DIALOGO COL MIO
"ALTER EGO"
(chiamato
semplicemente "ALTER")
VENTISEIESIMA PARTE
di Aldo Pastore
ALTER: Caro Aldo,
oggi, se non erro, dobbiamo concentrare la nostra
attenzione sulla NECESSITA' DI UN MAGGIOR SAPERE
DEI NOSTRI GIOVANI, al fine di
FAVORIRE, PER IL FUTURO, LE LORO POSSIBILITA'
OCCUPAZIONALI.
Ma, prima di cederti la parola,
vorrei farti rilevare che, anche in questo fondamentale
settore, siamo piuttosto mal messi, caro Aldo!
Tu mi conosci; io non sono, per
natura, un disfattista; anzi, tendo a vedere ed
esaminare i problemi della nostra società con una
positiva fiducia e, quindi, con un sereno ottimismo, ma
quando leggo i nostri giornali ed, in particolare, i
dati numerici che essi riportano, mi vengono i brividi e
tendo, quasi fatalmente, ad intristirmi.
Guarda, ad esempio, questo DATO OCSE
(ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO
ECONOMICO), riportato dai quotidiani in data 10
settembre 2008:
.
QUANTO SI SPENDE PER L'ISTRUZIONE (PERCENTUALE SUL
P.I.L.):
- PAESI OCSE: 5,8 PER CENTO
- ITALIA : 4,7 PER CENTO
Converrai con me, che è un dato preoccupante!
ALDO: Ma, vedi, Alter; questo dato, da
te ora riferito, porta, prima di tutto, la data del
Settembre 2008 e, poi, andava da te esaminato nei
dettagli; infatti, sempre durante lo stesso rapporto
statistico, l'OCSE aveva evidenziato questi ulteriori
dati (riportati in MEDIA DOLLARI-L'ANNO A
STUDENTE e riferiti ai vari gradi di
Istruzione):
. SCUOLE ELEMENTARI:
OCSE 6.252 ITALIA: 6.853
. SCUOLE SUPERIORI:
OCSE 7.804 ITALIA: 7.648
. UNIVERSITA': OCSE
11.512 ITALIA: 8.026
Inoltre, forse saprai che, in data 18 Giugno 2009, sono
stati pubblicati dai giornali alcuni commenti ad una
INDAGINE INTERNAZIONALE SULL'INSEGNAMENTO E
L'APPRENDIMENTO (TEACHING AND LEARNING
INTERNATIONAL SURVEY, in acronimo "TALIS"), promossa
sempre dall' OCSE su un campione di 24 NAZIONI.
Il giudizio, espresso in sede OCSE e riportato dai
nostri quotidiani, è stato il seguente:
"COSTI ALTI - RISULTATI MODESTI"
Quindi, non è vero che spendiamo POCO
per la scuola; è vero, invece, che spendiamo
MALE ed in MANIERA DISARMONICA,
penalizzando, in particolare, anche sul piano
quantitativo, l'UNIVERSITA' e, di conseguenza, LA
RICERCA E L'EDUCAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA
ALTER: Ma, caro Aldo, quanto mi dici
non mi stupisce, ma mi preoccupa!
Lo spendere "MALE" è, a mio giudizio, ancora più grave
dello spendere "POCO".
D'altra parte, a conferma del giudizio espresso
dall'OCSE, io ho sottomano i dati riferiti alla
PIRAMIDE DELLA CULTURA NELLA NOSTRA ITALIA cioè
i TITOLO DI STUDIO in possesso dei
nostri concittadini:
- LAUREATI
: 7,5 PER CENTO
- SCUOLA SUPERIORE :
25,85 " "
- SCUOLA MEDIA :
30,12 " "
- SCUOLA ELEMENTARE O NESSUNO : 36, 52 " "
Voglio precisare che, nel contesto del NESSUN TITOLO,
GLI ANALFABETI TOTALI rappresentano,
nella nostra bella Italia, il 12 PER CENTO DELLA
POPOLAZIONE, corrisponde a 5. 981.579 soggetti.
E' un dato che mi fa inorridire,
perchè dimostra che il livello culturale degli italiani
è vergognosamente ancora molto basso!
ALDO: Calmati Alter! Ed allora,
noi, oggi, dobbiamo definire, in primo luogo, i
presupposti dai quali vogliamo partire per superare il
nostro gap culturale e scientifico; ti dirò, dunque, che
è necessario impegnarci, tutti quanti, per costruire
ex-novo, nelle nostre scuole, un innovativo
PROGRAMMA DI CONOSCENZA, ovvero indirizzi
educativi e formativi, rivolti alla FORMAZIONE DEI
GIOVANI; lo strumento del PROGRAMMA DI CONOSCENZA è
ormai universalmente considerato indispensabile per
addivenire ad una ECONOMIA PIU' SOLIDA,
rivolta, a sua volta, alla
creazione di un FUTURO SOSTENIBILE DELLA NOSTRA
SOCIETA'.
