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 L'opinione dell'euroscettico

 Cavalieri, Ingegneri, Arruffapopoli ed Azzeccagarbugli

 

di Franco Ivaldo*

 

Lo consiglio particolarmente ai giovani di questa Europa Unita dalla disoccupazione ( disoccupati del Vecchio Continente , dall'Atlantico agli Urali, unitevi ). Ragazzi e ragazze nell'età delle grandi scelte, datemi retta. Sceglietevi un mestiere da furbi e non uno da fessi. Per il vostro bene. Per il vostro avvenire. Guardate attentamente a ciò che accade oggi per non essere sorpresi un domani e non dovere poi dire: "Ah, se l'avessi saputo..." E' arcinoto che l'esperienza è il pettine dei calvi. Ma bisogna pur prevedere qualcosa nella vita. "Cosa fare da grandi?", innanzi tutto.

Cominciamo a parlare di una professione che venne ampiamente commentata - in modo indiretto - da quel grande scrittore  che fu Alessandro Manzoni nel suo “I promessi sposi”.

Una delle più divertenti ed intriganti figure manzoniane, oltre a Don Abbondio, è sicuramente quella di Azzeccagarbugli, l'avvocato cui si rivolge Renzo con i suoi polli in mano.

Perché ricordo Manzoni ? Voglio forse consigliare ad un giovane di farsi prete ? Andiamoci piano, quando si tratta di fede, io scherzo con i fanti ma lascio stare i santi e non mi permetterei mai di interferire con le scelte religiose e le vocazioni spirituali giovanili o senili che siano.

Volevo semplicemente consigliare, scherzosamente, ai giovani di scegliersi una bella professione: l'Azzeccagarbugli, pardon, l'Avvocato mi pare eccellente.

E' vero che nell'Ottocento aveva una connotazione peggiorativa. Li chiamavano azzeccagarbugli, storci leggi, pagliette, cavalocchi, legulei, mozzorecchi, e via dicendo. Ma oggi, volete mettere. E' tutta un'altra cosa. Senza dubbi. Sempre a fianco dei potenti, attorniati da nugoli di Security men, guardie del corpo, corpi di guardia sull'attenti. Sempre ad attorcigliare codici, a scavare nei “distinguo”, nei cavilli, nelle prove mancanti, nelle evidenze lampanti, negli alibi e nelle perizie, nei Lodi Alfani, o mezzisoprani, io lodo, tu lodi, egli loda; in cassazione a cassare, alla consulta a consultare, a Palazzo Chigi, a Palazzo Grazioli, a chiedere la grazia. Arringhe affumicate, bollite, condite con l'olio dell'eloquenza, con il compromesso giuridico, a rendere sottile la costituzionalità o l'incostituzionalità dei decreti parlamentari. Affiancati da cancellieri, sputasentenze sui mass- media. Tutti lì a pendere dalle loro labbra.  Adesso, la Consulta ha respinto il Lodo Alfano ed il re è nudo. Dicono che il Cavaliere sia un grande ammiratore di Napoleone. Chissà cosa farà dopo la Waterloo costituzionale. Comunque, se è vero che è un grande ammiratore di Napoleone, speriamo che non creda anche di esserlo. Altrimenti, qui altro che Lodo Alfano. Toccherebbe chiamare la neuro.

Ma torniamo all'importanza odierna delle toghe, rispetto agli avvocati delle cause perse del passato. Toghe nere, toghe rosse, toghe bianconere, nerazzurre, rossonere. Principi del foro. Avvocati di grido: “Aho! Er mio protetto è innocente e chi dice er contrario, va a morì ammazzato, quando questo esce – cioé tra pochi giorni come tutti quanti – lo fa nero!”

Volete mettere ?


Berlusconi con Gianni Agnelli

Del resto, guardate uno dei personaggi più noti dell'Italia del “boom”, Gianni Agnelli, non era forse chiamato l'Avvocato ?

Che vuol dire che non ha mai visto l'aula di un tribunale e che all'anagrafe risultava “coltivatore della terra” ? Contadino: era per il lodo fiscale, no ?

Faceva qualche viaggio in Svizzera, portandosi nelle valigie un pochino di argent de poche ? In caso di bisogno. Tutti, adesso, a farne un dramma . Per così poco. Scusate, voi non siete mai andati in gita a Lugano ? O a Montecarlo ? Con qualche lira in tasca per comprarvi un panino con la mortadella in caso di languore. E allora !

Paradisi fiscali ? Eh, che parolone !

Non avete mai fatto, voi che criticate tanto, una crociera estiva con diecimila passeggeri a bordo ed altrettanti a tribordo , rimpiangendo la terra ferma per il resto della vostra vita ? E allora ?

Sì, qualche viaggetto alle Bahamas, alle Seychelles, alle isole paradisiache dei Caraibi, del Pacifico, insomma, posti dove le banche ed i banchieri ricevono i depositi che il fisco italiano non ha mai visto e che forse nessuno vedrà mai più . I contribuenti onesti no di certo.

Ma che importa. Ci sono i giuristi, coloro che consigliano i ministri delle finanze, del tesoro, e dell'economia, dello sviluppo, sulle mosse giuste da compiere. I managers. E vai con lo scudo fiscale.

Lo scudo fiscale, ovviamente pensato e ripensato dai consiglieri dei grandi argentieri, dagli avvocati dell'alta finanza e da nugoli di esperti in economia. Tutti a guardare con certi occhiacci cattivi il  povero contribuente che non sa più da che parte voltarsi.  Adesso  aspettiamo, pazientemente, che i capitali tornino. Qualche soldo lo si è visto, ma una rondine non fa primavera. Ma c' è tempo. Così chi aspetta potrà vedere, forse, un miglioramento nell'Italia della Salute, con una forse opportuna riforma sanitaria. Poiché di questi tempi anche la Sanità non si sente molto bene. Ci saranno i soldi per la Scuola. Così , cari giovani, potrete studiare e studiare.

