TRUCIOLI
SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Quale la validità degli orientamenti
scolastici?
L’accezione comune di “orientamento scolastico” risulta ancora,
al presente, l’intervento presso le classi terze delle Scuole Medie di
Docenti della Scuola Media Superiore al fine di presentare le
caratteristiche principali dei corsi di studio superiori. L’accezione
suddetta si traspone negli ultimi due anni di Scuola Media Superiore per
una presentazione dei vari Corsi di Laurea. Il termine “orientamento”
può pertanto avere il sapore di un abuso di linguaggio. Anziché
limitarsi a presentare un quadro informativo oggettivo (quali le
finalità dell’Istituto, esprimere le predisposizioni per una frequenza
proficua, le difficoltà maggiori di studio) la realtà di una “scuola
di mercato” (decremento di iscritti = problemi di Docenti
soprannumerari) spesso mistifica la comunicazione in nome della finalità
di “avere maggior numero di iscritti”. Molti studenti (peraltro con un
profitto medio buono nella Scuola Media) prendono coscienza di “avere
sbagliato scuola”. Nella migliore delle ipotesi si trascinano fino
al diploma e, non emergendo per “titoli” non riescono a realizzare
quelle che sono legittime aspirazioni, e tutto per un errore di
percorso. L’orientamento ai corsi di Laurea presenta le stesse
caratteristiche. Al momento di redazione di questo scritto, qualunque
orientamento è discriminato dal concorso di ammissione a Facoltà a
numero chiuso. Rimangono i corsi di Laurea che, nella pratica non
forniscono sbocchi che per pochissimi. E’ il caso di tutti i corsi di
Laurea della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dove lo
sbocco “naturale” rimane l’ambito della Ricerca. Corsi di Laurea,
questi, che per carenza di Iscritti hanno ricevuto la cura particolare
del “Progetto Lauree Scientifiche”. Spesso è il Docente di Scuola Media
il migliore o il peggiore “orientatore” e l’orientamento (pilotato)
avviene in sede di colloquio con i genitori o per comunicazione diretta.
Nell’esperienza di 26 anni di Liceo, spesso tali valutazioni sono state
infondate o, in alcuni casi, sono intervenuti cali di motivazioni
nell’arco del primo biennio. In qualche caso accertato, un non felice
rapporto o incomprensioni radicate con un Docente del biennio. In questa
ultima situazione il fattore della “comunicazione” ha giocato un
ruolo rilevante. La situazione peggiore è quella di scegliere la Scuola
Media Superiore per la comodità della Sede e in questi anni il
florilegio delle “sperimentazioni” hanno favorito il fenomeno.
Così la presa di coscienza che il Liceo Scientifico differisce non poco
dal Liceo Scientifico Tecnologico può rendere più difficoltoso un
orientamento successivo che avrebbe richiesto una formazione culturale
con maggiore apporto del fattore culturale umanistico. La nascita delle
“sperimentazioni” (bilinguismo, P.N.I., progetto Brocca, Licei
“tecnologici”) ha rappresentato “ufficialmente” un ampliamento del Piano
dell’Offerta Formativa. In realtà la nascita delle “sperimentazioni” ha
rappresentato un escamotage per evitare situazioni di
soprannumero o problemi di conservazione di una lingua straniera diversa
dalla Lingua Inglese ormai di base nella Scuola Media Inferiore; così
tutta la trasbordante offerta formativa è avvenuta sostanzialmente per
motivi estranei alla Didattica. Tra gli svariati effetti del ’68 vi è stata
la Legge 11 novembre 1969, n. 910. La ratio di tale Legge
“liberalizzante l’iscrizione a qualunque corso di Laurea” è quella di
considerare qualunque Scuola Media Superiore di durata quinquennale “equivalente”
ai fini “formativi”. In altri termini qualunque Scuola Media Superiore è
ritenuta fornire un background culturale proficuo per qualunque Corso
di Laurea anche se l’atto formale dell’Orientamento sarebbe stato
quello espresso e formulato dalle Commissioni d’Esame di Maturità. Tale
Legge ha fatto sì che allievi del Liceo Socio-Psico- Pedagogico si
iscrivano a Corsi di Laurea richiedenti una buona formazione generale
(umanistica e/o scientifica) e non una formazione specialistica di
livello intermedio fortemente incentrata sulla Pedagogia e sulla
Psicologia con una “perdita di valore”, al lato pratico, per le altre
Discipline di studio. La stessa considerazione vale per il Liceo
Scientifico Tecnologico dove si ripete una svalutazione di alcune
Discipline formative sotto il profilo culturale. Così, nei vari Corsi di
Laurea di Ingegneria si assiste ad una profusione di voti dal 18/30 al
22/30 agli esami di Analisi 1e 2 e, soprattutto agli esami di Fisica 1 e
2. Tali voti innescano un circolo vizioso che salvaguarda l’esistenza
stessa dei corsi da un lato e crea di fatto fallimenti professionali del
“neo-Ingegnere” quando avrà faticosamente superato gli sbarramenti dei
corsi un tempo detti “propedeutici”. La “riforma” del Ministro
Gelmini (ancora in essere) risolve fondamentalmente qualcosa? A mio
umile avviso no: se “Liceo” è un termine che indica un corso in grado di
consentire l’iscrizione “fattiva” a qualunque corso di Laurea, allora
l’esistenza di sei Licei ciascuno con margini di elasticità
nell’offerta formativa non cambia assolutamente nulla rispetto al caos
delle sperimentazioni mini e maxi. Sarebbe sufficiente un unico
Liceo ben studiato e strutturato con una offerta formativa equilibrata
tra fattore culturale umanistico e fattore culturale scientifico. Un
Liceo “classico” con maggiore incidenza del settore
Fisico-Matematico sarebbe una ipotesi che molti Colleghi troverebbero
condivisibile. Ma qualcuno a Viale Trastevere ha mai considerato
l’esperienza e il parere degli Insegnanti? O, se vogliamo a tutti i
costi sei Licei e una formazione culturale “specializzata” nella fase
intermedia, allora andrebbe abolita la Legge 910 del 1969, Legge varata
sull’onda di un ’68 che ormai è Storia. Come Docente mi pongo anche un
quesito che non mi sembra proprio mal posto: “orientare” non è forse
un’opera di maieutica affinché lo studente scelga ciò per cui si
sente intimamente propenso? Allora nessun Docente e nessun orientamento
attuale è in grado di “orientare” specie quando il condizionamento
familiare è capace, con le migliori intenzioni, di causare il male dei
figli.
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