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Il turismo ci ha dato molto, a tutti, ma abbiamo restituito poco: tante tavole rotonde e i risultati?

Cosa ho imparato nella mia azienda con 110 anni di vita

Molti di noi sono davvero ingrati e soffrono “vuoti di memoria”. Cultura dell’ospitalità cercasi…

di Pasquale Balzola

Carissimo Luciano Corrado
Quale assiduo ed interessato lettore di
Trucioli Savonesi, ho avuto il piacere di leggere nel numero 230, una citazione relativa alla mia modesta persona che, non Le nego, ha destato in me un orgoglio, tra l'altro mai sopito, al riguardo della mia attività imprenditoriale.
Nel corrente anno da poco iniziato, ed esattamente nel mese di Ottobre, celebreremo lontano da clamori mediatici, solo con la mia famiglia, i 110 anni di attività commerciale che di padre in figlio portiamo avanti con la passione di sempre.

A parte mia mamma novantenne, che si rende utile giornalmente per dodici ore o forse più come cassiera. Oltre a mia moglie, operano i miei quattro figli, molto motivati in questo lavoro e presto anche tre nipoti che terminati gli studi, verranno ad arricchire la nostra azienda garantendone la continuità.
Scevro da qualsiasi forma di piaggeria nei Suoi confronti, debbo significarLe che una citazione lusinghiera fatta da una penna come la Sua che da oltre quarant'anni, notoriamente, non fa sconti ad alcuno e garantisce a chi legge un'onestà intellettuale e un'etica professionale,
è la ricompensa migliore per chi nella vita ha preferito l'essere che l'apparire.
Manca purtroppo nei vari comparti turistici, e Lei lo ha spesso sottolineato, quella
cultura dell'ospitalità e il piacere di sentirsi
assegnatari di una missione finalizzata non solo al mero interesse economico (importantissimo, al fine di poter reinvestire nella propria
attività gli utili derivanti dal proprio lavoro e vivere bene), bensì la riconoscenza nei confronti di chi ti ha permesso di elevarti, di crescere
e di darti tutti quei benefici che l'essere imprenditore comporta.
Molti addetti al lavoro, parlo del mio comparto quindi del terziario, non sono grati a ciò che il turismo ha fatto per la magra economia del
ponente e la loro memoria difetta nel ricordare come si viveva sino agli anni venti.

Ad Alassio, fatta salva qualche famiglia di notabili che si potevano contare sul palmo di una mano, non tutti avevano la possibilità
di mangiare due volte al giorno, l'acqua calda era solo quella che poteva fornire il bollitore della stufa economica, non tutti avevano i
servizi igienici in casa e per gli spostamenti esistevano solo le gambe.
Oggi grazie al turismo non vi è famiglia, seppur modesta, che non disponga tutti quei benefici che la vita moderna ci impone.
Sarebbe interessante che Vi fosse qualche volonteroso con il quale aprire un dibattito serio sulle problematiche reali e concrete della
crisi del nostro settore, dibattito che vada oltre le solite e talvolta inconcludenti tavole rotonde nelle quali tutti sanno qual'è la malattia ma pochi forniscono le cure adeguate. E riscontri puntuali, rigorosi.
Prescindendo dal fatto che dai tempi d'oro del turismo ponentino, i flussi sono cambiati, che l'italiano è stato contagiato dall'esterofilia, che la crisi internazionale ha fatto sentire non poco un peso deflagrante sulla capacità di spesa dei nostri ospiti, penso che qualcosa si debba e si possa ancora fare nei confronti di questa provincia dalla quale
tutti abbiamo attinto e poco abbiamo restituito.
Mi scuso, se abusando dello spazio che
Trucioli benevolmente mi potrà concedere, mi sono lasciato andare a considerazioni che probabilmente esulano dall'interesse dei lettori. E’stato solo un pensierino fatto ad alta voce. Non volevo assolutamente essere autoreferenziale o maestro per chicchessia.
Molto cordialmente

                                                       
PASQUALE BALZOLA

Risponde Trucioli Savonesi:

il cav. Pasquale Balzola è vice presidente provinciale dell’Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi, Piccola e Media Impresa della Provincia di Savona-Confcommercio. Organismo presieduto da Vincenzo Bertino, presidente vicario Fiorenzo Ghiso. Vice presidenti, oltre a Balzola, Lorenza Giudice (Albenga) e Marilena Ratto (Varazze).

Balzola è presidente provinciale Fipe (sindacato pubblici esercizi) e dell’Ascom di Alassio che ha nell’avvocato Tarcisio Rossi, presidente  del collegio provinciale dei probiviri una delle figure più professionali, preparate e “passionali”. 

