TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni FERMIAMOLI !!!!!! Sulla Gazzetta Ufficiale è comparsa
l’autorizzazione Ministeriale ad ampliare la centrale a carbone di Vado
di altri 460 MW, come richiesto, da anni, da Tirreno Power, come opera
d’interesse strategico e di provata urgenza, talmente strategica e
urgente da poter fare a meno del parere degli Enti Locali. Così se anche tutti gli Enti locali, come
Comune, Provincia, Regione, dovessero essere contrari a un’opera che, da
anni, ammala e uccide i cittadini di un territorio vastissimo; se anche
dovessero essere contrari a un ampliamento che, con dati scientifici
alla mano, continuerebbe ad avere un pessimo impatto ambientale su un
territorio già fortemente compromesso; se anche dovessero essere
convinti di un cambio di direzione più moderno, più coraggioso e
qualificante: i Ministri Prestigiacomo e Scajola, con la loro
autorizzazione unica, potranno superare tutti gli ostacoli e dare l’
avvallo alla Tirreno Power . La centrale di Vado è vecchia e obsoleta, ma
non per questo , nel corso degli anni , si è chiesto a chi , di volta in
volta, la gestiva di operare dei cambiamenti che andassero nella
direzione di una maggiore qualificazione e rispetto igienico e
ambientale, anzi nel 2007, neanche molti anni fa, si permise alla
Tirreno Power di aggiungere un gruppo a gas, anch’esso già
tecnologicamente superato. Con l’ampliamento, richiesto e concesso dal
Ministero, si arriverebbe così a produrre 1900 MW, con urgenza e con
interesse strategico !!! La stessa urgenza che imporrebbe, invece, un
depotenziamento della stessa centrale, l’unico che vedrebbe la vera
riduzione delle emissioni nocive che giornalmente emette nell’aria . La situazione è grave e complicata, per il
territorio e per le Amministrazioni di Vado e Quiliano che si trovano a
fronteggiarla. I mancati ricorsi legali che, sicuramente un tempo,
avrebbero perlomeno vanificato il carattere d’urgenza, bloccando
l’attuale iter procedurale, oggi pesano come macigni. La sudditanza delle Amministrazioni locali a
Tirreno Power , che lautamente ricompensava l’atteggiamento poco ostile
con sovvenzioni e finanziamenti, oggi si rivela essere stata la scelta
più stupida. Le occasioni volutamente perse in passato, oggi
segnano un’operazione politica quasi impossibile. Ma tutti noi, abbiamo il dovere di fermarli,
almeno di provarci, di sostenere il Comune di Vado con i suoi coraggiosi
Amministratori a portare avanti la loro battaglia. Qualcuno potrebbe arrendersi in partenza,
pensando che invece, ormai tutto è vano ma credo fortemente che non
agire sarebbe un segno di resa ancora peggiore. PARLIAMO CON DATI SCIENTIFICI ALLA MANO Non “beceri ambientalisti” o “ pantofolai” come
furono definiti, a Savona, coloro che si opponevano alle
cementificazioni dissennate della città ma cittadini che hanno preso
coscienza, anche grazie alla presa di posizione dei Medici per
l’Ambiente e dell’Ordine dei Medici della Provincia di Savona
che frequentemente hanno trovato spazio nella stampa locale e nel Web,
per denunciare una situazione sanitaria e ambientale ben diversa da
quella conosciuta ufficialmente. Cito volentieri alcuni concetti espressi dal
dott.Franceschi, da sempre capofila dell’opera di sensibilizzazione
e conoscenza che sta alla base dell’opposizione all’ampliamento.
“Quando si progetta un’opera di enorme impatto ambientale
come quella prevista a Vado Ligure, è necessario prevedere l’ utilizzo
delle migliori tecnologie disponibili attualmente (BAT: best available
technologies). Al contrario, il progetto T. P. prevedeva queste
tecnologie solo per il nuovo gruppo a carbone, mentre per i gruppi già
esistenti prevedeva soltanto modesti interventi di ambientalizzazione:
in definitiva l’ inquinamento dei vecchi gruppi per ogni MW installato
era: 3,4 volte superiore per gli ossidi di zolfo, 2,4 volte superiore
per gli ossidi di azoto, 2 volte maggiore per le polveri rispetto al
nuovo gruppo. Una tale discrepanza non era, per motivi evidenti,
tollerabile, e sarebbe stato doveroso dichiararlo con forza nei vari
pareri consultivi degli Enti Locali.”
Ancora più grave ritengo quanto ci dice Franceschi a
proposito dei dati dichiarati da T.P. in fatto di emissioni, visto che
sembra che il Ministero delegherà proprio la stessa azienda a fornire i
dati di controllo delle emissioni. Della serie il controllore e il
controllato sono la stessa persona, all’italiana!!!!
