versione stampabile

Cronaca (sorprendente?) di nove anni di “bestemmie” per il bene comune

Aeroporto: il coraggio di risorgere

ma più serietà, basta annunci e illusioni

Perfino uno scontro tra l “Avvenire” e Scajola, via Santoro. Leggere per credere

  di Luciano Corrado


Villanova d’Albenga- Dopo 40 anni di illusionismo forse siamo alla svolta. Il Sole 24 ore, nella pagina Economia e imprese (Liguria), del 13 gennaio scorso (vedi…), ha scritto un documentato e “asciutto” articolo sul cammino dell’aeroporto.

Trucioli Savonesi, lo scorso anno, ha promesso ai lettori un “reportage story” con le tappe più significative, dal 1965, rivissute attraverso centinaia e centinaia di ritagli stampa, comunicati. E un denominatore ripetitivo:  promesse, una valanga di annunci, quasi un mercato taroccato degno della propaganda di regime che poco si addice alla responsabilità e alla serietà della politica nobile, concreta, poco parolaia.

Ci sforzeremo di spiegare la ragione. Almeno cosi emerge e che documentiamo al termine del servizio. 

Pier Ferdinando Casini ha ripetuto in tivù ciò che accade normalmente in Paesi con governi efficienti: <Prima realizzo, metto in pratica, poi annuncio; da noi accade l’esatto contrario, annunci roboanti, promesse, poi si vedrà….e  da troppi anni sono la realtà italiana…>.

Un modo di fare politica ed amministrazione pubblica che ha portato molti cittadini a disertare le urne. Basti pensare che alle ultime provinciali ha votato meno della metà degli aventi diritto al voto, il 45, 88 per cento di 247.000 elettori.

Sogniamo un cambio di marcia. Iniziando tutti, nessuno escluso, dal buon esempio, dalla coerenza praticata, dal coraggio di ribellarsi civilmente uscendo dal silenzio, dalla paura, dall’omertà. In gran parte comprensibile. L’ha ricordato, sui giornali, il più “noto” tra i savonesi ponentini “illustri”, Antonio Ricci (Striscia la notizia).

Quella promessa, Trucioli Savonesi, con Uomini Liberi (ed il suo “volontario editore” di provincia, Antonio Signorile), intende mantenerla e pubblicheremo il materiale d’archivio disponibile. Come abbiamo fatto per altre vicende: “caso Teardo”. Lo ripeteremo, a puntate, per le “bombe di Savona”, dopo l’attesa seconda edizione del libro di Massimo Macciò. E stiamo raccogliendo materiale anche sui “gialli irrisolti” di Alassio.

Per mantenere viva la memoria, lo strumento conoscitivo. Per riflettere e decidere le scelte con cognizione di causa. Rendere partecipi i giovani.

Torniamo al Panero. L’esauriente resoconto del quotidiano della Confindustria- in termini giornalistici ed informativo- dal titolo: “La cessione di Albenga alla fase finale- Il passaggio alla Gf group dei fratelli Orsero legato al trasferimento di Piaggio  (vedi….) ha il pregio di fotografare passato, presente (e futuro) di una realtà  socio-economica da tempo sotto i riflettori dei mass media e di conseguenza dell’opinione pubblica.

Uno dei testimoni storici viventi, dei “fasti e dei disastri” dello scalo Panero, è Piero Balestra, esponente di quella corrente di pensiero che ha sempre creduto e combattuto strenuamente per la sopravvivenza della struttura.

Soprattutto, pensiamo noi, per il profondo legame che lo lega alla sua terra e ai valori che rappresenta. Vale dunque la pena, tra le centinaia di interventi e dichiarazioni di Balestra, citare un suo scritto di tre anni fa, sul Secolo XIX, del 23 febbraio 2007 (vedi…). Titolo “A Villanova il decollo di un piccolo aeroporto”.