Questo mio ragionamento è rafforzato
dal fatto che, proprio secondo l'OCSE, l'Italia investe
nel SETTORE DELLA CONOSCENZA soltanto il 5,4 PER CENTO
del PIL contro il 7,5 circa della Francia, Germania,
Gran Bretagna e Giappone o, addirittura il 10 PER CENTO
circa di Stati Uniti, Corea e Svezia.
Una riflessione a sè stante merita IL PROBLEMA DELLE
NOSTRE UNIVERSITA' (e, conseguentemente, quello della
RICERCA SCIENTIFICA), dove, come è dimostrato dai dati
OCSE che ti ho poc'anzi illustrati, si continua a
spendere non soltanto MALE, ma anche POCO, a differenza
degli altri settori del nostro SISTEMA SCOLASTICO, dove
prevale negativamente soltanto l'aspetto qualitativo.
ALTER: Ma questo fantomatico PROGRAMMA
DI CONOSCENZA, da Te proposto, cosa dovrebbe contenere
al suo interno e da dove potrebbe partire?
A mio modo di vedere, esso dovrebbe incominciare a
trovar forma, partendo dalla Scuola Materna e dalla
Elementare.
Scusami se mi permetto, in qualche modo, di anticiparti;
ti illustrerò, allora, le mie idee, attraverso
l'esposizione di concetti semplici e facilmente
comprensibili, perchè discendono, quasi spontaneamente,
non tanto dalla mia modesta cultura, quanto, invece,
dalle mie personali esperienze di vita.
In sintesi, Aldo; noi abbiamo detto che vogliamo
suggerire un innovativo PROGRAMMA DI CONOSCENZA, rivolto
ai nostri giovani per facilitare le loro future
possibilità occupazionali ed abbiamo fatto cenno, in
particolare, ai settori dell'Industria, del Turismo e
dell'Agricoltura!
Ed allora: che cosa dobbiamo insegnare ai nostri bambini
e ragazzi e quali sono i docenti più qualificati per
pianificare questo Programma di Conoscenza?
Io parlerò chiaro, in proposito: occorre partire
dalla nostra storia e dalle nostre tradizioni più
profonde.
Nel SETTORE INDUSTRIALE debbono essere
gli Operai ed i Tecnici addetti ai diversi ambiti
produttivi a portare il messaggio del loro sapere alle
nuove generazioni! Per portarti qualche esempio, Aldo,
io ti dico che conosco operai, fonditori di metalli, che
sanno tutto sul Ferro, sull'Acciaio, sulla Ghisa, sul
Piombo, sullo Zinco, sull'Alluminio,
sul Rame e su di una infinità di varianti di questi
prodotti; esistono degli straordinari Vetrai, che
conoscono tutti i segreti di questa meravigliosa
materia; conosco Lavoratori che sanno tutto sul
Riciclaggio della Plastica e del suo riutilizzo; ho
davanti ai miei occhi degli straordinari operai Edili,
che sanno programmare e realizzare in concreto
l'edificazione di un nuovo stabile o sanno recuperare
convenientemente uno stabile in disuso.
Ma non è finita, Aldo! nel SETTORE TURISTICO, esistono
Pescatori e Bagnini che sanno COM'E' FATTO IL MARE
(ricorrendo, in proposito, ad un'umoristica espressione
di Renato Pozzetto), sanno tutto sulla direzione e sulla
forza delle correnti marine e sull'entità del loro
trasporto sabbioso, sanno come è strutturata la costa e
conoscono, nei minimi dettagli, i delicati rapporti
intercorrenti tra la spiaggia ed il mare, stabiliti
dalle Leggi della Natura.
Non parliamo, poi, dei NOSTRI
CONTADINI, atavici e profondi conoscitori di
un'infinità di PRODUZIONI AGRICOLE; sono quelli che
sanno dirti se un terreno è idoneo o meno a determinate
coltivazioni, se deve essere irrigato e concimato; sanno
a quali profondità vanno seminate le patate; sanno
quando e come una vite va potata; conoscono, infine,
ogni dettaglio sull'imbottigliamento dei vini e sulle
tecniche della loro conservazione.
In buona sostanza, Aldo: siamo dotati, tuttora, di uno
straordinario patrimonio culturale e pedagogico, che
affonda le sue radici in antiche e meravigliose
tradizioni!
Questi debbono essere i Docenti del Futuro e non già
quegli sprovveduti Esponenti Didattici, cresciuti
culturalmente sui libri di scuola, ma privi di
esperienza concreta!
ALDO:
Non esagerare, Alter e,
soprattutto, vedi di
ricrederti sui Docenti
di cui siamo dotati in
Italia! Abbiamo, nella
nostra Nazione,
valentissimi Insegnanti:
biologi, idro-geologi,
ingegneri, botanici ed
altri ancora, che
possono essere
opportunamente
utilizzati nei nostri
programmi d'
insegnamento!
Ma vedi, Alter: il tuo
ragionamento, alquanto
semplicistico ed
anarco-populista,
possiede, però, nella
sua indiscutibile
ingenuità, qualche
elemento di verità e di
saggezza culturale.
