TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Ecco le
posizioni di partenza a sette mesi dal voto. Nel “listino” il tesoro di
10 seggi Burlando
parte favorito ma
Biasotti può vincere a sorpresa
Schieramenti e partiti a confronto con gli ultimi risultati elettorali e
sondaggi. Sei i probabili candidati a “governatore” Centro-sinistra:
46.41%. Centro-destra: 44,52. Mancano
circa sei mesi alle elezioni regionali, previste per la seconda metà del
mese di Marzo 2010 e tra le forze politiche si infittisce il dibattito,
al riguardo delle candidature, dei programmi (in verità ormai in secondo
piano, in tempi di dilagante personalizzazione della politica), e –
soprattutto- del sistema di alleanze imposto dalla legge elettorale, che
prevede l'elezione diretta del Presidente della Giunta (ormai,
incautamente, definito a livello giornalistico come “Governatore”)
ed un premio di maggioranza attraverso il cosiddetto “listino” che
attribuisce otto seggi alla coalizione vincente (ricordiamo che il
consiglio regionale della Liguria è composto da 41 membri, compresi il
Presidente eletto ed il candidato “meglio battuto”, ma che può allargare
la sua composizione per evitare il fenomeno dell' “anatra zoppa”, in
caso che i partiti della coalizione vincente non raggiungano nella loro
somma percentuale il 50%). Abbiamo
così pensato fosse utile fornire un primo strumento di valutazione
attraverso l'individuazione delle posizioni di partenza delle diverse
forze politiche: come ci è capitato molte volte in passato ricordiamo
come questo tipo di analisi non rappresenti un sondaggio riguardante le
intenzioni di voto di un campione dell'elettorato; bensì rappresenti la
registrazione del “trend” elettorale, attraverso una valutazione
realizzata su modelli matematici che tiene conto dei risultati delle
ultime tornate elettorali e della media dei sondaggi realizzati dai più
importanti istituti di ricerca, parametrando il livello nazionale con
quello regionale. Di
conseguenza, ripetiamo, si tratta di “posizioni di partenza”
modificabili nel corso di questi mesi, e soprattutto in campagna
elettorale, che non possono temer conto del dato di attrazione dovuto
alla candidatura dei singoli aspiranti alla Presidenza, della presenza
di liste civiche e di altri specifici fattori, al momento non
preventivabili. Chiarito
tutto ciò, e assunto in pieno il relativo beneficio d'inventario
occorre, prima di tutto, dare ragione a chi ritiene come la Liguria (con
il Lazio e la Puglia) una delle regioni determinanti a fornire la chiave
di lettura complessiva dell'esito che si determinerà con le elezioni
regionali del 2010, sul piano politico generale. Dai dati
che emergono dalla nostra ricerca, infatti, risulta una situazione
in quasi assoluto equilibrio tra i due schieramenti principali. Abbiamo,
infatti, ipotizzato una situazione con la presenza di 6 candidati alla
presidenza: una candidatura di centro-sinistra attraverso l'alleanza tra
PD, IDV, SeL comprendente Sinistra Democratica, ex-PRC
e Verdi), Socialisti( difficile, in Liguria,
ipotizzare una loro confluenza in Sinistra e Libertà),
Radicali; una candidatura di centrodestra, appoggiata da due liste,
PDL e Lega Nord; una candidatura di Rifondazione Comunista
(che, al momento, pare appunto voler correre da sola, superando
l'alleanza mantenuta nel corso del quinquennio precedente: nel lista del
PRC dovrebbero confluire anche i rappresentanti del PdCI));
una candidatura dell'UDC; una candidatura dell'estrema destra (
La Destra, Forza Nuova, Fiamma Tricolore); una candidatura di
estrema sinistra espressione del PCL. Uno
scenario di questo genere vedrebbe, dal punto di vista delle posizioni
di partenza, un lievissimo vantaggio della coalizione di centrosinistra
con il 46,41% (cosi suddiviso: PD 34,48%, IDV 6,72%, SeL 1,55%,
Socialisti 0,92%, Radicali 2,72%; il centrodestra si assesta sul 44,52%
(PDL 36,18%, Lega Nord 8,34%. Di conseguenza uno scarto dello 0,49%, più
o meno 4500 voti). Le altre candidature partirebbe da queste
percentuali: UDC 4,38%, Rifondazione Comunista 2,70%, Destra 0,99%,
PCL 0,97%.Come si può ben evincere dall'esposizione di questi dati, il
ruolo di UDC e Rifondazione Comunista, ognuno per la propria parte,
si rivela come fondamentale in una eventuale revisione dello schema di
alleanze previsto in questa occasione. Dal punto
di vista dell'assegnazione dei seggi, ricordiamo che soltanto 31 saranno
quelli attribuiti attraverso il sistema proporzionale e soltanto di
questi possiamo ragionare in questa sede (ovviamente non è possibile
formulare ipotesi alcuna circa la destinazione dei 10 seggi rimanenti,
attribuiti al cosiddetto “listino” e ai candidati presidenti). Sotto
questo aspetto è ipotizzabile una suddivisione di questo tipo: PD tra
10 e 11 seggi; IDV 2 seggi; SeL da 0 a 1
seggio; Radicali da 1 a 2 seggi; Rifondazione Comunista 1
seggio; UDC 1 seggio; PDL 11 seggi; Lega Nord 3 seggi.
Savona, 8
Settembre 2009
Franco Astengo |