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Il divieto antiborsoni era scaduto a dicembre 2008 e rinnovato solo il 13 luglio

Qui Alassio, l’ordinanza di Trucioli

<Chi è il più furbo del villaggio?>


Alassio – Tanto hanno fatto e brigato che hanno spaventato il nostro Belfagor dalle cronache sagaci, schioppettanti e penetranti.

Se non fosse per quel bravo corrispondente de Il Secolo XIX, Luca Rebagliati, che ci racconta tutte le disgrazie, tutti i dolori del nostro sindaco e progettista Marco Melgrati, finiremmo per annoiarci. C’è anche l’Alassino, è vero, storico periodico (bei tempi col battagliero maestro Richero!)  che ogni tanto racconta fatterelli birichini della città. <Il cittadino non deve sapere?>

Corre voce che tirava aria di “censura” per un articolo firmato da un giornalista alassino, ma non siamo riusciti a trovare né conferme, né smentite. Forse tutto risolto, eppure perché dovrebbe dare fastidio una libera voce, se descrive e racconta fatti veri?

Come la storia esemplare dell’ordinanza del sindaco che ci accingiamo a descrivere ai lettori di Trucioli Savonesi, modestissimo blog di volontari, senza mezzi, né santi in paradiso, all’inferno ci rimane soltanto il nostro Belfagor che comunque ha promesso un ritorno dopo la pausa di agosto.

Sul numero 207 di Trucioli del 5 luglio, abbiamo parlato dell’ordinanza “antiborsoni” che era scaduta il 30 dicembre 2008 e non ci risultava rinnovata. E’ arrivata, verissimo, ma solo pochi giorni fa. Magari a seguito  del nostro insignificante contributo giornalistico.

Abbiamo (vedi…) riprodotto copia del documento, di ieri e di oggi.

In  passato abbiamo fatto ad alta voce alcune considerazioni del tipo: le ordinanze quando vengono emanate sono seguite da una roboante campagna. Alassio in prima pagina quando si comminò una multa da 5 mila euro ad una turista che aveva comprato sulla spiaggia da un “vu cumprà”.

Come dire: bravi questi amministratori che proteggono il commercio locale, i commercianti che pagano le tasse e sono soggetti al rispetto delle leggi. Altre ordinanze hanno proiettato Alassio (che grazie a Dio fa sempre notizia, beneficiando della sua vecchia nomea di “regina ligure” del turismo) sui media per via delle iniziative-ordinanze del sindaco architetto. Con gli applausi del “popolo” , l’ammirazione dei lettori di giornale, ma anche spesso delle televisioni, soprattutto quelle di “papà Berlusconi”.

Anche se i non più giovani ricorderanno quando, all’epoca dell’azienda di soggiorno, le foto inviate da Alassio, per le “belle notizie” facevano il giro della più diffusa informazione italiana e soprattutto europea. Persino sulle prime pagine. E molti ci invidiavano quel potente mezzo promozionale- turistico, qualificante e che non costava un centesimo. Era frutto delle capacità di un fotografo (Aldo o Fasano), dell’ufficio stampa dell’azienda  di soggiorno  (retto da Romano Strizioli) e dell’efficienza del presidente Giancarlo Garassino.

Sta accadendo, per tornare ai nostri giorni, lo stesso copione per il neonato governo di Sanremo. Finalmente un centro destra che contrariamente alla sinistra dell’imprenditore Borea, mostra i muscoli e fa pulizia di accattoni, ambulanti abusivi, cittadini maleducati. Tutti in riga, ordinati e puliti, con una raffica di ordinanze. Vigili in agguato. Giù applausi, titoloni di giornali e servizi sui telegiornali (Studio Aperto di Mediaset in prima fila).

