere termini di senso
compiuto nelle proposizioni dei parlanti, oltre
i consentiti 5 minuti- si è rivolto al Popolo
dichiarando che il ponderoso incarico della
Presidenza provinciale non poteva, come
logicamente deducibile, convivere con
l’altrettanto ponderoso mandato di Sindaco. Non
dubitando sulla continuità delle scelte di
un elettorato maturo, avrebbe dunque lasciato,
con lacrimoso rimpianto, la poltrona loanese.
Nel costante silenzio della maggioranza, con
problemi per miopi e non vedenti che
hanno chiesto, talvolta, di inficiare le sedute
per mancanza del numero legale, si è levato, da
destra, il lamento della minoranza (di
sinistra?). ‘No, non ci lasci, non derelinqua,
non abbandoni la carica che ci consente
questa ampia e democratica dialettica; qui,
quotidianamente, noi vogliamo poterla incontrare
per discutere e soppesare, con ardore e con lo
scambio delle grate espressioni di un dibattito
sereno, civico e costruttivo, gli atti
della sua amministrazione che è poi anche la
nostra; resti con noi ! I nostri bambini
(ah, le mamme e i bambini!) intrattengono
la raccolta delle sue immagini tratte
dalle quotidiane pubblicazioni de “Il
Secolo XIX”; già quotate alla borsa
infantile, le figurine del nostro Sindaco sono
fonte di future collezioni storiche. Le
azioni crollerebbero e, allora, che ne sarà dei
nostri figlioletti?’
‘Lo so,
Egli ha replicato, senza nulla omettere del
vostro dovere di valorosa critica, voi avete
cosparso il mio cammino di rose, petali gettati
a piene mani sul faticoso percorso, per
agevolarmi, suggerirmi, correggere quelli che
potrebbero essere i miei errori; a voi devo, nel
mutismo dei miei consiglieri, lo stimolo e
l’incoraggiamento a fare bene, a fare meglio. Ho
così superato e accantonato pareri stravaganti
di ministri e avvocati (sempre presenti questi,
purtroppo). Ora il vostro invito esplicito
ed implicito, sincero e sofferto, mi fa
riflettere …quasi quasi, rimango!’
Un
applauso accompagnato dal sospiro di sollievo
della minoranza ha accolto le ultime parole.
Egli ,commosso, con gli occhi umidificati
da un principio di trattenuto pianto, si è
alzato in piedi e ha salutato, con ampio gesto
benedicente, l’aula della grande mansarda di
Palazzo Doria.
Come
potrei, pensava, lasciare Loano! qui,
soprattutto, ben più che nell’aula sorda e
grigia della Provincia, devo restare, per dare e
raccogliere, con spirito nuovo ed antico, i
frutti del ventennale trascorso tra le mura di
questa vecchia dolce casa; anzi, si riapre la
prospettiva di trasferire il capoluogo della
Provincia in un grande palazzo a mare del nuovo
porto, come giustamente preconizzato dall’amico
che ogni tanto mi ricorda su
Trucioli.
La riunione
si è sciolta al canto di ‘Ma se ghe pensô
alôa mi veggô ô mâ, veggô a me casa e a ciassa
illüminâ, riveggô Verzi e me se strenze ô cheû,
a Madonnetta e in fôndo lazzü ô meû…
Ecco, caro
Pista, com’è andata.”
Il vetero
compagno è rimasto per un buon momento con
l’aria stupita, ma tuttavia non dispiaciuta, di
chi non ci ha capito un’acca, tanto da farci
pena e allora gli abbiamo spiattellato: “Ma
no, è solo vero che rimane a Loano e in
Provincia ,per il resto non è vero (quasi)
niente ! Nothing, nada, rien , ninte !” Non ci crederete, è rimasto
deluso.
BELLAMIGO
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