Franceschi ci dice infatti:
“T.P. riferisce dati relativi alle emissioni di
polveri a dir poco ridicoli. E’ universalmente noto, infatti, che oltre
alle emissioni di polveri primarie, bisogna calcolare anche le polveri
secondarie, che si formano dopo la fuoriuscita dei fumi dalle ciminiere,
e che quantitativamente sono assai più importanti delle polveri
primarie: in realtà il progetto T.P. dichiara valori di emissioni di
particolato inferiori almeno 30 volte rispetto a quelle reali.”
PROBLEMI POLITICI O SINDACALI?
Non possiamo, oggi, neanche dare tutte le responsabilità politiche
della vicenda al Governo Berlusconi, perché gli Amministratori di
sinistra non ci sono mancati.
In Regione un assessore all’Ambiente di
Rifondazione Comunista firma un parere che dichiara: “le conclusioni a cui giunge la relazione
di incidenza sono sostanzialmente condivisibili” dimenticando le
polveri secondarie mai dichiarate da T.P. e ancora più pericolose! Richiede a IST Genova e ad ARPAL studi per la
valutazione dei rapporti fra inquinamento ambientale in provincia di
Savona e mortalità generale e per singole cause, senza consultare
minimamente l’Ordine dei Medici di Savona, che avrebbero dato un utile
contributo sui veri rischi per la salute con modalità e criteri più
attendibili e corretti. Non possiamo neanche inveire contro gli attuali
Ministri perché, quando i risultati di tale indagine venivano
presentati, con enfasi, a Savona, la richiesta di autorizzazione
dell’ampliamento della centrale giaceva sul tavolo di un Ministro del
Governo Prodi che si è guardato bene da prendere decisioni in
merito. Eppure nel 2002, quando la misurazione delle
polveri PM 2,5 diventa obbligatoria, la Provincia di Savona è
amministrata da un Centro sinistra, che pensa bene di non applicarla. Vado e Albisola sono amministrate dalla
sinistra quando le centraline non rilevano neanche le PM10. Nessuna decisione è stata presa quando ancora
era possibile. Nessuna decisione si è voluta prendere, perché,
com’è già accaduto in passato per altri esempi eclatanti che hanno fatto
storia, il ricatto occupazionale, che qui risulta proprio esiguo,
diventa l’arma dell’Azienda e del Sindacato che con abnegazione,
continua a svendere la salute in cambio di quello che ostinatamente
continua a chiamare “sviluppo”. La politica del più grande partito della
sinistra ha, allora, preso una decisione “macchiavellica”: lasciare la
decisione al Governo che sarebbe arrivato dopo Prodi, sapendo che questo
sicuramente non avrebbe avuto al suo interno nessuna anima ambientalista
a ostacolarla. Forse non si era messo in conto che a vincere
le elezioni, proprio a Vado, sarebbe stato quel gruppetto di
ambientalisti che sulla vicenda hanno catalizzato la speranza dei
cittadini e che ora pretendono un altro “sviluppo” fatto soprattutto di
salute e di riqualificazione territoriale. LA MORTALITA’ Sono i Medici savonesi a dirci che “la
mortalità totale in Provincia di Savona è aumentata sia
nei maschi che nelle femmine rispetto alla media regionale “ e
che “ gli incrementi di mortalità sia generale che per malattie
tumorali , cardiovascolari e respiratorie, si concentrano prevalente
nelle aree che presentano maggiori livelli di inquinamenti stabiliti in
base agli studi di biodiversità lichenica condotti negli ultimi 15 anni
in Provincia di Savona da ARPAL, Regione Liguria,
Università di Genova.” Mentre dallo studio ARPAL, IST risultava che : “La mortalità per tumore non dipenderebbe
da fattori ambientali. …la mortalità è associata prevalentemente alle
patologie del sistema circolatorio, come noto più correlate agli stili
di vita che ai fattori ambientali. Allineata
con i dati nazionali e regionali (o inferiore) la mortalità per tumore.” L’Ordine dei Medici savonesi ha sempre definito
queste affermazioni false e facilmente confutabili, ma nessuno ha preso
in esame tale importante e grave denuncia di una così autorevole realtà
professionale del nostro territorio. E’ tardi per chiederci il perché. Adesso è il tempo di cambiare interlocutori,
chiedere l’aiuto di altre realtà che hanno avuto esperienze di lotta
territoriale per avere solidarietà e aiuto concreto. Non fermiamoci ora, ma uniamo le forze per
sostenere l’attuale amministrazione e i cittadini di Vado che stanno
portando avanti battaglie che sono le nostre, battiamoci soprattutto
perché vi siano indagini epidemiologiche istruite dai Medici
competenti presenti sul territorio che giornalmente lavorano e studiano
le patologie legate all’inquinamento atmosferico.
Non fermiamoci ora, alimentiamo la speranza.
ANTONIA BRIUGLIA |