TRUCIOLI
SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
RIUSCIRE AD ESSERE DIVERSI !! Oggi è un giorno così. E’ un giorno
particolare, uno di quelli che penso siano capitati a tutti. Chiedo scusa, quindi, in anticipo se potrò
apparire più critica del solito e soprattutto a coloro che,
contrariamente a me, riescono a dare una lettura positiva alle vicende
che caratterizzano questo preciso momento storico. Mi piacerebbe, lo affermo con tutta sincerità,
che qualcuno mi convincesse che le cose, in verità si stiano mettendo
bene, che si intraveda uno spiraglio, che si possa sperare in una
società migliore dove tutti indistintamente abbiano gli stessi diritti e
le stesse opportunità, in un territorio e un ambiente finalmente
tutelato e protetto, in un aria più pulita, nel ripristino della
legalità, nella produzione di alimentazione più sana e in una scuola
migliore. Non poche volte la mia personalità critica, la
mia voglia di chiarezza, la mia scarsa tolleranza verso la disonestà e
l’ipocrisia ma soprattutto la mia schiettezza nel comunicare il mio
pensiero mi hanno provocato problemi. Insegno in una scuola superiore e ho potuto
verificare che oggi anche in quell’ambiente, quando esponi, con pieno
convincimento, il tuo pensiero critico, quando ti batti apertamente per
le tue convinzioni, quando cerchi la discussione e il dibattito su
argomenti di vitale importanza per la scuola, provochi in prima battuta
il rifiuto, in seconda l’emarginazione. Anche nella scuola, un mondo, un tempo vitale e
ricco di curiosità intellettuale, la maggioranza delle persone è
infastidita da chi sovverte le sue deboli convinzioni e non ama che si
scombini la sua apatica tranquillità, il suo vivere impregnato
d’individualismo e di colpevole indifferenza. Così chi si batte, chi si dedica
incondizionatamente e gratuitamente alla difesa di sacrosanti diritti
sociali, chi denuncia pubblicamente, chi tenta di informare e divulgare,
è guardato con occhio sospetto: <Lo farà perché ci sarà qualcosa
sotto> < lo farà per mettersi in mostra> mi è già capitato di
sentire. L’AUTOCRITICA Ho pensato allora di essere io a sbagliare e
ammetto di aver desiderato essere un’altra persona. Tutto sarebbe stato
più facile, per me e per chi mi vive accanto. In questo sforzo di autocritica anche oggi
mi chiedo perché non riesco anch’io, ad esempio, a gioire per le
decisioni prese dalla Regione in merito al progetto Margonara,
perché non riesco a pensare che la bocciatura del preliminare di Fuksas
voglia significare lo scongiurato pericolo dell’attuazione del progetto?
Perché non mi accontento anch’io delle “linee
meno drastiche di delibere che da un lato bocciano e dall’altra
consentono” alla società Omnia e Spada “di modificare o di rimodulare”? Perché non sono capace anch’io, come si dice
del Comune di Savona, “di vedere il bicchiere mezzo pieno”? Perché non sono felice nel vedere soddisfatti
anche il Presidente dell’Autorità Portuale Canavese e il vicesindaco di
Albissola Marina Nasuti? Quest’ultimo preoccupato solo dell’esclusione
dello scoglio della Madonnetta (territorio albissolese) assimilandolo a
mero interesse di bottega. Perché non sento anch’io “il vento
ambientalista su Savona”? Perché, soprattutto, non riesco anch’io, come
fa la maggioranza dei savonesi e degli albissolesi, a mettermi davanti
alla tv magari guardandomi un reality e farmi gli affari miei, i miei
interessi, le mie cose, invece di pensare che le “mie cose” siano quelle
del mondo che mi circonda? In questo sforzo autocritico, perché non riesco
a convincermi anch’io che la petizione del Partito Democratico
Savonese contro la centrale a carbone sia efficace, sia di forte
