TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
ALDO: Ma…come
ti sei ridotto, Alter? Hai i capelli
arruffati e disordinati!
ALTER:
Non mi costringere a fare inutili
commenti, Aldo! In questa settimana,
ho fatto, per lo meno, venti shampoo per
togliermi dalla testa tutta la cenere
che mi avevi consigliato di mettere o,
meglio di cospargere sul mio capo. Non mi sono ancora
ripulito del tutto!
ALDO:
Ma smettila di ricorrere continuamente
al tuo humor paradossale! Mi hai detto, la
scorsa settimana, che io dovevo rimanere
con i piedi per terra e che non dovevo
volare alto! Vedi di sottoporti ad una
equilibrata autocritica e, quindi, di
essere serio e ragionevole e,
soprattutto, di non cadere in futili
battute umoristiche! Qual è l’argomento
che dobbiamo discutere oggi?
ALTER:
Ma come! Non ricordi? Io mi sono, forse,
rifugiato in un eccessivo atteggiamento
claunesco, ma tu stai peggio di me, caro
Aldo! Stai perdendo al
memoria!
Ed, allora…vedo
di correre in tuo soccorso: oggi,
dobbiamo riflettere
sulle RIFORME
INDISPENSABILI PER LA SICUREZZA
ALIMENTARE GLOBALE. Ti pare poco, Aldo?
Dovremmo stare seduti qui, su queste
sedie, per almeno una settimana al fine
di giungere ad una conclusione, non dico
definitiva, ma, almeno, accettabile! Vediamo di stringere
gli argomenti e, quindi, i tempi di
discussione!
Io, Aldo, partirei
dalla figura emblematica dell’intero
sistema produttivo agricolo e,
cioè, dal
CONTADINO,
perché debbo, ancora una volta, ribadire
che è l’AGRICOLTORE
il personaggio cardine di questo
sistema, nel senso che gli elementi
indispensabili, per far funzionare
l’intera “macchina umana”,
discendono dal lavoro di questa figura
professionale! Ed,
allora…chiediamoci, Aldo! Che cos’è il
Contadino di oggi e quale sarà il suo
futuro?
ALDO:
Vedo di risponderti, Alter! Per millenni e per
Secoli, l’azienda agricola (e, con essa,
l’intera produzione alimentare) si
è fondata, non soltanto in Europa, ma,
in gran parte del Mondo, sulla
frammentazione della proprietà terriera
e sullo spirito individualistico del
coltivatore. Ma…oggi, non è più
così, caro Alter! Cedo in proposito, la
parola ad EVA BENELLI:
“C’ERA UNA VOLTA IL
CONTADINO. ARAVA LA TERRA,
DISTRIBUIVA IL SEME, SORVEGLIAVA I
RACCOLTI, CONTROLLAVA IL PRODOTTO. E
POI, QUANDO ERA IL TEMPO DI SEMINARE DI
NUOVO, SCEGLIEVA TRA LE SEMENTI, DA LUI
STESSO RACCOLTE, QUELLE CHE, A SUO
PARERE, AVREBBERO DATO IL RISULTATO
MIGLIORE, IN UNA TEORIA IDEALMENTE
INFINITA DI RACCOLTI SEMPRE PIU’ RICCHI,
DI PRODUZIONI SEMPRE PIU’ EFFICIENTI. NON ERA FATTO,
DUNQUE, SOLO DI FATICA IL SUO LAVORO;
C’ERA SPAZIO PER LA
PROGETTUALITA’, LE SCELTE, LA
PIANIFICAZIONE DEL FUTURO. CHI IL SUO PEZZO DI
TERRA ERA RIUSCITO A CONQUISTARSELO
POTEVA DIRSI PADRONE DI SE STESSO, IN
UNA CERTA MISURA, MAESTRO DEL PROPRIO
DESTINO. MA ANCHE
CHI LAVORAVA LA TERRA DEGLI
ALTRI, IN QUALCHE MODO POTEVA SENTIRSI
PARTECIPE DEL MIRACOLO DI PORTARE A
CASA, OGNI ANNO, UN NUOVO RACCOLTO” ALTER:
E’ bellissima questa riflessione,
Aldo! Sai…in qualche
modo, fa tornare alla mia memoria la
figura di mio nonno, tenace
ed instancabile
contadino dei tempi
passati! Lui
conosceva tutto dei suoi terreni (sia