Ad Alassio cosa succede? Che col trascorrere del tempo, dopo i primi fuochi, tutto finisce nel dimenticatoio o come prima. Una retata ogni tanto. Chi vende merce taroccata continua indisturbato (seppure timoroso), sempre le stesse facce, da anni. Capoclan provenienti dal Marocco. Governano, disciplinano, gestiscono, tra sentinelle, cellulari, nuovi affiliati. Stesso discorso – ignorato a quanto pare – per i massaggi. Lavoro di coppia, cinesi che tornano da anni. Dieci euro a massaggio (40 minuti), nessuno sa se hanno, almeno nel loro paese, titoli professionali. Boom di richieste. Clienti soddisfatti che risparmiano. In città per mezzora si paga da 40 a 60 euro.

Sta di fatto che i turisti locali li apprezzano. Ogni anno arrivano rinforzi. I bagnini e titolari di bagni non hanno nessuna voglia di fare i vigilantes. E fanno bene, visto che esiste uno Stato che sbandiera in ogni sede la sua “forte lotta” all’illegalità (a parole) e la propaganda funziona, paga in termini elettorali.

Chi non ci crede vada a trascorrere qualche giorno in alcune aree della Sicilia, della Calabria, della Campania.

Esistono intere zone dove tutto è fuori legge: dalle case, alle strade, all’allaccio di luce, acqua, scarichi, auto senza bollo ed assicurazione. Il rispetto della legge, nel suo complesso, è un’eccezione, non la regola.

Veniamo finalmente all’ordinanza di Trucioli, si fa per dire. Il 5 luglio abbiamo documentato – come è nostra abitudine – che l’ordinanza antiborsoni di cui spesso si parlava era scaduta da sette mesi. E tutti tacevano. Non sapevano.

Cosa e successo? Il 13 luglio arriva il comunicato dall’ufficio stampa del Comune di Alassio e Uomini Liberi ne ha dato notizia integrale, come tutti gli altri mezzi di comunicazione locale. Il sindaco tornava alla carica sul commercio abusivo. <…L’inizio della stagione estiva (siamo a luglio e sulla spiaggia, in alcune strade  l’abusivismo è iniziato ai primi di maggio ndr)  ripropone con gravità ed urgenza il problema degli extracomunitari che vendono  abusivamente….sul litorale, nel Budello, in piazza Airaldi, piazza Partigiani….ricevo giornalmente lettere di protesta da parte di turisti (pensate quelli che comprano senza temere multe ndr), oltre a segnalazioni di commercianti…>.

Va bene che Trucioli non conta nulla, non accetta neppure quella pubblicità “amica” del tipo “io aiuto te e tu dai una manina a me”, ma per il terzo anno abbiamo scritto e documentato ciò che il sindaco riscopre con tanto di comunicato.

Il discorso è di coerenza e serietà. Che servono le ordinanze, il tam-tam, se poi non c’è fermezza, costanza, possibilità di far rispettare la legge? Che serve mostrare sempre i muscoli e poi sperare che la gente, i giornali dimentichino?

Sta di fatto che l’ordinanza, citata da Trucioli, scaduta, è stata firmata ex novo, solo la mattina del 13 luglio. Lo stesso giorno del comunicato e come nulla fosse successo. Tutti hanno dato notizia.

Anche noi siamo felici di aver contribuito a colmare una lacuna. Ma continueremo a chiedere conto. A documentare l’abusivismo.

Con quelle foto che testimoniano il ritorno annuale anche della SIGNORA “vu cumprà”, con tanto di cestello caratteristico sul capo, con tanto di esposizione di merce a braccia aperta. Ovviamente non è lei che ci preoccupa. Sono le maglie di uno Stato che a parole  urla “noi siamo i duri, siamo seri, facciamo sul serio”, in realtà le falle esplodono più di prima. Basta parlare con chiunque indossi una divisa o si trovi a gestire la giustizia.

Ecco perché ci preoccupano i “magliari dell’informazione”.

R.T.

Ecco un primo "brillante" (?) risultato sortito dall'ultima Ordinanza  in merito all'esercizio del commercio ambulante abusivo in Alassio. Foto riprese sabato 18 luglio. Sono trascorsi cinque giorni dal comunicato stampa, sopra descritto. Ogni commento è superfluo.