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25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne

di Margherita Pira

Donne picchiate, donne violentate, donne uccise per i più diversi motivi: non sono racconti di un film – incubo, ma episodi che si verificano attorno a noi e con più frequenza di quanto si possa credere.

Se si esaminano i ricoveri al Pronto Soccorso di donne che hanno subito incidenti, si constata che molte presentano corpi martoriati, occhi tumefatti , ematomi e anche ossa spezzate da…Qui c’è un fenomeno di omertà autolesionista e la vittima difende il suo carnefice. “Mi sono fatta male cadendo dalle scale”

I medici sanno che nel 90% dei casi le cause sono altre; sono violenze e percosse subite in famiglia ma è difficile smentire una testimonianza della diretta interessata.

Uno dei grossi problemi è anche questo: combattere contro la paura delle donne e contro la loro sensazione di essere sole a combattere una battaglia che affrontata in questo modo è già persa in partenza..

Per combattere questo senso di solitudine delle vittime e focalizzare l’attenzione pubblica su un problema così grave, l’UDI ha organizzato su scala nazionale una staffetta contro la violenza sulle donne.

Un’anfora – testimone è sta portata attraverso le regioni d’Italia da donne che si sono susseguite dandosi il cambio da paese a paese.

La staffetta è partita il 25 novembre 2008 da Niscemi e giungerà ora, il 25 novembre a Brescia.

Le città che fungono da estremi della manifestazione hanno un valore simbolico infatti a Niscemi è stata uccisa Lorena, poco più di una ragazzina da compagni di scuola che avendo avuto rapporti sessuali con lei temevano di essere considerati padri di una presunta creatura che poi probabilmente neppure era in embrione; a Brescia invece è stata uccisa Hina una ragazza islamica colpevole di voler vivere all’occidentale.

L’assassino è stato il padre che poi ha sepolto il cadavere nel giardino di casa.

Donne vittime di una violenza bruta che su di loro si è accanita nel modo peggiore.

La staffetta ha toccato tutte le regioni d’Italia e a giugno è transitata per Savona dove è stata ricevuta con tutti gli onori dal sindaco.

Ora, in occasione del 25 novembre proclamata dall’ONU giornata contro la violenza sulle donne e della conclusione della staffetta anche qui nella nostra città si svolgeranno manifestazioni. Le varie donne che ne hanno fatto richiesta andranno il 21 in pellegrinaggio a Brescia su pullman messi gratuitamente a disposizione dalla Regione Liguria; in città poi il 25 novembre alle ore 16 ci sarà un dibattito con molti interlocutori nella Sala Rossa del Comune mentre il 28 alle ore 17, 30 alla libreria Ubik verrà presentato il DVD “La staffetta transita a giugno a Savona”

Terminata questa campagna contro la violenza, l’UDI ne inizierà un’altra contro l’uso del corpo della donna in pubblicità sia grafica sia televisiva.

Il titolo dato alla campagna è “Città libere dalla pubblicità offensiva”.

A parte la televisione con le sue immagini delle varie veline e peggio di cui pare non si possa più fare a meno e contro cui almeno c’è la difesa di poterla spegnere, siamo offese come donne, ma soprattutto come cittadine dotate di dignità e buon gusto dai cartelloni pubblicitari che per le strade offendono e danneggiano le donne..

L’UDI chiede ai Comuni italiani un impegno concreto a contrasto della pubblicità offensiva perché è la più visibile delle violazioni contro il genere femminile.

L’UDI nazionale invita inoltre le donne a scegliere nella propria città un qualunque manifesto in cui la donna è svilita nella propria dignità e di organizzare un sit – in davanti con i segni del lutto a far capire che offendendo le donne la nostra società offende se stessa ..

E sarà facile trovare questi cartelloni perché sono molto numerosi!.

 Margherita Pira