Per avere una sintetica idea di ciò che rappresenta il Panero” nel contesto italiano pubblichiamo  due “schede” (vedi….) capaci di illustrare, attraverso documentazione de Il Corriere della Sera del 24 settembre 2009 e Il Sole 24 Ore del 21 ottobre 2009.

Emerge che il Panero occupa il terzultimo posto tra gli scali più piccoli, per numero di passeggeri, dopo Grosseto e Siena   (dati relativi al 2008).

Emerge  un raffronto che fa riflettere. Il “piccolo Levaldigi” (Cuneo) ha raggiunto nel 2008 i 130 mila passeggeri. Con questo giudizio del Sole 24 Ore, del 21 ottobre 2009: <L’aeroporto del Cuneese punta a numeri sempre più consistenti. I risultati di gestione non vendono ancora il pareggio, ma la situazione della società di gestione, Geac Spa,  non è più grave come qualche anno fa  e si punta a sviluppare nuovi progetti…>.


Il presidente Pietro (Piero) Balestra, eminenza grigia da decenni dello scalo

Non conosciamo, per limiti nostri, quale impronta manageriale e strategica sia stata data in questi anni a Levaldigi. Come riferimento, diciamo storico, con limiti e “debolezze della politica”, il cuneese ha avuto la sua bandiera: il ministro Raffaele Costa che si era fatto paladino (precedendo Gian Antonio Stella con La Casta) di pubbliche denunce e tanto di libro contro  sperperi, sprechi, ruberie” dell’Italia meno invidiabile.

Non conosciamo se la “spinta moralizzatrice”, almeno in quel contesto, sia stata di aiuto. Restiamo ai dati statistici: Levaldigi ha fatto progressi veri sia sul fronte passeggeri, sia di bilancio tra dare e avere (da 25 mila del 2006 ed un meno due milioni di euro, a 130 mila del 2009 e un meno 500 mila euro).

A Villanova, dopo anni di passivo, ci sono state novità positive sul fronte della riduzione del debito; diverse docce fredde, e lo vedremo oltre, sul fronte “passeggeri”, voli charter e di linea, ma si è soprattutto insistito nell’eccessivo e spregiudicato uso  della “propaganda a suon di annunci”. Smentiti dai fatti nel giro di pochi giorni. O di pochi mesi.  A volte rasentando la comicità. Basta mettere a confronto gli anni e articoli di stampa che si “rincorrono”. A che pro?

Il cronista/i scrive rinunciando quasi sempre a verificare. A ciò che aveva descritto in precedenza ai lettori che invece non hanno l’obbligo etico della “memoria” e di documentarsi.

Oggi pare sia giunto, ha realisticamente esposto l’ultimo articolo del Sole 24 Ore, il giorno della svolta e della resurrezione. Più vicino, più convincente, meno illusorio. <Entro la primavera – è scritto -  sarà definita la cessione della maggioranza azionaria a Gf Group, guidato dai fratelli Raffaella e Antonio Orsero, unico a essersi fatto concretamente avanti per il bando lanciato nel maggio 2009 dalla società di gestione dello scalo, aperto nel 1922 e intitolato a Clemente Panero, sergente caduto nella Grande Guerra>.

Anche per la vittoriosa corsa degli Orsero vale la pena accennare che i giornali locali – sempre i soliti del resto – facevano a gara a sbandierare una serrata sfida tra concorrenti, visto “le grandi opportunità e prospettive dello scalo”.

I fatti documentano che il “robusto gruppo economico savonese” ha finito per ritrovarsi, in gara, in perfetta solitudine. Senza concorrenti. Senza sfide al rialzo che, a volte, non è detto siano positive. E’ la serietà e l’affidabilità che conta. Fa testo.

I buon imprenditore che investe e rischia, è risaputo, ha bisogno di certezze nei tempi; soprattutto della serietà, a sua volta, degli interlocutori politici che detengono il potere decisionale. E, solo Iddio conosce il danno di certa classe politica al nostro Paese. Al progresso sociale e civile. Ce lo documentano le statistiche internazionali. Pensiamo solo al sistema di corruzione ed evasione fiscale, siamo dietro la Turchia, tra i fanalini di coda in Europa, nel mondo.

