Appello
al ministro Bondi, a Gigi Moncalvo e alla bella Manuela
Il super spot della nuova Provincia:
tante love story per fare promozione
La scoperta
dell’inviato Marco Preve. Basta Piemonte, in Riviera nessuno si
scandalizzerebbe. Anzi “porte spalancate” a processioni e onori popolari
Savona – Brevissima introduzione. Il savonese dopo aver cacciato la sinistra che da sempre aveva lo zampino nell’Amministrazione provinciale, si accinge a vivere un’era di grandi speranze, molta fiducia, certezze di risveglio e rilancio, soluzione di problemi mai risolti, ad iniziare dalle discariche dei rifiuti urbani.
Rimasti a casa oltre metà degli aventi diritto al voto. Battuti gli uomini del Pd che, con poche eccezioni, erano fotocopie del passato, gli elettori hanno soprattutto accolto l’invito a votare “Vaccarezza presidente” rivolto loro dal migliore presidente della Provincia della storia savonese. Risponde al nome di Marco Bertolotto, primario ospedaliero al Santa Corona, non per grazia ricevuta. Tra i suoi (in)sinceri ammiratori l’ex presidente della Provincia e suo primo sponsor, Alessandro Garassini, Dc, Popolari, poi Rosa Bianca. Tra i suoi denigratori tale Carlo Ruggeri, uno che conta…
Tra i testimoni di tanta buona amministrazione bertoldiana - e per questo ricevuto senza anticamera a Imperia dal neo “governatore” del Savonese, Scajola – chi di lui riserva un ricordo indelebile è Nino Miceli, ex sindacalista Cgil, che ha conquistato, insieme a tanti altri, un piccolo stipendio-mancia in Regione: soltanto, si fa per dire, una ventina, forse più, di vecchi milioni di lire, al mese. Stipendi da veri operai! Non da casta.
In compagnia di un’altra validissima ed onoratissima esponente della nobile politica loanese, Roberta Gasco, passata dal “borsino” dei fedelissimi di centro sinistra, al centro destra e una sicura alleanza, con elezione garantita, nel futuro centro destra che governerà la Liguria e che già promette tanti volti nuovi, alleati di Biasotti.
Un’armata inossidabile, formidabile. Da premiare. Trucioli, a differenza di tanti altri, ha “indovinato”, fin dall’albori del “tito nomine”, chi sarà il candidato del Pdl e chi il vincitore. Leggere l’archivio per chi non ci crede. E allora? Abbiate fiducia.
Tutte queste belle e positive novità, si arricchiranno, dopo la conquista del potere e del sottopotere che spetta al governo della Provincia, di un intellettuale di rango nazionale.
La Riviera Azzurra si contende, dicono le notizie dell’ultima ora, il conferimento della cittadinanza onoraria (chi vincerà nella gara: Spotorno? Albisola? Varazze? Loano? Alassio? Borghetto?) al ministro Sandro Bondi. Il primo affresco l’ha scritto, per un articolo di cronaca vera l’inviato di Repubblica, Marco Preve.
Noi vogliamo offrire al lettore qualcosetta di più goliardico. Offrendo e premiando anche l’ultima “eroica impresa” del nostro solare ministro in Parlamento che rivolto all’irriverente Antonio Di Pietro, ripreso dalle telecamere Rai, ha esclamato: <E’ solo Lei, signor Di Pietro, che infanga l’Italia, si vergogni>. In discussione un’interpellanza su una cena di Berlusconi e ministro della giustizia Alfano, a casa di due giudici della Corte Costituzionale. Ha ragione da vendere il Bondi ministro!
Evitiamo che i troppi Di Pietro, anche savonesi, continuino ad infangare impunemente la nostra bellissima e prospera Riviera (non solo i mestieranti della politica). Tifiamo perché tutte le nostre ospitali e progressiste città berlusconiane, si distinguano, facciano una gara salutare per l’assegnazione della cittadinanza onoraria al Bondi-pensiero ed opera, con gentile signora.
