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A distanza di 20 anni, riproponiamo un evento di cui molto si parla ancora e pochi conoscono

Giornalisti accusati di disinformazione

Acna e "Valle Bormida Pulita"

Nel mirino degli ambientalisti: La Stampa "colpevole" di aver tolto persino i nomi di persone minacciate

Il Secolo XIX che con Sergio Del Santo si "trasformava" in portavoce dell'Unione Industriali di Savona

Cengio - Il coraggio, bisogna riconoscerlo soprattutto a distanza di 20 anni esatti, non gli mancava. Probabilmente quel metodo di sparare contro tutti coloro che avevano posizioni diverse non li favoriva. Non sono molti coloro che conservano il "bagaglio della memoria" di quel periodo per aver vissuto in prima persona le battaglie. Pubblici amministratori, sindacalisti, dirigenti industriali, magistrati inquirenti, giudici e giornalisti che, per il loro lavoro, si occupavano di Acna e Valbormida. Di un barbaro inquinamento "colpevole" di lutti e malattie.

<Fin che sarò invita - ci ha confidato di recente, il decano dei pubblicisti valbormidesi e savonesi, Remigio Vercellino - cercherò di battermi perchè quella valle, quei paesi non siano più vittime di attività che pregiudicano la salute dei cittadini che deve avere la priorità assoluta, rispetto alla stessa occupazione. Che serve avere un posto di lavoro se poi - incalzava il testimone Vercellino - devi lottare, spendere soldi, rovinarti parte dell'esistenza per curarti dalle "tossine"?>.  

All'epoca non mancavano i cronisti di strada che seguivano le proteste, le proposte, le assemblee, i processi, le inchieste. E' bene sempre ricordarlo, la verità reale non è necessariamente quella giudiziaria.

Ognuno, ai nostri giorni, conserva le conoscenze, i ricordi, le verità apprese o vissute in prima persona. L'abbiamo già scritto su Trucioli tante volte e forse annoieremo tutti.  La  mancanza di "memoria" non consente di scrivere e riscrivere le pagine di storia, trarne conseguenze e conclusioni utili alla società.

Anzi, a molti fa comodo, soprattutto a chi sa adeguarsi ai tempi, alle stanze del potere e dei potenti, alla demagogia, alla propaganda mediatica, stando seduti dalla parte del più forte per vocazione, per convenienza, a volte per il "mero e vile" denaro. E' sempre accaduto e sempre accadrà. E possiamo aggiungere il "gioco delle parti", con il tiro alla fune.

Semmai fa tristezza che alcuni valori-verità (vedi l'ammonimento di Vercellino) siano ancora calpestati, soprattutto da chi continua ad avere il timone dell'informazione. Ieri "Valle Bormida Pulita" denunciava una vasta congiura, additava i giornalisti "disinformatori", messi tutti sul carro dei "nemici", senza distinzioni.

Loro dalla parte dei giusti, gli altri dalla parte dei demoni, del male.

Oggi si consumano altre battaglie sul tema ambientale e della salute pubblica, mentre la storia dell'Acna mantiene intatti alcuni misteri, "segreti inconfessabili" e restano in prima linea certi personaggi.

Giornalisti compresi.  Gli ambientalisti che a volte si fanno del male da soli. Sicuramente l'informazione capillare dei cittadini è un'arma vincente, come dimostra il caso della piattaforma di Vado, al di là delle personali valutazioni, delle esagerazioni, della necessità del confronto come metodo democratico, cosi come accade negli Stati del Nord Europa dove pure la sensibilità ambientale produce spesso scontri, anche di piazza.  Tensioni alle stelle. Alla fine sceglie la maggioranza, informata a dovere.

Senza il predomonio dei disinformatori e dei sopraffatori, di estremismi. Qualcosa da dire, ad esempio, ci sarebbe per alcuni atteggiamenti assai sprezzanti e poco decisionisti nei risultati, presi dall'Autorità Portuale di Savona. Non giovano alla causa di chi ritiene indispensabile, utile, la piattaforma e il potenziamento della centrale.

Come si può leggere nel mirino del glorioso e combattente quindicinale di informazione che aveva in Renzo Fontana la sua anima ed il suo motore, erano finiti La Stampa , Il Secolo XIX, il Tg3 Liguria. 

Il periodico non faceva sconti a nessuno e  finirono all'indice (basta leggere) l'allora corrispondente del quotidiano ligure, Paolo Giampieri, in compagnia di Luciano Corrado, cronista di giudiziaria e accusato di manipolare l'informazione in quanto sosteneva che attorno al "caso Acna"  prevalevano gli opposti estremismi. Le fazioni più estreme, gli imprenditori da una parte, gli ambientalisti dall'altra.

E ancora, un pesante attacco allo stesso quotidiano ligure che si <spingeva a manipolare notizie e delegittimare l'Associazione Rinascita e le Associazioni Ambientaliste liguri e piemontesi>. In questa strategia, il quindicinale indicava nel giornalista Sergio Del Santo la lunga mano dell'Unione Industriali.

I tempi sono cambiati?

R.T.