Una mannaia spaventosa che va di pari passo con i costi della politica spropositati rispetto ai risultati. Si pensi al costo del lavoro per le aziende, il più alto in Europa (esclusa la Svezia); alla pressione fiscale intorno al 43 per cento, con il 39 della “locomotiva” Germania; ai lacci e laccioli della burocrazia utile soprattutto a tenere in vita la catena di Sant’Antonio del “voto di scambio”. O dell’assunzione di scambio, anche nel mondo sindacale.

Spesso finendo per premiare i “peggiori” – a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale - , anziché i più “bravi”, capaci che tendono sempre più a disinteressarsi e quando azzardano finiscono per essere confinati nell’angolino. A danno della meritocrazia e della “pulizia” istituzionale.

Abbiamo sopra accennato all’entusiasmo, pur tra immancabili amarezze, del “longevo” pubblico amministratore Balestra, contrapposto a chi – il “mitico” Angioletto Viveri – ripeteva che il “Panero” non aveva futuro, e avrebbe proseguito ad ingoiare soldi pubblici e qualche lira “privata”. Anche se, negli ultimi tempi, Viveri aveva cercato una “rentrée”.

Scriveva Dario Freccero sul Secolo XIX del 5 agosto 2002. Una dichiarazione dell’allora sindaco in polemica con il presidente (all’epoca) della Provincia, Alessandro Garassini : <Di recente avremmo voluto ricomprare una quota, dopo essere usciti dalla società per l’accumulo di errori di gestione.., ed un nostro precedente ingresso con 12 milioni di lire negli anni ’80…; infatti ci sono voluti  quasi vent'anni per mettere due lampadine …io voglio ricordare ai miei concittadini cosa è realmente accaduto in tutti questi anni…e purtroppo la verità fa male…chi ha responsabilità pubblica non deve illudere la gente…Di opere pubbliche me ne intendo e penso che gli elettori mi abbiano premiato anche per questo…Non condivido chi oggi propaganda, sui giornali, che da oggi al G8 si riescano a spendere sei miliardi e mezzo di lavori per lo scalo di Villanova>.

La presenza-guida della Gf group Orsero rappresenta una solida garanzia, se avranno la forza di “liberarsi” del fardello della politica cialtrona e inconcludente. Parassitaria. Senza per questo fare di ogni erba un fascio.


Raffaella e Antonio Orsero

Dallo stesso giornale della Confindustria abbiamo letto in precedenza che tra i soci Cai (ex Alitalia, povere azioni ed obbligazioni dei risparmiatori, tra le maggiori vergogne-scandalo del Paese per il modo in cui è stata amministrata la società negli anni, con più governi di diverso colore) figura, con un 2,54 %, la Gf Group Spa-Orsero, per un investimento di 11,838 milioni di euro. Quasi 22 miliardi delle vecchie lire.

Non solo, come riporta un articolo di Stefano Pezzini, del 28 maggio 2009, su La Stampa: <la Foxair, compagnia di aerotaxi che fa capo a Gf Group della famiglia Orsero sta per cambiare nome. Diventerà “K-Air….marchio studiato per la sua fonetica…La compagnia degli Orsero dispone di 4 aerei Piaggio P180…comparabili solo a velivoli di classe superiore…>.

Ma è soprattutto l’arrivo-trasloco, da Finale Ligure, della “Piaggio” e del suo consistente  indotto, a suscitare non solo speranze. L’innesto di una marcia in crescendo. L’uscita dal lunghissimo tunnel che potrebbe far dire ad un soddisfatto Balestra, <la mia persistenza ha avuto ragione,  da oggi in poi posso farmi da parte ed occuparmi di altro…un posto in Regione… considerata la mia lunga navigazione ed esperienza…>.