E, da grandi, potrete fare anche voi gli avvocati !  Costruirvi una bella casa al mare. Ma attenzione all'abusivismo, eh, mi raccomando. Perché qui in Italia, tutti costruiscono, edificano, ma non si capisce perché ovunque si metta una casa non è che sia poi tanto sicura. I geologi non garantiscono nulla. Soprattutto, se vicino alla casa c' un torrente, un ruscello, un fiume e sopra una collina, una montagna e se sotto c' è una spiaggia in riva al mare. Hai voglia cercare il luogo adatto alla edificazione !

Certo, è possibile che la natura in fondo sia una matrigna. Però poi ci parlano di dissesto idrogeologico, di paese a rischio frane ed alluvioni, come ciò che è accaduto in uno dei posti più belli d'Italia, il Messinese. Ed allora, i mass media, per qualche settimana al massimo, scrivono che le tragedie e le catastrofi erano annunciate. Ma se erano così “annunciate” perché nessuno ha fatto nulla ? Si chiede l'uomo qualunque, l'uomo della strada che ha paura di rimanere a sua volta in mezzo ad una strada, nel caso un giorno toccasse a lui.

Sindaci ed amministratori locali disperati: noi li avevamo avvertiti, avevamo chiesto provvedimenti urgenti, nessuno ha fatto nulla.

Gli avvocati a colpi di carta bollata sparano cause a destra e a manca, chiedono risarcimenti danni che nessuno vedrà mai.

Ma basta parlare di loro. Spendiamo qualche parola anche su altri mestieri interessanti. Quando penso ai cavalieri, è chiaro che non alludo ai Cavalieri del Lavoro e neppure ai fratelli d'Inzeo che vincevano sempre al galoppatoio di Villa Borghese.

 Penso ad un altro cavaliere, sempre attorniato dagli avvocati. Qui, la questione si morde  la coda, e come nel gioco dell'Oca, si torna al punto di partenza. Come, per l'appunto, accade in Italia.

Si è trattato – pensate un po' – di un  torneo cavalleresco (si fa per dire), tutto giocato nelle aule dei tribunali tra il Cavaliere e l'Ingegnere. Berlusconi, con la sua corte fatta di dame, scudieri, paladini, araldi (soprattutto araldi del tipo: suoneremo le nostre trombe.)

Ah sì ? Ebbene, noi risponderemo con le nostre campane, replicavano quelli del gruppo dell'Espresso-Repubblica di Caracciolo e De Benedetti.

Giù nella mischia, per vent'anni. Denunce, contro denunce, querele, lodo Mondadori, carte bollate, critiche, accuse. Crolla la prima Repubblica. Mani  pulite. Chi ha scheletri negli armadi -avverte il procuratore di Milano, Borrelli – non scenda in politica.

Cavaliere contro Ingegnere. I due con le rispettive corti rinascimentali (senza Rinascimento, però)  vanno avanti imperterriti ed impavidi.

Il duello – nel grande torneo politico - si è fatto più serrato e gli italiani, col fiato sospeso, anziché pensare agli affari loro, come sarebbe stato giusto e sacrosanto, si sono divisi, come sempre. Tra guelfi e ghibellini, tra bianchi e neri, tra rossi e turchini, tra verdi e gialli, tra clericali e mangiapreti, tra atei e fedeli di padre Pio.

Insomma, il derby Berlusconi- De Benedetti, i due arruffapopoli del dopo Mani Pulite, ha attirato più tifosi di Roma-Lazio, Genoa-Sampdoria, Milan-Inter, Juve- Toro, quando c'era. Nel frattempo, scandali, crolli in borsa, banche a gambe all'aria, governatore della banca d'Italia davanti ai giudici. Avanti, tutta, senza il minimo cambio di rotta. Europeismo di facciata, da facce di bronzo che spediscono a Strasburgo certi eurodeputati, ma certi eurodeputati che non vi dico! A palazzo Berlaymont, sede dell'esecutivo Ue ne hanno viste di tutti i colori per merito del “politichese” made in  Italy. “I portavoce della Commissione non possono parlare di affari italiani. Barroso intervieni, o sono guai.” Arruffapopoli, cioé politici miliardari, coi loro partiti, coi loro giornali- partito, coi loro filosofi partitici, politologi partitici, legali partitici.

L'Italia è divenuta un enorme stipendificio per le premiate ditte di entrambe le fazioni: Rai o Mediaset, o Sky, Fininvest o Cir. “  Franza o Spagna purché se magna”, diceva il popolino romano nel Medio Evo e durante il feudalesimo.

Oggi, il buon leghista dice: se non è Giuliano Ferrara che recita la parte, quasi quasi, per passare la serata, vado a vedere il film Barbarossa. “La Padania” darà il premio Umberto d'Oro al regista ed agli interpreti. Tutto fa brodo. A certi giornalisti toccherà il Lecchino d'oro; a certi politici il premio di consolazione “faccia di bronzo”. Il Leone d'Oro di Venezia al cavaliere: se l'è meritato perché rimane sempre a galla, da buon doge meneghino. Contro venti e maree. 

Quanto alla gente, al popolo italiano, con la scadenza delle prossime elezioni regionali, e forse politiche, verranno a chiederci se , col teatrino della politica, ci siamo divertiti. Io, ammiratore del generale Cambronne,  ho già pronta la risposta che si meritano. E voi ?

 * Franco Ivaldo è giornalista professionista dal 1976 ed ha esordito a Roma. E’ nato a Savona, ha 68 anni, vive a Bruxelles.