Certamente è un’altra storia che non
avremmo voluto scrivere. Non siamo
ancora usciti dallo choc delle udienze
in tribunale ad Albenga a proposito
della vicenda “asilo nido” ed ecco che
incontrando l’anziano medico, confida
tra sconforto e incredulità, il
“caso-scandalo” dell’ambulanza
nuovissima, inutilizzata.
Non ci sembra il caso di andare alla
ricerca di responsabilità, colpe. Non
giova alla soluzione. Difficile però
esimerci dalla constatazione del saggio
ex “medico di famiglia”: quando ho
chiesto, stupito, se non rischiavano di
finire sui giornali e sui media, mi
hanno risposto:
. E il tempo passa. Pare sia in corso un
balletto di “raccomandate”, telefonate.
Io ti contesto, la ditta risponde. E’
colpa tua, non è colpa mia. I loanesi,
il loro buon cuore, possono attendere.
25 mila euro arrivavano da donazioni, 25
mila euro da un notaio…è in corso la
distribuzione dei calendari ed è giusto
che le famiglie, i cittadini tutti, non
facciano mancare il loro sostegno.
Ma si può assistere, alla stregua di una
cosuccia di poco conto, alla storia
della nuovissima ambulanza, targata,
ospitata sotto le intemperie nello
spazio davanti alla sede provvisoria di
via Magenta (con richiesta al Comune di
una nuova sede), come un qualcosa da
sistemare in famiglia? Da tenere
riservata agli “addetti ai lavori”,
ovvero il “commissario”, Carlo Briozzo,
dipendente della Cia (Confederazione
italiana agricoltori) e i componenti il
direttivo? E che dire del “commissario
provinciale”, il loanese Baldini?
Indicato alla prestigiosa carica non
certamente in modo casuale.
Una vettura in più forse non pregiudica
il servizio che peraltro, come emerso in
alcune circostanze, ha bisogno come il
pane di volontari veri. Visto che spesso
sulle nostre strade incontriamo le auto
di “Pietra Soccorso”. Ma questo non pare
possa giustificare il “prendiamo” tempo
in attesa di un accordo con la
“Bollanti” di Roma che aveva preso in
carico l’ordine della Croce Rossa
Loanese. Tra l’altro, se non sbagliamo,
nella sede di Loano sono a stipendio
quattro persone, come accade in altre
città della provincia.
I benefattori, i cittadini che versano
anche un piccolo obolo in base alle
proprie condizioni sociali, i tanti
benemeriti militi che si sono
avvicendati in decenni, tra alti e bassi
- la cui riconoscenza non sarà mai
troppa – non debbono assistere al
balletto di responsabilità,
temporeggiamenti da burocrazia statale e
parastatale. In un’azienda privata
qualche avvocato avrebbe già suggerito
la strada, anche un compromesso, ma non
le calende greche.
Ce si sono stati errori devono essere
chiariti, in fretta e non tra quattro
mura. Se la Croce Rossa ha ragione e la
ditta ha torto, oppure il contrario o
ancora se ci sono state eccessive
superficialità, non può essere motivo
per lasciare inutilizzata
l’autoambulanza nuova, con rischi
intuibili. Non importa neppure quanto
sia stato, eventualmente, già versato di
acconto. Pagato.
Questo “pateracchio” Loano non lo
merita e non lo può subire nel silenzio
generale.
L.C.
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