opposizione all’ampliamento e di voglia di rimediare agli errori
passati? Perché non devo credere anch’io che non
c’entrino i calcoli elettorali? Perché non ho passato, anch’io, notti più
tranquille invece che insonni a scrivere articoli contro l’ampliamento
proposto da Tirreno Power, a documentarmi, a sentire tutto il peso di
scelte che condizioneranno il futuro del nostro territorio e la salute
di chi lo abita? In fondo come sostengono molti, cosa può fare
una persona sola? Le cose andranno avanti come devono andare, anche con
le sue denuncie. Perché non posso anch’io far finta che anche in
Liguria non ci sia alcun dissesto idrogeologico dovuto alla
massiccia cementificazione, che le varianti continue ai Piani
Urbanistici Comunali non siano il dono fatto ai costruttori dai Sindaci
in cambio di qualche obolo o di una palestra e che non si debba
“paralizzare l’edilizia”? Perché come altri architetti savonesi, non
posso anch’io tacere e ricavarmi il mio spazio in questa o in quella
realtà culturale, magari anche in cambio di qualche fortunoso
guadagno? D’altronde che conseguenze ha avuto la mia cancellazione
dall’Albo degli Architetti, per protesta ( documentata) verso un
organismo chiuso al dibattito territoriale, ma proteso solo ad una
spartizione di aree progettuali? Perché non riesco anch’io a partecipare alle
riunioni scolastiche in completa e comoda apatia o magari difendendo
interessi di bottega, invece che battermi per i principi e l’etica di
una professione in cui tanto continuo a credere? Potrei vivere mille volte meglio, se facessi
come la maggioranza delle persone, se riuscissi ad omologarmi, se non mi
buttassi sempre anima e corpo nelle mie convinzioni. Potrei vivere meglio se non mi sentissi sempre
parte responsabile delle cose del mondo in cui vivo. Se non fosse
per me istintivo analizzare, osservare, ragionare e avere sempre una mia
personale idea. Potrei vivere meglio se riuscissi a essere un’altra
persona.
ANTONIA BRIUGLIA SEMPRE PER LA MIA AUTOCRITICA,
QUALCUNO MI DICA CHE……………….. Quando Gambardella ha incontrato, l’altro ieri,
il sindaco Berruti, offrendo improvvisamente la piena disponibilità a
una rapida revisione del progetto Margonara e prevedendo le mosse della
Regione che non si sarebbe piegata alle richieste di Zunino, aveva già
fatto confezionare il nuovo progetto. Qualcuno mi dica che
il tavolo tecnico, promosso dal Comune, non sarà solo finalizzato ad
avvallare le proposte dei progettisti dei privati che, nell’accogliere
in modo fittizio le prescrizioni ambientali, ci riproporranno le loro
inevitabili volumetrie ( perché il cemento è necessario) magari in
cambio di qualche pista ciclabile. Qualcuno mi dica che
è possibile ancora chiamare la società :”porticciolo di Savona e
Albissola Marina” anche se la nuova perimetrazione del territorio, per
escludere la Madonnetta e la Prateria di madrepore, dovrebbe escludere
di fatto Albissola se almeno quest’ultima non si fosse candidata ad
offrire il suo territorio per la nuova cementificazione. Qualcuno mi dica che
se i progettisti s’incontreranno nella seconda parte di gennaio e non ci
sarà più il tempo da parte della Regione di rivedere il progetto,
impossibilitata dalla nuova tornata elettorale, questo non sia una
decisione strategica per chi governa e chi costruisce. Qualcuno mi dica che
devo credere, anch’io, nella negoziazione tra Comune di Savona e società
Omnia e Spada e che devo credere nelle “mani libere” del Sindaco
Berruti. Qualcuno mi dica
che, a questo punto, la conferenza dei servizi del 16 dicembre sia
ancora utile e non sia più utile, invece, offrire allo “spazientito
Gambardella” un bel piatto di posidonia !
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