Il blog Trucioli Savonesi viene inviato, non da oggi, a tutte le strutture turistiche e commerciali delle Province di Savona e Imperia, oltre che alle loro rappresentanze di categoria.

Siamo un blog eversivo? Non documentato? Pare di no, visto che in tre anni, abbiamo pubblicato due smentite, mai ci ha scritto un legale. Né citazioni in sede penale o civile. Anche se un infortunio può sempre accadere. E si può essere in parziale o totale disaccordo sui contenuti, sulle forme messe in atto da chi scrive. Una ventina di volontari appartenenti a diverse ideologie, esperienze di vita e di lavoro. A nessuno è mai stato “consigliato” un tema o attuato una “censura”.

Va dato atto a Pasquale Balzola, unitamente ad alcuni interventi-comunicato stampa dell’Ascom e degli Albergatori (usciti dall’Unione albergatori aderente a Confindustria) di Varazze, di trovarsi quasi solitario “pensatore” a voce alta, non dietro le quinte. Ognuno di noi, nella vita, ha il suo “curriculum professionale-lavorativo”. Non ci siamo mai occupati e non ci occuperemo mai di “pettegolezzi personali”, né della vita privata delle persone.

Balzola è intervenuto, con articoli, in modo critico e costruttivo. Ma quanti sono, in questa provincia e nell’imperiese, a sentirsi stimolati da un dibattito che non ha nulla di sterile. Semmai ci pone problemi veri  che si trascinano da anni. Con un risultato peraltro non meno devastante per le stesse associazioni di categorie. Disinteresse e senso di sfiducia, disaffezione alla vita associativa, tenuta in piedi da pochi volenterosi. Eppure solo l’unione fa la forza.

C’è chi sostiene che i “panni sporchi” vanno lavati in casa. Nessuno pensa al contrario purché questo non significhi coprire incapacità, obiettivi non raggiunti, promesse non mantenute e soprattutto “scambio” di piaceri, conflitto personale di interessi, con una certa classe politica che non perde occasione per dare prova di parassitismo e di preoccuparsi solo dell’immagine dei media, quelli che comunemente sono i più diffusi.

Partiti ostili al rinnovamento, al cambiamento, a lasciare ai giovani posti e comandi, come succede in molti paesi del mondo civile.

La sostanza, ovvero i risultati, vengono dopo. Anzi, si allontanano. Senza invocare il catastrofismo di cui sono responsabili i troppi incapaci, a volte falliti nella “vita lavorativa e professionale” e che trovano rifugio parassitario in questo o quell’ente.  Alla mangiatoia si sono aggiunti i signori del “business” delle “aziende partecipate”. Che si moltiplicano.

A Balzola, a quanti operano con la concretezza del fare e con la coerenza personale, sottoponiamo due articoli apparsi su Trucioli n.182 (vedi…) e n. 183 (vedi….) rispettivamente del 4 e 11 gennaio 2009. Non è farina del nostro sacco. Un articolo scritto da Piero Ottone (uno dei maestri del giornalismo italiano, di scuola e stile anglosassone) su “Venerdì” di Repubblica. Titolo: <Lo specchio della Riviera e del turismo cercatelo nelle toilette e nelle divise”. Ormai in disuso, contrariamente ad altre qualificate mete turistiche di successo, un importante indice di livello civile e della professionalità>.

Era seguita la testimonianza-lettera di Sonia Allavena, titolare di un B&B di Ventimiglia. <Alla scuola alberghiera abbiamo imparato, ma davvero pochi mettono in pratica…Crisi e rivalutazione del turismo? Si parta almeno dalle piccole cose. Invece…>.

Invece sui media un giorno si e l’altro pure, leggiamo le “prediche” sei soliti tromboni che riparlano sempre delle stesse cose, alla stregua di un disco. E i media hanno preso la pessima abitudine di disinformare e mistificare, lanciando notizie senza dare conto del “come è andata a finire”.

Abbiamo già scritto che sono stati annunciati, spesso a titolo cubitali, la costruzione di nuovi alberghi, tra Varazze e Andora. Una settantina da 10-12 anni a questa parte. C’è persino la gara ai 4 o 5 stelle super. Un esempio pratico? Il 6 febbraio su La Stampa, la corrispondente Barbara Testa, scriveva: <Albergo a 5 stelle a Capo Santa Croce. Progetto della società Aster di Nanni Banchio. Una struttura unica in Liguria, 90 camere, con eliporto, sala riunioni di mille metri quadrati, parcheggio sotterraneo. Con accesso diretto alla struttura, due piscine, di cui una con acqua salata, beauty farm, palestra. Kinderheim, due ristoranti e due american bar aperti 24 ore su 24.>

Di questi spot, di super hotel, La Stampa ed Il Secolo XIX, hanno fatto incetta. In alcuni casi, dopo qualche tempo, esce una notiziola in breve. <Niente albergo, ma residence>. E a volte <Sorgerà un complesso residenziale, ma per vip>.

