Alla sagra il banchetto di  “Maga Anna Maria”

Grazie davvero amici di Trucioli. La nostra rubrica sulle sagre che “valorizzano” l’agricoltura locale, i piatti della tradizione locale, le nicchie di produzione della nostra terra, sapori e profumi savonesi ed imperiesi, dopo il primo articolo, riscuote consensi.

E cosi oltre ai tanti prodotti reclamizzati e che arricchiscono l’economia locale (dalla sagra della porchetta, a quella delle lumache, alle trippe, alle patate di città, ai totani di montagna, alle rane, alle “trote di mare”, al fritto misto pescato di giornata, al bollito di mare, a pasta e fagioli, alla buridda casalinga, ai ravioli casalinghi) ecco l’ultima novità dell’estate.

 Arriva da Nava, bella e ospitale frazione di Pornassio. Qui il nostro navigatore ha fotografato, alla “sagra-festa della lavanda” e dei “prodotti tipici del paese”, il banchetto esposto da Anna Maria, la maga esperta di “essoterismo, cartomanzia, scienze occulte” (vedi foto in fondo) Il tutto ripreso non su un’area pubblica, ma nell’area del “Forte di Nava”, aperto per la particolare occasione al pubblico.

Anna Maria può sorridere soddisfatta al fotografo, ma soprattutto è felice perché tra la folla che si aggira tra i banchetti, sono molti i clienti, soprattutto donne, che si rivolgono alle sue dote eccezionali. Provare per credere. Con tanto di indirizzo, numero di telefono, indirizzo di posta elettronica.

Insomma, dopo i piatti ed i prodotti tipici, le sagre, benemerite sagre, sono anche occasione per promuovere i “veri maghi”, le “vere maghe”. Un’offerta che colma una lacuna ed arricchisce di significato questo genere di appuntamenti destinati alla massa.

Non ci resta che segnalare ai vari organizzatori (ripetiamo ancora una volta che non abbiamo nulla contro le sagre, semmai siamo molti critici verso quei fanfaroni che da decenni promettono un regolamento per tutelare ciò che resta delle nostre tradizioni e della produzione agricola locale) di invitare alle sagre anche “Anna Maria”. Maghi e maghe. E perché no, il “gioco dei tre campanelli”? Assai noto tra i magliari napoletani?

Magari offrendo  un ricordino dei “prodotti locali”. A Nava, la lavanda, che nonostante tutto si continua a coltivare, Basta fare due passi tra i prati del paese. E non a caso resta quell’insegna “Nava, il paese della Lavanda”. “Lavanda Coldinava”. Produzione locale propria. Da lavoro e commercio a decine di famiglie. Un’idea geniale, da copiare. Come potrebbe essere per i produttori di rose a Pogli. Per i coloro colleghi di pesche a Ortovero. Ma qui bisogna far presto, prima che arrivi il tesoro del golf. Renderà tutti ricchi e felici. E le pesche? Al mercato all’ingrosso di Savona.