pure, con metodo tradizionale e, quindi,
empirico): sapeva
quali caratteristiche geo-fisiche
essi avevano, a quali sementi
ricorrere, a
quali
rotazioni seminative occorreva, ogni
anno, procedere, quali erano i
fabbisogni idrici del suolo,
quando si rendeva necessario o
meno avvalersi del letame per rendere
più fertile il terreno ed, inoltre,
come potare le piante
ed infine, quando
procedere alla raccolta dei frutti della
terra e del suo lavoro! Addirittura, caro
Aldo, v'era, nel suo operare quotidiano,
un costante rapporto ideale non soltanto
con la NATURA, ma anche con la LUNA; non
dimentichiamoci, in proposito, che il
sorgere ed il dileguare della Luna
hanno, da sempre, ed in ogni angolo del
Mondo, richiamato il concetto della
Morte e della Rinascita; di conseguenza,
i movimenti lunari sono stati messi, da
sempre, in connessione con la
generazione delle piante e dei prodotti
della Terra; ad esempio: la seminazione
delle patate, delle carote e di tutte le
piante, orientate a vitalizzarsi ed a
crescere all'interno del suolo, andavano
effettuate nei periodi di "LUNA
CALANTE", mentre invece per le piante
destinate a procedere verso l'alto era
necessario operare nei periodi di "LUNA
MONTANTE"; i vini andavano imbottigliati
nei periodi di "LUNA VECCHIA" se si
voleva lasciarli immobili nella loro
superficie; se, invece, si voleva
ottenere il "frizzantino" o,
addirittura, la schiuma tipo spumante,
era necessario imbottigliare nei tempi
della "LUNA NUOVA" Riflettiamo un
attimo su tutto questo, Aldo! Questa era la vera
ed autentica CULTURA CONTADINA,
la quale, a sua volta, non era frutto
del caso, bensì di un'ancestrale opera
di osservazione e di studio delle regole
della NATURA, globalmente intesa, e
nella quale, addirittura, faceva
capolino il RAPPORTO LUNA-TERRA e
viceversa! ALDO:
Ma, ti ripeto: il mondo è cambiato, caro
Alter! Un contadino,
strutturato nella maniera che Tu hai
descritto, non esiste più se non in
qualche area sperduta nel Mondo; gli
attuali contadini possono essere
considerati, a buon ragione, come una
specie da proteggere, perchè in via di
estinzione. Nella seconda metà
del Secolo scorso, l'Agricoltura
Tradizionale è stata soppiantata da
diverse modalità concettuali della
produzione agricola, orientate verso la
massima produttività possibile o verso
la sistematica monocultura; tali
innovazioni hanno condotto a queste
evidenti anomalie: - Monopolio
virtuale del possesso della terra ed, in
questo contesto, della PRODUZIONE
DELLE SEMENTI; - Utilizzo
massiccio (e, quindi, insostenibile)
dell' ACQUA; - Utilizzo
incondizionato di FERTILIZZANTI e
PESTICIDI; - Eccezionale
MECCANIZZAZIONE DELLE PRATICHE AGRICOLE. In questo contesto,
gli agricoltori sono diventati semplici
realizzatori di strategie decise
altrove, quasi sempre da personaggi o
gente che la campagna non l'aveva mai
vista. Ricordo che, alla
fine degli anni Novanta, GIOVANNI
GALLIZZI, docente all'Università
Cattolica di Milano, venne testualmente
ad affermare: "I SISTEMI
AGROALIMENTARI DEI PAESI SVILUPPATI
HANNO ENORMEMENTE ACCRESCIUTO, IN QUESTI
TEMPI, L'OMOGENEITA' DEL LORO
FUNZIONAMENTO E DELLA LORO
ORGANIZZAZIONE, TANTO DA ANNULLARE, IN