Oltre al grande rispetto e considerazione per il ministro Scajola che Balestra ha sempre l’onore di ricevere, in tandem con Mauro Zunino,  appena scende dalla scaletta del Falcon di Stato> in quel di Villanova.

E con un retroscena scontro, visto col senno del poi, si può intuire qualcosa di più di cosa accadde al povero Dino Boffo, il direttore-giornalista finito nel tritacarne della diffamazione orchestrata (servizi deviati?), come ha documentato anche Trucioli Savonesi riportando elementi probatori. Articoli di scuse pubbliche compresi.

Piccolo antipasto. Era il 20 agosto 2008 quando il giornale dei liguri, Il Secolo XIX (vedi….), a firma di Bruno Lugaro, titolava: <L’Avvenire attacca Scajola “Ha finanziato il suo aeroporto”. Il sommario “Nuovo affondo degli ambienti cattolici contro il governo. Il ministro si difende ho svolto solo un ruolo informativo”.

Era seguito un altro violentissimo “temporale”, a seguito della messa in onda, su “Anno Zero” di Michele Santoro (24 settembre 2008), a proposito delle concause del “disastro ALITALIA”.

Con un attacco, neppure troppo mascherato, al big Claudio Scajola, nella sua terra, con tanto di illustrazione della sfarzosa dimora sulla prima collina di Imperia. Con espliciti riferimenti, da far sorridere il sottosegretario, nonché ex ministro legista Roberto Castelli (toccò a lui l’inaugurazione del nuovo tribunale di Imperia), presente alla trasmissione Rai.

Si aggiunsero le “brutte figure”, visto l’esito della vicenda-scontro con Santoro, dei presidenti di Provincia (Savona e Imperia),  Marco Bertolotto e Gianni Giuliano che scrissero una lettera infuocata, massima pubblicità, preannunciando querele e risarcimenti o comunque una trasmissione riparatrice. Non si è più saputo nulla.

Non solo, il ministro (l’uomo forte del potere ligure) scrisse opportunamente a Corrado Augias una lettera, riportata da La Repubblica: <….caro Augias, accetto volentieri il suo invito e le preciso che finora ho utilizzato assai raramente il “famoso” volo Roma-Albenga. E farò lo stesso anche in futuro. Ricordo che l’aeroporto rientra negli scali minori in aree turistiche o economiche importanti, individuati in base alla legge che risale al 1999 (primo governo Prodi) e che dal 2005 al 2007 la linea Roma-Albenga, gestita da imprenditori privati senza contributi pubblici, è stata utilizzata da oltre 32 mila passeggeri, in gran parte turisti diretti a Sanremo, Alassio e in Costa Azzurra. Capisco che in tempi di “Casta” è una tentazione irresistibile cercare l’inciucio ovunque, ma in questo caso l’inciucio proprio non c’è>.

Risposta serafica e stringata di Augias: <Sapere che d’ora in poi il ministro farà la fila con altri passeggeri per imbarcarsi su un regolare volo di linea mi fa sentire un po’ meglio>.

Forse più utile ed interessante concludere con una “buona notizia”. Il Sole 24 Ore,  di mercoledì 13 gennaio, riporta che <Orsero attende garanzie blindate sul trasferimento Piaggio prima di impegnarsi con un investimento che potrebbe aggirarsi – condizionale d’obbligo? – su una dozzina di milioni di euro…>.

E, con Scajola impegnato a non sfigurare (alle pessime figure ci pensano già i suoi “soldatini”, vedi caso delle firme taroccate per la Provincia, il superbarzellettiere Vaccarezza che collabora con la giustizia e si avvale della “facoltà di non rispondere alle domande”, in questa fase, lamentando la violazione del segreto istruttorio  e della “campagna stampa”) c’è da credere che la “Piaggio” rispetterà patti e strategie. Con qualche inevitabile “sacrificio” (purché non si chieda alla fasce più deboli, cioè i lavoratori!) delle principali parti in causa.

