TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
<Trucioli, le bombe, “il Settimanale” dimenticato> Alla
redazione di Trucioli Savonesi In
margine all'articolo su "Le bombe di Savona" ( vedi …Trucioli n.227
del 13 dicembre 2009): all'inizio del '79, ad occuparsi delle
vicende savonesi di quattro anni prima, oltre a "OP" di Mino
Pecorelli, vi fu anche "Il Settimanale", altro
giornale considerato non del tutto slegato dalla loggia massonica
di Licio Gelli. Il 7
febbraio 1979, il giorno dopo l'uscita del periodico di Pecorelli,
anche "Il Settimanale" (anno VI. n.6, edito dalla
Società Editrice Europa Spa, direttore Giuseppe Dall’Ongaro)
esce con un articolo dal titolo: "Qui si vuol fare ingiustizia
popolare". Il pezzo
è interessante da più punti di vista e riporta, tra l'altro, l'unica
intervista rilasciata da uno degli indagati (poi, è bene dirlo,
pienamente assolto in istruttoria). A meno di omonimie l'autore di
quell'articolo dovrebbe essere ancora vivo ed operante. Stranamente
non è mai stato invitato a dibattiti, e credo mai intervistato. Così come
è vivo e vegeto un altro giornalista: quel cronista che, con una serie
di coraggiosi articoli nei primi giorni del '79, fece riaprire un
caso – come emerge dagli atti ufficiali - che sonnecchiava da oltre due
anni tra le scrivanie del tribunale savonese, che fu per questo
criticato da Pecorelli & C e finito nel mirino come esecutore di
interessi del partito comunista. Cosa che
francamente a me non è mai risultata. Anzi fu il solo giornalista
attaccato dal notiziario della Federazione di Savona del Pds, nel
settembre ’93: titolo “Dossier” su mani pulite e
trasparenza. Fu accusato, da giornalista, per i ripetuti servizi a
proposito di alcune inchieste giudiziarie savonesi, su appalti,
forniture, finanziamenti ed autofinanziamenti, cooperative rosse.
Insomma la tangentopoli rossa locale che si risolse, giusto ricordarlo,
in una bolla di sapone. Forse
varrebbe la pena di sentire anche la sua opinione, in pubblico, almeno
dopo anni, se e quando vorrà parlare...Tenuto conto che lo stesso
giornalista, nell’ambito dell’inchiesta sulle bombe di Savona, era stato
interrogato prima da un ispettore del Ministero di Grazie e Giustizia,
ascoltato poi dal Consiglio Superiore della Magistratura,
unitamente ad un parlamentare del Pci di Savona, vivente,
ad un noto e stimato avvocato, almeno all’epoca, nel frattempo deceduto,
zio di un assessore comunale di Savona della giunta Berruti. Mi è
sembrato strano o forse è abbastanza chiaro per quale ragione queste
persone, in tanti dibattiti che si sono svolti sull’argomento bombe,
siano sempre rimasti “esclusi”, forse con un’eccezione. Testimoni
“ignoti”, ma noti e dire che il Comune di Savona aveva
persino annunciato il ricorso a super esperti di “gialli”…che
cortesemente e dignitosamente finirono per rifiutare. Magari
sarebbe interessante sapere chi, invece, erano gli invitati e chi gli
ispiratori degli inviti. Non c’è dubbio, tutti i buona fede. Magari con
qualche tuttologo di troppo, esibizionisti per tutte le stagioni.
Certamente a leggere la storia, con certe dimenticanze smaccate, si può
dedurre quale sia la realtà storica, di molte vicende, che ci è stata
tramandata. Gianpaolo Pansa, ottimo giornalista e “maestro
dell’anticonformismo” insegna! Tornando
alle “bombe di casa nostra”, a quanto pare siamo alla vigilia non dei
“misteri risolti”, ma di un nuovo libro che ci racconterà
qualcosa di importante, noto a pochi ed ignoto ai più. Rimasto sepolto
tra quintali di scartoffie. Con qualche interrogativo inedito. Un invito
a non dimenticare, soprattutto alle giovani generazioni. A quanti, nelle
scuole, avevano ascoltato nel recente passato, con interesse ed
attenzione, relazioni, interventi, argomentazioni, testimonianze. Con un
primo libro (2007) che dall’Amministrazione comunale di Savona,
nonostante contenesse solo racconti di personaggi viventi all’epoca
degli attentati, atti giudiziari pubblici, non aveva ottenuto
alcuno sostegno promozionale e divulgativo, neppure a livello
scolastico.
L’autore dello scritto chiede di omettere il nome per ragioni di
opportunità e che renderà note al momento opportuno. |