PRATICA, LA SPICCATA INDIVIDUALITA' CHE
LI AVEVA CARATTERIZZATI IN PASSATO" Ma, a mio modo di
vedere, caro Alter, debbono
preoccuparci, soprattutto, le
MODALITA' ATTUATIVE DEL COMMERCIO DELLE
SEMENTI;questo settore è
sfuggito di mano ai contadini ed è,
oggi, controllato da una decina di
colossi internazionali, i quali (non
dimentichiamolo) vengono ad esercitare
il loro enorme potere economico proprio
sul SEME, vale a dire
sull'unico fattore produttivo
assolutamente indispensabile, affinchè
l'agricoltura possa vivere. Ed è stata, ancora
una volta, EVA BENELLI a centrare, con
grande efficacia, l'essenza del
problema: “LE SEMENTI USATE,
OGGI, DAI COLTIVATORI
DEL MONDO
OCCIDENTALE (E, PROGRESSIVAMENTE,
DA QUELLI DEI PAESI IN VIA DI SVIULUPPO)
SONO IL RISULTATO DI ANNI DI RICERCA E
DI MONTAGNE DI QUATTRINI. SONO SEMI
TECNOLOGICIZZATI, SELEZIONATI,
REGISTRATI. DANNO RESE ELEVATE,
IMPENSABILI UN PAIO DI DECENNI FA, MA
RICHIEDONO ULTERIORI INVESTIMENTI IN
MACCHINARI E CONCIMI AFFINCHE’ IL LORO
POTENZIALE PRODUTTIVO POSSA ESPLODERE. LOGICO,
INEVITABILE, QUINDI CHE SIANO PROTETTE E
TUTELATE DA BREVETTI E REGISTRI, CHI HA
MESSO I SOLDI, VUOLE INCASSARE I
DIVIDENDI.” Caro Alter, nasce,
quindi, da questa infernale logica, la
crisi della figura professionale del
contadino. ALTER: Ma,
come logica conseguenza di queste tue
considerazioni con relative citazioni
(che possono, però, essere considerate
opinabili), io desidero aggiungere, caro
Aldo, che questa evoluzione
delle politiche e delle tecniche
produttive ha condotto ad
altri QUATTRO FENOMENI, che
riguardano direttamente la vita attuale
e futura non soltanto del contadino, ma
dell’intera umanità: 1) IL
PROGRESSIVO IMPOVERIMENTO NON SOLTANTO
CULTURALE, MA ANCHE ECONOMICO, DEL
CONTADINO: Infatti, i generi
alimentari tendono, quasi quoti
pianamente a salire di prezzo, ma è
dimostrato che l’entità di quest’ultimo
viene ad essere determinata
e decisa dalla lunga ed articolata
filiera commerciale, che sovraintende al
settore; dal dettagliato esame
di questa emerge che
gli autentici beneficiari dell’alto
prezzo al dettaglio sono i grossisti dei
mercati ed i commercianti e
non già i contadini produttori. Per di più,
ricadono unicamente sulle spalle di
questi ultimi, gli elevati costi
delle materie prime destinate alla
produzione (sementi, concimi,
diserbanti, combustibili
per i trattori )
2) CALO
QUANTITATIVO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA
ALIMENTARE CON CONSEGUENTE
CRESCITA DELLA FAME NEL MONDO: Parlano, in tal
senso, molto chiaramente le cifre: -
Le scorte
mondiali di CEREALI sono
passate dai 426 Milioni di
Tonnellate n del 2007
ai 405 Milioni di Tonnellate del 2008
(il minimo storico di questi ultimi 25
anni); -
In Europa, nel 2008, si è
verificato un deficit nella PRODUZIONE
DEL RISO, per il fabbisogno
del mercato comunitario, pari al
40 per cento, corrispondente a circa un
Milione di Tonnellate
in meno ( Dato dell’ AIRI – ASSOCIAZIONE
INDUSTRIE RISIERE ITALIANE) 3) AUMENTO DELLA
PRODUZIONE DI CEREALI PER LA CREAZIONE
DI BIOCARBURANTI E’,
questo, uno degli aspetti
eticamente più nefasti della nostra
Società; per far fronte
