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Torneremo vicini, a
tormentare qualche sindaco fortunato>
Mi sono detto che lui era più giovane di me,
che, quindi, si trattava di un'omonimia. Mentivo
a me stesso, perché non ci potevo credere. Non
potevo accettare che
Mario, con la sua verve, il suo
spirito, potesse avere dieci anni più di me e
che potesse essersene andato così, senza dir
niente agli amici, senza la solita battuta
gentile.
Quante ce ne siamo dette! Quanti consigli mi ha
dato... quasi sempre non ascoltati abbastanza.
Quanti suggerimenti (quelli sì li ascoltavo,
Mario e ti copiavo le idee da
ragazzaccio qual ero, ma tu non te la prendevi)!
Quanto amicale sostegno mi hai regalato!
Il ragazzaccio, come tanti altri, ti rimpiange e
ti ricorda. Poche volte ha sentito di aver fatto
un passo anche lui e di essersi avvicinato a
quel giorno come quando ha letto il tuo nome...
Ma, rassegnati
Mario: se mi permetteranno
di esprimere un desiderio, uno solo ed
immeritato, ed avrò la fortuna di essere
esaudito, mi troverò vicino a persone
simpatiche, vivaci, piene di volontà e,
soprattutto buone. Potremo tornare a sederci
vicino e darci da fare, magari tormentare
( sempre con un certo buon gusto e ragionevole
misura) qualche Sindaco particolarmente
fortunato.
Arrivederci
Mario. Questo augurio lo rivolgo
a me stesso (del resto tu lo sai bene come sono
fatto).
Mario Biagini