TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
CECCO ANGIOLIER MOLTENI
(Le donne soggiogate… e musica-spazzatura dei noti pifferai…)
di Bellamigo
Non ci
sono dubbi sulle difficoltà che, in questi procellosi tempi, covano nei
rapporti tra persone con diversi attributi, qualità, gusti ed attitudini
anche all’interno di gruppi più o meno aggregati, socialmente o
politicamente.
Per diversità intendiamo sia quelle sessuali, sia quelle psicologiche,
sia quelle logiche, sia quelle ideative, sia quelle religiose (in senso
positivo e negativo). Non osiamo parlare di “differenze
ideologiche” perché, come è noto, le odierne menti
politiche, in disordinata e resistibile ascesa, hanno espunto dal
linguaggio corrente la parola “ideologia” , ritenuta
sinonimo di errore o pregiudizio. Il risultato , purtroppo, si è
riassunto in una caduta verticale , contestuale, delle “idee”. -
Certamente non si voleva che i nostri rampanti epigoni restassero
anche senza idee, anzi bla…bla…bla…,- ribadiscono le note “menti”.
E allora , com’ è andata ?
Si può ricorrere metaforicamente al proclama Diaz: <I
resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono,
in disordine e senza speranza, le valli che avevano disceso con
orgogliosa sicurezza !>
Si ha, per giunta, la rivoltante sensazione che, malgrado tutto,
imperversino altre e alquanto scadenti ideologie. Quella della
“gente”, per esempio. Anziché parlare di “cittadini”,
di “elettrìci ed elettori”, di “opinione pubblica”,
si parla di “gente” , maltrattando il vocabolo che deriva dal
latino “gens” e che aveva il significato di indicare
nobili ascendenze familiari: la “Gens Julia” , per esempio . Adesso,
sull’onda del mefitico e miserevole linguaggio del potere, abbiamo la “gente”
nel senso impoverito e deteriore dell’uomo qualunque, massificato, che
non dovrebbe avere pensieri esterni al proprio presunto interesse
contingente, alla congerie dei luoghi comuni e delle paure generate
dalla predominante multimediale strategia di sottoacculturazione. Non ci
si rende nemmeno conto che la “GENTE”, così concepita,
costituisce un’astrazione, in concreto NON ESISTE.
Persino Bersani, che abbiamo ascoltato scartabellando in TV,
accogliendo e facendo propria tale deteriore ideologia, ha affermato che
si deve seguire la “gente” nelle proprie scelte, anche se
non ci piace che legga “Grand Hôtel” (ma c’è ancora ?) .
Poveretto, è caduto anche lui nella trappola del linguaggio
berleghista; speriamo che adesso, sull’onda delle troppo
generose “primarie”, ne sappia uscire.
A nostro avviso fenomeni di navigazione nelle nebbie, come quello che ha
prodotto la polemica tra le donne del PD savonese e l’assessore
alla cultura Ferdinando Molteni, palesano un malessere
profondo della sinistra proprio per il rigetto di salde radici .
E’ tutto uguale , su questa sponda e su quell’altra. Da destra,
Roberta Gasco chiama a raccolta il “gentil sesso” per
la formazione del “comitato in rosa”; ci sono le
quote da rispettare e… continua la storia delle donne come “altro”.
Occhiolini, sorrisi agrodolci, sottintesi, le donne sì ma… Avete mai
sentito l’ouvertüre del discorso di un “ben-pensante”
reazionario e cacasotto sull’immigrazione? “Io
non sono razzista, anche loro hanno i loro diritti,
ma…”
Vecchia e penosa storia. Non c’è molta differenza nel modo di
affrontare il tema della “donna” da parte degli italici
maschiotti più o meno attempati e, quel che più sconcerta, da parte di
molte donne soggiogate dalla musica-spazzatura dei noti pifferai.
Comunque (non siamo i primi) vogliamo spezzare una lancia a favore del
giovine assessore. Egli afferma che le signore offese del PD non
hanno, o hanno perso, il senso dell’umorismo: : “ …E sto a
scherza’, e so’ scariche !” diceva appunto Nando
(Alberto Sordi) puntando i due indici, a mo’ di pistole, contro il
Guardianotturna” , in “Un americano a Roma”.
Non c’è dubbio le sortite del giovinotto sono …armi scariche, ridiamoci
su, dunque !
Del resto, da ben altro scranno, Cecco Angiolieri, intorno al
1285, con il suo gusto buffonesco e parodistico, in un famoso sonetto, a
confronto del quale i versi dei “Poeti maledetti”
sembrano componimenti di “teenagers” frustrati,
scrisse così la terzina conclusiva di tutte le cose terribili ch’egli
avrebbe fatto se fosse stato foco, o vento, o acqua, o Dio, o papa, o
imperatore, o vita o morte:
…………………………………. S’i
fossi Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui. Sono
passati svariati secoli e, senza la sua forza letteraria, eccoci,
in sostanza, sempre lì: a parlar di donne… e come le vorremmo, e cosa
lor faremmo, sempre lì concentrati sulla parte più profonda del
complesso d’inferiorità maschile, quella che non sa rassegnarsi al fatto
che una donna ci ha messi al mondo (la religione cattolica parla
addirittura di una donna Madre di Dio), che la bellezza è
donna, che non la possiamo giudicare, che l’umanità è femmina, che
le donne sono più numerose, che guidano meglio…
Però, a pensarci bene, c’è poco da ridere …, non è vero caro
Assessore ?
BELLAMIGO
|