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Scuola elementare Papa Giovanni:

A prova di terremoti!

di Claudio Mazza


La scuola elementare Papa Giovanni

 

Arma di Taggia – Sono trascorsi due mesi da quando la scuola elementare Papa Giovanni è stata chiusa, con ordinanza del sindaco Genduso, e dichiarata inagibile per gravi carenze strutturali.   

Su La Stampa del 12 luglio si leggeva che all’interno della scuola elementare non ci sono soltanto banchi, cattedre e lavagne, ma anche materiale didattico, molti computer, una ricca biblioteca, una costosa cucina che sfornava 250 pasti al giorno e che il Comune si informerà presso i Vigili del Fuoco su come poter tornare in possesso della propria attrezzatura senza correre rischi. Se l’edificio è pericolante a tal punto, per quale motivo il sindaco Vincenzo Genduso non ha ordinato, anche, la chiusura dei passaggi pedonali a ridosso dei due lati dell’edificio scolastico (come gli è stato consigliato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco) e non ha transennato l’edificio? 

 Per le verifiche della vulnerabilità sismica di sei edifici scolastici, il Comune di Taggia previa “gara informale” ha incaricato 3 ingegneri. Con le stesse modalità è stato selezionato lo studio professionale per svolgere le indagini geologiche e geosismiche. Le prove e i rilievi del cemento armato da verificare, sono stati assegnati con “affidamento diretto” all’impresa Sosperit s.r.l. dell’assessore al Turismo, Matteo Cagnacci, di cui è Presidente del Consiglio di Amministrazione nonché amministratore delegato... come si legge sul Secolo XIX, edizioni del 16 e 17 settembre u.s.   

 Come se ciò non bastasse, l’ingegnere a cui è stato affidato l’incarico (in veste di libero professionista) per verificare la vulnerabilità sismica della scuola elementare Papa Giovanni, svolge l’incarico di Direttore del laboratorio a cui fa capo Matteo Cagnacci, assessore della Giunta Genduso. Sulla scorta di questa perizia, il Comune di Taggia nel giro di 15 giorni ha chiuso la scuola elementare e ha deciso che dovrà essere demolita. A mio avviso, le due importanti decisioni non potevano essere prese contemporaneamente, dal momento in cui nella perizia sono stati calcolati soltanto i costi per la costruzione di una nuova scuola, mentre il consolidamento dell’edificio esistente non è stato considerato. Con le tecnologie all’avanguardia e l’impiego delle fibre di vetro e carbonio si possono consolidare e mettere in sicurezza edifici che presentano gravi carenze strutturali.


il sindaco Vincenzo Genduso

Ad esempio: Gli edifici pubblici danneggiati recentemente dal terremoto in Abruzzo, come tutte le scuole che risulteranno con carenze strutturali e costruite con calcestruzzo depotenziato, non saranno abbattute ma consolidate e messe in sicurezza.  

La costruzione della scuola elementare Papa Giovanni fu intrapresa nel 1962. Il 19 luglio 1963 ci fu un forte terremoto ad Arma di Taggia. L’edificio scolastico ha resistito alla scossa sismica e a quelle successive che si sono verificate negli ultimi 50 anni. Vista la precarietà statica con la quale la scuola elementare Papa Giovanni è stata descritta dai giornali e dai comunicati stampa diffusi dal Comune, una domanda si impone:

L’edificio avrebbe potuto resistere anche alle scosse sismiche verificate nei giorni 25 ottobre 2006, 17 gennaio 2008 e 20 febbraio 2008 ? In  data 20 febbraio 2008, un quotidiano scriveva: “Scossa di terremoto di 2,7 gradi Richter tra Bussana, Taggia e Sanremo ore 05,05. PAURA MA NO DANNI. Il secondo evento sismico nel giro di un mese. Una decina le chiamate giunte ai centralini dei vigili del fuoco da parte di cittadini preoccupati dal terremoto”.

 

Prima di abbattere l’edificio scolastico, sarà doveroso da parte dell’amministrazione comunale fare esperire ulteriori perizie, al fine di non incorrere il rischio di abbattere un edificio “pubblico” nel caso potesse essere consolidato. Soprattutto dal momento in cui i Gruppi consiliari di opposizione, PDL e PD, contestano l’affidamento dell’incarico al laboratorio di proprietà dell’assessore comunale. Ipotizzare di vendere il terreno in “centro città” a privati imprenditori e costruire la scuola altrove, come si legge sul Secolo XIX del 10 settembre non favorirà la collettività, dal momento che la nuova scuola sarà decentrata (molto probabilmente in zona levante), creando notevoli disagi a coloro che dovranno accompagnare i propri figli a scuola. 

Claudio Mazza

19/09/2009