Luciano Corrado

 

Sintetica cronotappa del Panero-story (dal primo marzo 2007)

(I lettori non perdano fiducia verso i media, nonostante tutto…restano strumento di conoscenza e democrazia compiuta, ad di là dei molti lacci e laccioli…)

4- 2 -2001- La Stampa: <Villanova sarà lo scalo dei principi. Interessa ai Grimaldi e a Ernst di Hannover. Il Panero ha un destino radioso. Aeroporto dei vip  di Monaco e Sanremo>.  

1- 3- 2007 - Secolo XIX : <Aeroporto Panero, in dieci anni da 700 a 17 mila passeggeri>

10- 9 – 2007- Secolo XIX: <Un vero aeroporto per il rilancio- Gli albergatori impegnati a potenziare il Panero>.

11-10- 2007 - Secolo XIX: <Grasso, finalmente gettate le basi per il rilancio dell’aeroporto>.

20- 10 – 2007 - La Stampa: <Scendono in campo gli imprenditori e l’aeroporto riparte. A Loano 2 nasce un comitato apolitico deciso a sviluppare il Panero. Ne fanno parte tra gli altri  Orsero, Noberasco, Capelluto, Mamberto, Dalla Valle>.

15 – 11 – 2007 -  Secolo XIX: <L’aeroporto piace ai tedeschi, Il presidente della Provincia Bertolotto incontra a Roma i vertici Luftansa…ho gettato le basi per una futura collaborazione>.

14 – 12 – 2007 -  Secolo XIX: <Ecco a Villanova le prime grandi opere con gli introiti dell’operazione Piaggio. Palasport, città dell’istruzione e rivoluzione della viabilità>.

5 – 3 – 2008 - Secolo XIX: <Berta dell’Ava attacca i politici. L’aeroporto deve vivere anche senza i soldi Piaggio>.

1- 4 – 2008 - La Stampa: <Da giugno 38 charter la settimana. L’annuncio ufficiale, rotte per Milano, Roma, Napoli e Olbia>.

3 – 4 – 2008 -  Secolo XIX: <Via libera al bando che rilancia il Panero>.

5-  4 – 2008 -  Secolo XIX: <Il Panero base dei charter, in arrivo 100 mila turisti. Dal primo giugno decolleranno i voli dei tour-operator “Esplora Italia”. Ora è sicuro>.

19 – 4 – 2008 – La Stampa: <Il Panero decolla con 2 mila voli. La società inglese conferma le rotte per Sardegna, Sicilia, Malpensa e Fiumicino>.

3 – 5 – 2008- La Stampa: <Il Panero incasserà oltre 5 milioni. E’ la cifra che verserà la Piaggio per il suo trasferimento-  E’ stato deliberato il primo maggio nella sede di Dubai, negli Emirati Arabi>.

3- 5 – 2008- Secolo XIX: <Aeroporto Panero, Piaggio dice sì all’accordo. Ogni anno 400 mila euro nelle casse della società che potrà risanare il bilancio e avviare il rilancio>.

31 – 7 – 2008- Secolo XIX: <Ecco dieci milioni di investimenti per rilanciare l’aeroporto. Il piano già presentato all’Enac. Il primo intervento nei prossimi mesi, con la costruzione di due nuovissimi hangar>.

3 – 8 – 2008- La Stampa : <Centro logistico all’aeroporto- La Albini&Pitigliani interessata al movimento merci. Tutto è pronto>.

6 – 8 – 2008- Il Secolo XIX: <E Piaggio aereo vola a Villanova. Prende il via la riqualificazione dell’area di Finale Ligure. I capitali investiti nel nuovo sito>.

17 – 8 – 2008 – La Stampa: <Il ministro Scajola, un milione di euro di aiuti di Stato per il collegamento diretto Villanova-Roma>.

11- 9 – 2008 – Secolo XIX: <Orsero, eccome come rilancerò l’aeroporto. Intervista all’imprenditore impegnato nell’acquisto del Panero. Punteremo sull’aviazione d’affari e privata. Lasciamo perdere, per carità, le merci>.