Analogo esempio – e abbiamo iniziato a documentare data per data, titolo per titolo – è avvenuto per l’aeroporto di Villanova d’Albenga, da decenni.

Possibile che il “suggeritore”, lo “stratega”, ammesso che esista,  pensi che siano tutti creduloni? Si fa affidamento agli smemorati? A chi non chiede mai conto: <Ma scusi, sindaco, assessore, scusi presidente, ma continuiamo il rosario …siamo sempre al punto di partenza, che fine ha fatto…>.

La saggia operatrice  di Ventimiglia ci ricordava di ripartire almeno da piccole cose. Il decoro urbano. La nostra “Riviera dei fiori” e Trucioli ha documentato con le fotografie – almeno non si potrà giustificare che si gonfiano le notizie – lo stato di degrado, abbandono, di decine di aiuole, sui nostri lungomare. In tempi diversi. Chi se ne frega, meglio sbandierare che forse “andremo all’isola dei famosi”. Che il sindaco ha fatto la cura dimagrante ed ha perso tanti chili. Descriverci i sigari che fuma e via di questo tenore.

Persino una “gara” (a Savona) a chi è il sindaco più bello della provincia, con tanto di fascia da vincitore. Oppure gara delle “barzellette” tra sindaci riuniti in un teatro (a Loano), con tanto di incitamento al voto popolare dove 46.418 cittadini votano Angelo Vaccarezza, oggi presidente della Provincia e sindaco (insostituibile) di Loano. Primo caso nella storia savonese e forse ligure.

E poi perché stupirsi se soprattutto sui giornali stranieri ogni tanto escono letterine “da arrossire”, per esperienze fatte da turisti nei nostri locali o nelle nostre città. Evitiamo di elencare perché non possiamo provare che tutti conoscano tedesco, inglese o francese.

Ci permettiamo di segnalare quelle che, con tanto di nome e cognome di italiani, figurano  lettere-testimonianze del blog di Beppe Grillo.

Vogliamo segnalarne due per tutte. Luca Rinaldi, il 22 dicembre 2005. scrive: <nei locali di Alassio (non è una eccezione alassina, va detto ndr) ho riscontrato un servizio di qualità spesso infima, non certo il livello di eccellenza che meriterebbe questo splendido gioiello della natura…l'ho vissuto in bar, ristoranti, alberghi…>. E Fabio Devia (20 aprile 2005): <sono laureato in economia e gestione dei servizi turistici…posso testimoniare che manca la cultura dell’accoglienza, il calo degli alberghi di Alassio, ha provocato un devastante tracollo dell’occupazione nel settore…non si assumono più giardinieri per curare la “Riviera dei Fiori”, ma cantonieri sempre indaffarati a tappare buche e rotture…>.

Non dobbiamo cantarle a nessuno, il nostro servizio di cronisti è “raccontare e testimoniare”. E, senza peccare di pessimismo, viene il dubbio che i Balzola dinasty non avranno molti imitatori. Forse è per questo che ogni tanto abbiamo l’onore di dialogare via Trucioli Savonesi.

(l.c.)


Pasquale Balzola, con Mimmo Nicoliello, allora questore di Savona e Tindaro Taranto, all'epoca comandente dei vigili urbani di Alassio, durante una tradizionale premiazione negli anni novanta ad Alassio

Due momenti della storia della famiglia Balzola: in alto la prima foto, il commendator Rinaldo Balzola (seduto a sinistra) che per decenni ha onorato Alassio, allietato le serate estive, con intraprendenza e caparbietà, tra mille ostacoli.  E' il ricordo di una serata al "Vascello" di Laigueglia con Angelo Marchiano, padre di casa e tanti ospiti illustri, tra essi Salino, il grande maestro della ceramica di Albissola.

Nella foto sotto, il festeggiato è il giornalista enogastronomico Silvietto Torre di Borghetto S. Spirito, alle spalle il Lino Vena, altra figura nobile del commercio alassino, con Pasquale Balzola e tre ufficiali della Guardia di Fiananza. Siamo negli anni '90 e le fotografie furono scattate dall'indimenticabile fotografo del Secolo XIX di Albenga, Viviano Checcucci.