Gli sposi che hanno promosso la Riviera
Viviana e Davide per un giorno "star" dei mass media
Non capita spesso che la Riviera Savonese occupi
spazi di cronaca nazionale, o meglio
internazionale. Televisioni, giornali, radio,
internet. E niente cronaca nera, da prima
pagina, che fa sempre notizia. L'estate
2009 sarà ricordata per la visibilità mediatica
di un avvenimento molto singolare. Nozze e
tra gli "invitati d'eccezione" alcune decine di
cani, di ogni razza.
Il "matrimonio dell'estate" di
Viviana Siviero e
Davide Michelini è stato un
successo-trovata di formidabile promozione
(gratuita) al turismo savonese. L'industria
della vacanze, è noto, si nutre, oltre che di
accoglienza, qualità, offerta di svaghi ed
infrastrutture, di spiaggia, sole e clima mite,
anche di "popolarità". Un detto ricorda persino:
parlarne bene, parlarne male, purchè se ne
parli.
Viviana e Davide sono stati i protagonisti
indiscussi, probabilmente involontari, del più
bel regalo (oltre a quello dei giorni di sole)
che la Riviera della Palme e la Riviera dei
Fiori, possano mettere in conto, all'attivo.
Telegiornali, radiogiornali, giornali
cartacei ed on-line d'Italia (e in qualche caso
anche d'Europa e in altri continenti) hanno
rilanciato la notizia dell'eccentrica giornata
di fiori d'arancio; semplice, ma estrosa, fuori
dal comune, tra abiti da sposo, chicchi di riso,
e "ospiti" d'eccezione. Il "popolo canino", i
quattrozampe da sempre i più fedeli amici e
collaboratori dell'uomo. Finora tenuti lontani
dalle feste nuziali.
Le cronache ci hanno descritto tutti o
quasi i particolari della cerimonia. La messa di
un prete semplice e volto amico, don
Giovanni Lupino di Savona.
E del concelebrante don
Sergio Montanari, parroco di
Borgio Verezzi. Il
meraviglioso ed impagabile scenario da favola.
La "perla" di un paese, in parte scampato ai
tanti scempi ambientali; baciato da madre
natura, scelto negli anni da centinaia di
novelli sposi, di ogni angolo di Liguria e
d'Italia, per una promessa d'amore, di speranza,
di fortuna.
In milioni hanno ascoltato, scoperto il
"paradiso Verezzi", dove si celebrano
straordinarie storie di matrimoni da prima
pagina. A Borgio, Viviana e Davide, hanno
vissuto un'esperienza unica, un giorno di
inusuale celebrità, di clamori.
E poi? Calato il sipario, forse nessuno ci
racconterà più la vita di questa coppia
fortunata. Lei critica e intenditrice
d'arte, lui esperto di giardinaggio.
Come nessuno ci ha parlato di papà
Michelini; è stato uno degli
artefici, per anni, della gloriosa storia del
basket di Loano. Giocatore ed allenatore di
straordinarie qualità, umanità, dedizione,
modestia. Un idolo del basket locale.
Una famiglia borghettina da onorare. E hanno
fatto benissimo i giovani e meno
giovani cronisti savonesi, ad ignorare quel
terribile giorno, a metà degli anni sessanta,
quando in pieno centro di Borghetto un palazzo
in costruzione di accartocciò quasi su se
stesso. La famiglia Michelini era proprietaria
dell'area. Una vicenda che fece il giro (allora
non esisteva internet e trasmetteva solo la Rai)
d'Italia, occupò le prime pagine dei quotidiani
nazionali.
Non può non riempiere il cuore di gioia a quei
borghettini che hanno vissuto e ricordano quella
tragedia, quei giorni. A quanti sono stati
vicini alla sfortunata famiglia. Quasi mezzo
secolo dopo ascoltare, leggere di Viviana,
curatrice di mostre e di arte contemporanea e
di Davide, floricoltore preparato e di successo,
entrambi uniti dall'amore per i cani,
riempie di emozioni.
Due giovani sposi che hanno donato alla
Riviera ore di "promozione".
Per gli appassionati di cronaca matrimoniale,
potremmo ricordare, sempre a Borghetto, ma con
ben altro spaccato e alone, un matrimonio da
gossip (parola allora sconosciuta) a fine anni ottanta, tra un ventenne ed un nonnina di
83 anni. Amore vero, ovviamente! Manco a dirlo.
Per fortuna, come quasi sempre succede, nessuno
si è più preoccupato della sorte finale di
quella "mostruosità" da guinnes dei primati.
Tra le stranezze degli ultimi due secoli, molto
meglio le nozze con damigelle levrieri (vedi
foto e servizio) tra gli invitati.
E se concludessimo con un grazie, meritato e
sincero, ai meravigliosi protagonisti
dell'evento?