11- 9 – 2008 – Secolo XIX: <Grasso e Balestra, ottima l’offerta di Orsero. Ok dell’Ava>.

20 – 9 – 2008 – Secolo XIX: <Disco verde all’ingresso del gruppo Orsero. Dai nuovi soci investimenti per 4 milioni di euro in due anni>.

24 – 9 – 2008 – Il Sole 24 Ore: <I clienti del casinò, voleranno da Salerno ad Albenga.  Dalla Campania arriva infatti la maggiore parte della clientela. Il nuovo volo operativo dal 28 novembre. L’annuncio di Alessandro Berta>.

21 – 12 – 2008- La Stampa: <Anche accordi con la Cina, riparte alla grande il Panero. Esplora annuncia l’intesa con 1600 agenzie dell’Est>.

21 – 12 – 2008  Secolo XIX: <Arrivano turisti russi e cinesi grazie all’accordo con operatori dell’Europa est. Annuncio del presidente My>.

13 – 3 – 2009 – Secolo XIX: <Svolta per lo scalo. Panero “internazionale” per i prodotti alimentari. L’autorizzazione a sdoganare merci in arrivo da tutto il mondo>.

23- 3 – 2009- Secolo XIX: <Presentato il progetto di rilancio del Panero. Pesci e insalata. Grandi consensi nel mondo agricolo e commerciale>.

1- 4 – 2009- Secolo XIX: <Le verdure della piana mettono le ali al Panero. Si ai prodotti semilavorati  e l’Ortofrutticola esulta per il successo>.

4 – 4- 2009- Secolo XIX: <In dote dai belgi il volo per Roma. Dopo i contatti per il collegamento con la Corsica, la Fly Vlm a sorpresa arriva a Villanova>.

13 – 5 – 2009- Il Secolo 24 Ore: <Albenga- Milano – Roma, lo scalo rafforza i collegamenti con le due città>.

2 – 6 – 2009 – Il Secolo XIX: <L’aeroporto di Nizza sul Panero. I francesi competitori di Orsero per l’acquisto dell’Ava. Ma la contesa si estende ad altre 13 cordate. Tutte società esperte – spiega il presidente Balestra>.

10 – 6 – 2009- La Stampa: <Il gruppo Orsero unico pretendente per l’aeroporto. Anche Nizza rinuncia all’acquisto>.

27 – 9 – 2009 – Secolo XIX: <Il consorzio Atr porta al Panero 2 nuovi aerei per voli turistici>.   

10 - 1- 2010- La Stampa: <All'aeroporto "atterrano" i ritardi. Villanova d'Albenga. Tutti i problemi del Panero. Il presidente dell'Ava Balestra parla di privatizzazione e progetto Piaggio. Linea per Roma da varare. Charter per la Svizzera sospesi. Privatizzazione della gestione che tarda. Ritardi nella costruzione dello stabilimento Piaggio. L'aeroporto stenta a decollare>.

10- 1- 2010- Secolo XIX: <Piaggio a Villanova, il piano non decolla. Cresce la preoccupazione per i continui rinvii del trasferimento. Balestra: Non possiamo buttare via tutto. Ogni tanto si fanno vivi dicendo di essere pronti, ma poi i lavori non partono mai. Lottizzazione sulle aree a mare. Operazione a Finale aspettando i privati>.

Nota: beati i cronisti, non hanno il tempo di accennare a qualche data significativa di "ritardite cronica". Anzi, potrebbe essere eretto un "monumento ai ritardi", con tutti i suoi protagonisti: "cantori", attori, untori, trombettieri, desaparesidos e beneficiados (uffici stampa e dintorni, negli anni almeno un paio di miliardini di lire, bazzecole!), compresi i nomi dei giornalisti (professionisti e pubblicisti) che hanno messo la loro firma a perenne e (mortale) ricordo. 

(seguirà in prossime puntate non ancora stabilite)