alla crisi energetica, viene incentivata
la produzione di cereali, non già per
sottrarre alla fame milioni di persone,
bensì per produrre
carburante sostitutivo del petrolio (con
conseguenti, cospicui guadagni
delle Cinque Multinazionali del
settore: ARCHER DANIELS MIDLAND
– CARGILL
- CON AGRA – BUNGE –
DREYFUSS); desidero semplicemente farti
notare, Aldo, che questi cinque colossi
controllano, a questo fine,
più del 80 per cento del mercato
mondiale di cereali ed hanno accresciuto
i loro guadagni dal 19 al 67 per cento,
grazie alle politiche che incoraggiano
la produzione di biocarburanti. 4) Ti ho fatto
notare, la scorsa settimana (grazie agli
studi di DEYAN SUDJIC e RICHARD BARDETT)
che già oggi, il numero delle persone
che vive nelle grandi metropoli
ha già eguagliato (se
non addirittura superato) il numero di
coloro che popolano le campagne. Questo fenomeno (le
cui tragiche
conseguenze sono fatalmente intuibili) è
dovuto sostanzialmente al fatto che la
professione di contadino non è
sufficientemente remunerativa e si
colloca, in buona sostanza, ai limiti
della povertà. Mi cadono le
braccia nel pensare a tutto questo! Ma…non ci eravamo
incontrati per discutere sulle RIFORME
INDISPENSABILI PER LA SICUREZZA
ALIMENTARE GLOBALE e, quindi, con
l’intento di rivolgere almeno un cenno
di speranza a noi stessi? ALDO: Non
c’è dubbio, Alter! Ma tu sei
esageratamente prolisso ed allora,
poiché il tempo a nostra disposizione
sta scadendo, mi limito a segnalarti, in
forma molto sintetica, le PROPOSTE
RIFORMATRICI, da me suggerite nel
Capitolo “QUALE POLITICA PER UNA NUOVA
AGRICOLTURA” della Pubblicazione
“SCIENZA E UTOPIA (ANNO 2004): 1 – RECUPERARE I
VALORI DELLA POLITICA CHE DEVE
SOVRINTENDERE ALL’ECONOMIA (E NON
VICEVERSA) 2 – RIPRISTINARE IL
RAPPORTO UOMO/NATURA, NELLO SPIRITO
DELLA VISIONE HEGELIANA
DELL’INTERCONNESSIONE TRA LE DUE
COMPONENTI 3 – IN QUESTO
CONTESTO, RECUPERARE LA FUNZIONE E LA
SAPIENZA DEL CONTADINO E, CON ESSE, IL
VALORE DELL’AGRICOLTURA TRADIZIONALE,
PERCHE’ QUESTA E’ MEGLIO ATTREZZATA PER
DARE UNA RISPOSTA POSITIVA ALL’ESIGENZA
IRRINUNCIABILE DI
PRODURRE ALIMENTI PER UNA
POPOLAZIONE CRESCENTE, SENZA
DISTRUGGERE, IN MANIERA DEFINITIVA, LE
RISORSE NATURALI DI CUI
ANCORA DISPONIAMO 4 – PARALLELAMENTE,
CREARE UN MODELLO ECONOMICO AUTONOMO, IN
CUI, ALL’INTERNO DI OGNI SINGOLO STATO,
GLI AGRICOLTORI POSSANO ASSOCIARSI TRA
LORO, IN MODO DA GARANTIRE LE MASSIME
OPPORTUNITA’ PRODUTTIVE, ANCHE SOTTO IL
PROFILO ECONOMICO, SPOSTANDO L’ASSE
DELLA PRODUZIONE DALL’ESPORTAZIONE AL
MERCATO INTERNO 5 -
GARANTIRE ALLE POPOLAZIONI RURALI
DI OGNI PARTE DEL PIANETA NON SOLTANTO
L’ACCESSO ALLA TERRA, MA ANCHE ALLE
TECNOLOGIE, ALLE NUOVE METODOLOGIE DI
COLTURA ED ALLE SEMENTI, DI CUI
L’AGRICOLTURA DELL’AVVENIRE HA
FONDAMENTALE BISOGNO; IN ALTRI TERMINI,
E’ NECESSARIO UN PERCORSO PARALLELO TRA
CULTURA CONTADINA TRADIZIONALE ED
INNOVAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA,
SOTTRAENDO L’ESCLUSIVITA’ DELLE NUOVE
SCOPERTE AI MONOPOLI IMPERANTI. ALTER: Vado
via, Aldo!...Mi gira leggermente la
testa! 28 ottobre
2009 ALTER
e ALDO PASTORE
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