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Carmine e Alice continuano a far discutere, provocano curiose reazioni

L'hotel Adriana e l'inno degli invidiosi

I Beatles o Pink Floyd? No, solo "money"

<Volevo lasciar perdere sulla stupida diatriba dei premi, ci sono problemi più seri da affrontare...>

di Sergio Bevilacqua


Albergo Adriana

Seguo sempre con attenzione Trucioli Savonesi, testata “attenta” ai fatti e alle problematiche del Ponente ligure appunto, in modo costante, diretto, e capillare. Così ho seguito l'intrigante diatriba nata a proposito di certi premi dati ad aziende che operano sul territorio e soprattutto in quello savonese. Ad Alassio e Laigueglia in primis.

Ed ho letto le Mail con i batti e ribatti a proposito di alcune gratificazioni che si spera verranno date.(Hotel Adriana e Amordivino)

Ho letto gli interventi e, nell'ultimo numero, quelli a “difesa”, diciamo così, della famiglia che gestisce l'Hotel Adriana.

Già il fatto di aver definito le Mail ...”a difesa” la dice lunga.

Ho letto le mail di quelli che “spezzano delle lance a favore” (“a difesa”, appunto) e sono rimasto un po' perplesso. Mi pare che il problema sia di altra natura, se ho capito bene. Il problema messo sul tappeto dal signor Zappalà, sembra non vertesse sul tema del servizio e annessi. Verteva sul fatto che questa incredibile famiglia riesca ad interagire sinergicamente in più di una attività. E, se viene proposta per un premio, vuol dire che fare due lavori fa bene e dà buoni risultati. Quindi credo che sostanzialmente si sia andati, come si sarebbe detto a scuola, fuori tema.

Lasciatemi allora esprimere un'opinione visto che conosco gli “attori” della piccola commediola che si è instaurata. Meno la cara signora Rebaudengo.

Con tutti i problemi che abbiamo, dalle escort ai trans (o le trans) di cui l'ipocrita italietta si è accorta (come se i vari Platinette e Vladimir Luxuria fossero lì per caso), mi ero riproposto di lasciare perdere questa stupida diatriba dei premi dati ad attività “meritevoli”.

E spendere il mio tempo in altro modo.

Ma mi accorgo ( e sono contento per Trucioli Savonesi) che c'è chi legge, magari ingigantendo il “Problema-Non Problema” che aveva posto il signor Zappalà.

Quindi cerco di ricapitolare.

Stupore! C'è una signora che addirittura “rivede” la sua gioventù “vissuta tramite dodici camere dodici” (che statisticamente equivalgono a zero) e (dimenticandosi il problema di fondo: se c'è o no la configurazione di un'ipotesi di doppio lavoro) lacrimosamente ricorda, canticchiando tra sé e sé, un disco dei Beatles.

E basta!... Patetica.

Delirantemente patetica.

Se volessimo pizzicare le stesse corde allora potremmo ricordare la mitica performance (che ho visto anch'io ad Amsterdam... che coincidenza!) dei Pink Floyd con Dark side of the Moon ed il brano che si intitola Money. Che per la famiglia di cui si parla sarebbe assai più appropriato.

Che suono meraviglioso è quello del registratore di cassa!

Se batti lo scontrino fiscale e se ripeti l'operazione più volte sembra una composizione minimale di musica moderna. Lo stesso Nyman non saprebbe far meglio, credo. Se no (se non lo usi il registratore di cassa) bisognerebbe fare ricorso a Simon e Garfunkel (quelli non li ho visti, purtroppo) con The Sound Of Silence. Pensando all'uno o all'altro brano sono preda di un momento di grande commozione. Pure io.

Che ne dice cara signora Rebaudengo? Sarò anche cinicamente critico, ma ho due lacrimoni che mi rigano le gote.

Ma basta. Basta con le discussioni di problemi che non esistono.

Forse ha ragione Lei signora Rebaudengo. Lasciamo che la “famiglia” continui a produrre come vuole lasciando le “regole” agli altri, ci mancherebbe!,e ringraziamola, non tanto per sue “dodici camere dodici” e per “la piccola officina meccanica”, ma perchè, anche se inconsapevolmente, ha fatto vibrare le corde dei nostri ricordi e dei nostri sogni. Perchè a quanto pare ne abbiamo, vero? E questi sono da soli una grandissima gratificazione.

Chissà se uno della Famiglia ha riposto in un angolo della sua mente il ricordo di un bel concerto, accompagnato da qualche birra e fumo quanto basta, non dico ad Amsterdam, ma almeno ad Assago o a Nichelino piuttosto che a Gorgonzola, con un biglietto omaggio e accendino in tasca per le luminarie di rito.

Tempo perso. Mancato guadagno. E come si fa a tirare avanti?

Dimenticavo...il suono del registratore di cassa!.Già quello da solo è un concerto meraviglioso e riempie la giornata facendo ingrossare il fegato degli invidiosi. Perchè il mondo è pieno di invidiosi. Tanto è vero che, se chi fa una contestazione, si chiama Carmine Zappalà, la signora Alice termina la sua e Mail gridando uno sdegnato:”Invidiosi” (al plurale).

Non se la prende col povero Carmine che ha fatto una deduzione logicissima.

Dice: ”Invidiosi”. A chi? A molti si presume. Chissà se lo pensa davvero. E' probabile, dato che lo ha scritto. Che presunzione! E che squallido senso di frustrante supponenza.

Mi consenta solo una “graffiatina finale”: consigliare i titolari dell'Hotel Adriana di chiedere a Foto Fasano di fare uno “scatto” al gruppo familiare. In gigantografia. Si sa che la pubblicità è l'anima del commercio. Ma, andiamo, farsi pubblicare un collage digitalizzato ...

Che diano(almeno ogni tanto) un po' di guadagno a terzi.

A meno che non facciano tutto da soli anche lì.

Un cordiale saluto da Sergio Bevilacqua