Il Ministro Bondi con Manuela Repetti |
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Bondi, Moncalvo
e la bella
Manuela la soap
opera delle
elezioni a Novi |
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Tra love story e
inchieste, un
ballottaggio
sopra le righe |
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Politica &
affari |
Repubblica — 18 giugno 2009 pagina 5
sezione: GENOVA
NOVILIGURE - «Pur lui Panetto; con la bionda
Manu, amor perfetto». Si potrebbe iniziare da
qui, da un componimento haiku - tanto amati dal
ministro della Cultura - improvvisato da un
anonimo elettore del centro sinistra, per
raccontare il tormentato ballottaggio che, in
questo week end, deve decidere chi sarà il nuovo
sindaco di Novi Ligure, ricca cittadina del
Basso Piemonte con tante radici e interessi
genovesi. Toccherà di nuovo al primo cittadino
uscente Lorenzo Robbiano, del Pd, oppure allo
sfidante Gigi Moncalvo, giornalista sostenuto
dal Pdl ma non dalla Lega? Moncalvo è
protagonista di una campagna sicuramente
efficace, ma non priva di colpi bassi e di
alcuni interrogativi riguardo ai suoi rapporti
con imprenditori coinvolti in inchieste
giudiziarie importanti. E poi c' è la questione
"Panetto". Che sarebbe il soprannome che a Novi
hanno dato a Giovanni Repetti, un tempo fornaio
e oggi uno dei re del mattone della zona. Sua
figlia Manuela, bionda 43enne dal piglio
manageriale, dopo un rapido passaggio in
consiglio comunale è diventata, nel 2008,
deputata del Pdl. Carriera folgorante in
politica e fortunata in amore, visto che è la
nuova fiamma del ministro della Cultura Sandro
Bondi. Che, per estensione, si sa come corrono
veloci chiacchiere e battute nella godereccia
provincia italiana, è diventato pure lui membro
della famiglia "Panetto". Ma non è la love story
tra Manuela e Sandro, il loro passeggiare mano
nella mano sotto i portici, il ministro che fa
la spesa all' alimentari o dedica una poesia al
canile, al centro del dibattito politico. Il
fatto è che, la scelta di Moncalvo sarebbe stata
fortemente voluta e appoggiata da Bondi e dai
suoi potenti amici del Pdl di Novi. Non dalla
Lega Nord, che per decisione di un big come l'
onorevole Roberto Cota, ha invece appoggiato un'
altra candidata, Maria Porta uscita però
sconfitta al primo turno. Il giornalista
Moncalvo prestato alla politica replica stizzito
alla domanda del cronista: «È un grave insulto
alla mia indipendenza, autonomia e intelligenza
e ai miei 35 anni di carriera. Pensate che ora,
all' improvviso, mi sia bevuto il cervello e sia
disposto a diventare il "burattino" nelle mani
di qualcuno, come voi insinuate?» Reazione
simile quando si parla del sostegno ricevuto
dalla famiglia Sofio. Francesco, agente
immobiliare, è uno dei candidati di lista,
mentre lo zio Franco, imprenditore, è stato
rinviato a giudizio per un traffico illecito di
rifiuti speciali tra Piemonte e Liguria che vede
coinvolta anche la genovese Ecoge dei fratelli
Mamone. I Sofio, tra l' altro, potrebbero essere
interessati ad un' eventuale privatizzazione
della raccolta rifiuti. Moncalvo tira fuori la
furia dei tempi leghisti (prima che Roberto
Maroni ne chiedesse, metaforicamente, la testa):
«Insinuazioni. Ditemi quando e dove ho scritto o
detto che voglio privatizzare la raccolta
rifiuti ( nel suo programma, al punto 19,
Moncalvo sostiene che alla società controllata
che svolge il servizio, Acos Ambiente, dovrebbe
essere consentito di operare come soggetto
privato rafforzandone la struttura, ndr ). Il
mio candidato dottor Francesco Sofio e i suoi
stretti famigliari non hanno alcuna pendenza
giudiziaria. Da quando le (eventuali) colpe di
cugini di terzo grado ricadono sul resto del
parentado?». Quanto a pendenze giudiziarie,
anche in casa dei "grandi elettori" c' è qualche
problema. Giovanni Repetti, infatti, papà dell'
onorevole Manuela, è indagato assieme ad altri
imprenditori, funzionari pubblici, e all'
assessore comunale uscente Alberto Mallarino,
per un presunto abuso edilizio che in piazza
Pernigotti avrebbe quasi raddoppiato le
volumetrie di una palazzina. E pochi giorni fa,
in procura, è arrivato un esposto dell' attuale
amministrazione comunale che denunciava il
comportamento di Gheorghe Raica, 34 anni rumeno,
interprete giudiziario, ex leghista e marito di
Maria Raica, candidata in una lista che appoggia
Moncalvo e che si è aggiudicata 130 preferenze.
Il marito oltre ad aver accompagnato 150
connazionali a votare, avrebbe anche tentato,
secondo alcuni scrutatori, di entrare nelle aule
al momento del voto. Colpa dell' impeto
agonistico. Che di questi tempi, fa anche
sragionare. Tal Paolo Gagliano, imprenditore del
ramo filtri per l' acqua ha fatto diffondere un
volantino a sostegno del candidato della lista
Moncalvo, Mimì Ravera. Nel foglietto, Gagliano
sostiene (guarda caso) che il sindaco Robbiano,
non dotando di tecnologie adeguate l' acquedotto
comunale, è colpevole del "90% della malattie
che colpiscono i suoi concittadini e che si
diffonderebbero proprio con l' acqua". Un
delirio dal quale lo stesso Ravera ha preso le
distanze e che fa scuotere il capo a Robbiano:
«Si commenta da solo. Quello che mi spaventa è
che, con Moncalvo, Novi sarà offerta a certi
poteri forti con intenzioni chiaramente
speculative. Con noi le questioni urbanistiche
saranno trasparenti e non ci saranno
speculazioni selvagge». Al bar di via
Girardengo, intanto, si parla delle palazzine
dismesse e dei terreni del vecchio aeroporto,
una variante in quella zona farebbe la fortuna
di molti. O di pochi. -
DAL NOSTRO INVIATO MARCO PREVE
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