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Storia maldestra di un intervento scritto dell’assessore regionale all’Urbanistica

“Liguria da Salvare” cercasi

per una (non) intervista a Ruggeri

Ultima frontiera del giornalismo nostrano: prima la risposta, poi le domande





Savona – Non molti secoli fa, uscì un libro edito dal Secolo XIX, coronato da grande successo. Andò a ruba. Oggi introvabile. Il titolo: “Liguria da Salvare”. L’allora direttore Carlo Rognoni, nella stringata prefazione, scriveva: <….I draghi del nostro tempo sono il prodotto di grandi e piccoli disastri ecologici. …Quel cacciatore cinese assomiglia tanto ai nostri governi e alle nostre pubbliche amministrazioni locali. Studiano, studiano e poi non fanno nulla o quando si decidono ad intervenire è troppo tardi. L’apologo serve a sottolineare l’importanza dei problemi ambientali, la necessità di non cullarsi  nella pigrizia e nell’indifferenza.
Nessuno ormai dubita (purtroppo non è così come è ampiamente dimostrato ndr) – proseguiva Carlo Rognoni, diventato parlamentare, poi consigliere Rai, esponente dei Pds-Ds-Pd – che una migliore qualità della vita richiede una difesa accorta e responsabile della natura, del patrimonio culturale e artistico. E’ per questo che “Il Secolo XIX”, sempre più vicino e coinvolto nei problemi di questa Regione, s’è impegnato in questa storia della “Liguria da Salvare”…
Una testimonianza che non vuole essere solo un nostalgico ricordo di quello che la Liguria è ed era, ma un segnale d’allarme ai liguri perché salvino questa terra fantastica.
La Liguria non è solo Portofino e le Cinque Terre…c’è una Liguria tutta da scoprire e spesso da salvare.

 Un viaggio da Ventimiglia a Sarzana….ricco di foto inedite…Un paradiso di nome Liguria è il primo capitolo. Un titolo forse troppo pretenzioso per i liguri, gente schiva, di poche parole, che guarda alla “società dello spettacolo” ancora come a un incidente della storia, convinta che l’arrosto conti più del fumo. In realtà vedendo le immagini…facciamo in modo che non diventi un paradiso perduto>.

Perché abbiamo scelto questa lunga introduzione-testimonianza-documento? Domenica 28 giugno 2009, i due maggiori quotidiani a diffusione ligure ci hanno offerto  un clamoroso “scoop giornalistico”. Tra virgolette.

Il Secolo XIX  (edizione savonese) e La Stampa (edizione ligure) ci hanno illustrato il pensiero, post elezioni (Europee ed amministrative), di Carlo Ruggeri, già funzionario di “successo” o “insuccesso”, a seconda del metro e delle circostanze, della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue. Iscritto all’Albo dei revisori sulle cooperative. Alle spalle la frequenza alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova e l’insegnamento di Educazione artistica nelle scuole medie inferiori. Origini varazzine, dal 1980 consigliere comunale a Savona, ricoprendo anche incarichi in enti pubblici e privati. Sindaco di Savona.

Chiamato da Claudio Burlando sulla plancia di Assessore regionale all’urbanistica, degnissimo successore di un altro benemerito savonese che risponde al nome di Franco Orsi, laurea in Giurisprudenza, già dirigente del Ministero del bilancio, funzionario dell’Unione industriali di Savona,, e si occupava, con Sandro Biasotti presidente, di Territorio e Ambiente. Immemorabili anni di sviluppo armonico, all’inglese o Nord Europa. Il “partito del cemento” non sa neppure cosa sia. Tra l’altro non ha portato fortuna ai sostenitori. Scappi chi può!

Le bandiere della Sinistra e Destra, unite ieri e oggi, nella “Liguria da Salvare” proclamata dal sempre più autorevole e diffuso (in edicola) Decimonono. Un suo collaboratore che scrive spesso di “cultura ambientale” e di economia savonese ha persino rifiutato di 10 mila euro di collaborazione “scolastica” predisposti dall’Ente Porto.

Cosa è accaduto di strano nell’intervista a Ruggeri,  di tanto inusuale, anomalo da meritare l’attenzione di Trucioli, blog parrocchiale? Leggete e traetene le conseguenze. L’assessore Ruggeri emette un lungo e sostanzioso “comunicato” stampa. Destinazione prioritaria i due più diffusi quotidiani con cronaca savonese.

La Stampa occupa mezza pagina e titola “Abbiamo perso. Secondo l’ex sindaco di Savona il ko è frutto di divisioni interne”. Nessun dubbio sull’estensore diretto dell’articolo. Nulla da obiettare.

Sorpresa sul Secolo XIX. Anche in questo caso mezza pagina, con un quattro colonne in più su Savona uno. Titoli. <Ruggeri: Lunardon ha sbagliato. La sconfitta si deve ammettere. Errori? Il segretario è il primo responsabile. Non basta cambiare una persona, torniamo a fare politica sul territorio>.

Sorpresa finale. Non si tratta di una rituale intervista, domande e risposte. E’ successo il contrario. Da nuovo manuale di giornalismo. Ruggeri manda il suo intervento, Il Secolo XIX sceglie di modellarlo e ne ricava un’anomalia. Qualcuno evidentemente ha disposto, qualcuno ha scelto di “obbedire”.

Giornalismo libera uscita, senza bavaglio, senza riverenze, per colui che ha fama di “politico dello sviluppo”, il più tenace avversario di quella barbarie di “negazionisti” perdenti ad ogni tornata elettorale. E’ questo che alla fine conta.

E’ attraverso quella “strada maestra” che un ventennio fa il direttore Carlo Rognoni, con l’allora editore del Secolo XIX, potevano lasciare ai posteri la “Liguria da Salvare”?

Gli Orsi e i Ruggeri meritano rispetto, attenzione per il “bottino di potere” accumulato. Fautori della rinascita “urbanistica” e “morale” di Savona, capace di “fare scuola” persino ai futuri giornalisti, caporedattori, direttori.

Chi meglio di Ruggeri poteva spiegare perché la sinistra ha perso e gli ambientalisti (non ci interessano i talebani di sempre, peraltro autoesclusi) cultori della “qualità della vita”, escono sconfitti dalla consultazione per le elezioni provinciali.

Il giudice “ragazzino” Michele Del Gaudio, ex deputato del Pds-Ds, in una conferenza a Savona lo scorso anno, aveva accennato ad uno studio in alcune aree geografiche del Paese. Per chi votano le schiere di evasori-elusori fiscali? Per chi votano gli ambienti malavitosi? Per chi votano coloro che hanno conti in sospeso con la giustizia? Per chi votano i 77 mila e più cittadini che in questa provincia hanno chiesto condoni edilizi? Condoni fiscali? Per chi vota la maggioranza dei palazzinari e dintorni?  

Proviamo ad inventare cosa ne pensa Ruggeri: votano a sinistra. Chi vota a destra? I cittadini che praticano l’etica pubblica, la legalità, il rispetto della legge e della Costituzione. Tutti quelli che non si lasciano condizionare dal potere. Qui sta la sconfitta e la vittoria. E il 55 per cento che non si è recato al seggio? Buonanotte, si accontentino delle (non) interviste al futuro parlamentare. Non c’è uno senza il due. Anzi, parlamentare e sindaco. A questa parabola, Ruggeri ha mai pensato?

L.Cor.