Ti dico questo, Alter,
perchè io sono convinto
(e su questo concetto mi
sono soffermato più
volte in precedenti
pubblicazioni) che
NELLA
PREDISPOSIZIONE DEL
"PROGRAMMA DI
CONOSCENZA" OCCORRE
CONIUGARE IL PASSATO CON
L'AVVENIRE; il
altri termini, è
necessario un
percorso parallelo tra
CULTURA PRODUTTIVA
TRADIZIONALE ed
INNOVAZIONE SCIENTIFICA
E TECNOLOGICA.
Questo percorso
parallelo, Alter, non
esiste o, se esiste, è
avvolto in oscure
tenebre.
ALTER:
Ma questo tuo rilievo ci
porta fatalmente a
passare dai Temi
relativi al Programma di
Conoscenza (riservato
prevalentemente al Mondo
Scolastico Pre
-Universitario) al
PROBLEMA DELLA
SITUAZIONRE
UNIVERSITARIA DEL NOSTRO
PAESE,
propedeutica, a sua
volta,
ALL'ESIGENZA DI
INNOVATIVA RICERCA
SCIENTIFICA.
ALDO:
E' vero quanto dici,
Alter, ma questo
percorso è inevitabile
se vogliamo dare un
futuro credibile
all'avvenire del nostro
Paese; non v'è dubbio
che il punto dolente del
nostro sistema educativo
è rappresentato,
appunto, dalla
CRISI DELL'UNIVERSITA',
CON CONSEGUENTE CADUTA
DELLA RICERCA
SCIENTIFICA.
Queste mie semplici
considerazioni sono,
d'altra parte,
assolutamente coerenti
con i rilievi critici
avanzati, in proposito,
dalla prestigiosa
Rivista Internazionale
"NATURE", la quale ha
evidenziato che:
"LA POLITICA DELLA RICERCA ITALIANA VA IN DIREZIONE OPPOSTA RISPETTO ALLA STRADA INDICATA DALL'UNIONE EUROPEA NEL 2.000 A LISBONA E RIBADITA, NEL MARZO DEL 2002, A BARCELLONA, VALE A DIRE: INVESTIMENTI IN RICERCA PARI ALMENO IL TRE PER CENTO DEL P.I.L. ENTRO IL 2010"
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E' pur vero che quasi tutti i Paesi
Europei sono lontani dalla soglia di Barcellona: la
media europea è, infatti, attestata all'1,8 PER CENTO;
ma nessuno, tranne l'Italia, sta diminuendo i suoi
investimenti, pur essendo in coda al convoglio; il
nostro paese, infatti, investe soltanto l'1 PER CENTO
del P.I.L. IN RICERCA. (Secondo gli ultimi dati,
addirittura lo 0,90 PER CENTO).
Bada bene, Alter, ti faccio notare
(proprio perchè tu hai l'abitudine di confondere le
percentuali statistiche) che non bisogna confondere 1
PER CENTO (rivolto unicamente alla RICERCA) con la
Percentuale del 4,7 PER CENTO, che tu mi avevi
presentato all'inizio di questa nostra conversazione,
perchè questa è riferita alla complessiva ISTRUZIONE
NAZIONALE.
ALTER: D'accordo,
Aldo! Ma...ad ogni buon conto, dopo questo nostro ultimo
incontro, ti confermo quel sentimento di tristezza, che
avevo all'inizio e che, peraltro, non è conforme al mio
carattere!
Chiediamoci, Aldo, quale significato
ha, in termini concreti, l'allarme di NATURE per i
nostri giovani; significa in estrema sintesi:
- PRECARIETA' OCCUPAZIONALE IN AMBITO
UNIVERSITARIO
- CADUTA DELLA POSSIBILITA' DI UN
LAVORO STABILE POST-UNIVERSITARIO
- ESTREMA RISTRETTEZZA DEI COMPENSI
RETRIBUITI, CON CONSEGUENTE CREAZIONE DELLA COSIDETTA
"GENERAZIONE MILLE EURO MENSILI"
- FUGA DELLE NOSTRE MIGLIORI
UNTELLIGENZE ALL'ESTERO
- PEGGIORAMENTO DELL'AVVENIRE
ECONOMICO DELL'INTERA NAZIONE
- UN PAESE SENZA FUTURO
ALDO: Caro Alter, mi
resta molto poco per consolarti; beviti in bicchiere di
vino, creato dai nostri viticultori e consolati con
questa paradossale massima di WOODY ALLEN:
"PIU'
CHE IN QUALSIASI ALTRO
PERIODO DELLA STORIA,
L'UMANITA' E' DI FRONTE
A UN BIVIO.
UNA
STRADA PORTA ALLA
DISPERAZIONE E ALLA
PROFONDA PROSTRAZIONE.
L'ALTRA ALL'ESTINZIONE
TOTALE.
PREGHIAMO DI AVERE LA
SAGGEZZA DI FARE
LA SCELTA GIUSTA."
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2 -7- 2009
ALDO PASTORE