TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Appello del titolare di un agriturismo
perché nessuno si preoccupa <Dolceacqua (non) è in Sicilia Qui il profumo è “omertà & cemento”> Mi chiamo Roberto Maugeri, sono il
titolare dell'agriturismo da Bacio' (www.cilun.it)
sito a Dolceacqua, in provincia di Imperia. Volevo
chiedervi com'è possibile fare lottizzazioni e raddoppi degli indici-
es. da 003 a 006- giustificandoli con piani di miglioramenti
inesistenti (per la gioia dei tedeschi e non solo), su terreni
strettamente agricoli e con tutti i tipi di vincoli tra cui, il piu'
importante, quello paesaggistico. Ma anche problematiche di
tutela/salvaguardia idrogeologica. Forse sono impazzito, vedo male, ma mi sembra
di avere di fronte magazzini agricoli, fuori terra, trasformati (da mani
magiche?) in villette e vani abitabili… Tutto questo si svolge alla luce del sole
senza che nessuno denunci nessuno. Non scrivo per il gusto di far del male o di
vendetta, semmai per capire se tutto questo fa parte del bene comune, se
siamo tutti uguali di fronte alla legge, anche a Dolceacqua.
Oppure siano benvenuti i furbi! Con la mortificazione dei cittadini
perbene, di chi opera cercando di fare il proprio dovere. Il paese di cui sto' parlando è Dolceacqua,
uno dei piu' caratteristici di tutta la Liguria, senza nulla
togliere ad altri bellissimi paesi che abbiamo la fortuna di avere. Per farla breve, mi sono stufato dello scempio
che stanno facendo senza alcuno scrupolo, e volevo sapere a che ente mi
devo rivolgere per interrompere questo andazzo. Forse abusi legalizzati? Io sono di origini
siciliane, senza voler offendere chi crede ed investe nel futuro di
Dolceacqua, sembra che l’omertà si sia trasferita anche da queste
parti. In Sicilia c’è il detto “tutti vedono, nessuno parla”.
Siamo proprio sicuri che in questo clima promuoviamo il progresso civile
della nostra Dolceacqua?
Cordiali saluti, Oberto Maugeri Risposta di Trucioli Savonesi:
non sappiamo se gli organi preposti alla prevenzione e al governo
del territorio, in provincia di Imperia, ad iniziare dal Corpo
Forestale dello Stato, cosi come avviene in altre aree della vicina
provincia di Savona e della Liguria, si siano già occupati di Dolceacqua. La segnalazione (non anonima) dell’operatore
turistico merita una doverosa verifica. Anche per non giurare un giorno:
nessuno ci aveva informato, nessuno era al corrente, neppure un piccolo
campanello d’allarme. I recenti, sconvolgenti, drammi del messinese
hanno portato ancora una volta alla ribalta che, per far esplodere la
pentola e le responsabilità, ci vogliono i morti. La tutela dell’ambiente, in quanto patrimonio
collettivo, dovrebbe vederci tutti in prima linea. Ognuno per i ruoli
che ricopre. L’assessore regionale, ingegner Franco Zunino, di
Rifondazione comunista, che ha contribuito con convinzione e
concretezza al “Parco delle Alpi Liguri”, ha qualche strumento
per verificare cosa sta accadendo a Dolceacqua, tra i paesi “simbolo”
del nostro entroterra? Gli imperiesi assessori regionali, l’architetto
Bianca Maria Berruti (edilizia) e Giancarlo Cassini,
geometra (agricoltura), possono lavarsene le mani? Fino all’assessore
provinciale all’Ambiente, Mariano Porro, geometra, segretario
provinciale della Lega Nord. Seguiremo gli eventi nelle prossime settimane.
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