TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni GENTILE ASSESSORE ALL’AMBIENTE
DI ALBISSOLA MARINA E’ vero, Lei si è appena insediata e forse, con
questo mio intervento diretto, posso apparirle troppo precipitosa, ma
sono convinta che il “buon giorno si veda dal mattino” e che non sia
consigliabile perdere del tempo utile per fare alcune riflessioni su una
importante e delicata materia, fin’ora tanto trascurata, come
l’ambiente. Una materia che, qui nel nostro territorio,(
certificazioni e bandiere a parte) si sta facendo drammatica e
complessa, così come urgenti sono ormai le soluzioni che essa richiede. Il fatto che in Albissola Marina Lei, per la
sua competenza e la sua professionalità sia stata designata a ricoprire
la carica di Assessore all’ambiente, in un’Amministrazione, oggi, di
centro-sinistra, ci fa ben sperare che le soluzioni che cercherà di
perseguire, si potranno differenziare da quelle sostenute, anche in
campagna elettorale, dal centro destra . Soluzioni da trovare soprattutto in tema di
raccolta rifiuti, inceneritori e potenziamento della centrale a
carbone e quelle sostenute, in maniera ostinata, anche dal
PD savonese come la piattaforma Maerks, fortemente osteggiate dalla
popolazione vadese con gli esiti elettorali che ben conosciamo. Tutti questi problemi e alcuni altri, di eguale
importanza come la dissennata cementificazione del litorale e della
collina albissolese e la difesa del verde rimasto, interessano anche il
nostro territorio comunale più di quanto si pensi. La salute del territorio e dei cittadini è
provato sia strettamente connessa con i livelli d’inquinamento
atmosferico e marino (rada di Vado) che non ha una perimetrazione così
definita da farci sentire tranquilli. E’ ormai necessario che tutti i Comuni, da
Varazze a Spotorno, lavorino più che mai in sinergia e quelli più
virtuosi, o candidati a diventare tali, facciano da stimolo agli altri. La raccolta differenziata. In tema di raccolta differenziata raggiungere
la quota del 60-65% come fosse una conquista, come pensa di fare la
città di Genova, oggi è come rimanere ancorati al passato e lasciare un
varco ad impianti di diverso tipo come : TMB, dissociatori, bio-arrow e
chi più ne ha più ne metta, per "chiudere il ciclo dei rifiuti". Questo percorso richiede che non ci sia più
del 5-8% di organico, quindi la prima indispensabile pratica è quella di
separare bene l' umido da tutto il resto, mentre tutti gli impianti
prima citati e ora più diffusi, si basano sul presupposto che ci sia
una raccolta differenziata scadente, con una buona parte di organico da
fare "digerire" ,fermentare ecc. ecc. Si dimentica che è proprio l' organico che
abbassa la qualità della differenziata e sono certa che tutti i
cittadini, se adeguatamente incentivati, possano imparare a
dividere come si deve l' umido e risciacquare il vasetto della
marmellata ecc...specie se alla fine pagano in un anno meno di un
terzo nelle loro bollette! Sono sempre più convinta che se vogliamo
farcela dobbiamo partire subito col piede giusto e parlare di
"riduzione, riuso, riciclo totale", visto che qualcuno ci è riuscito e
se mi sono permessa di indirizzarle questa lettera è perché penso che
Lei possa essere la persona giusta per farlo. Il potenziamento della centrale a
carbone.
L’inutilità di una maggiore produzione di
energia, in un territorio dove da anni si trascura di
promuovere e predisporre politiche adeguate all’uso di fonti rinnovabili
e al risparmio energetico e la minaccia di pericolosità ambientale
che, da anni, pagano i cittadini con la loro salute per le condizioni di
un impianto a carbone che inquina già un territorio ben più vasto di
quello vadese, a elezioni concluse, richiedono con urgenza la risposta
che i cittadini si aspettano e cioè non solo quella di respingerne il
potenziamento ,ma anche quella di depotenziare l’attuale impianto. La piattaforma Maersk. Per quanto concerne la piattaforma containers
di Vado, anche se si è ancora in attesa del giudizio finale di V.I.A.(Valutazione
di Impatto Ambientale) , gli studi regionali dell’ARPAL del 2001
dimostrano già come i fondali prospicenti a Vado siano tra i più
inquinati al mondo. Dichiara lo studio ARPAL: " I risultati delle
analisi hanno confermato fenomeni di contaminazione dei sedimenti,
dovuti a metalli pesanti (in particolare Cd e Hg), IPA, PCB (policlorobifenili),
PCDD (policloro dibenzo-p-diossine) e PCDF (policloro dibenzofurani). In
generale gli apporti inquinanti sembrerebbero diminuiti rispetto al
passato ad eccezione di nichel e cadmio. Dai saggi biologici è stato
evidenziato che gli effetti tossici dei sedimenti sugli organismi si
manifestano prevalentemente a lungo termine."Tali risultanze sono
confermate anche da studi del 2003 e del 2005. E’ necessario, quindi, bonificare
immediatamente i fondali contaminati da un secolo di industrializzazione
selvaggia che, nel corso degli anni, ha riversato in mare
indiscriminatamente gli scarichi velenosi dei processi industriali e
delle discariche. Emblematici, a questo riguardo, gli studi dei dott.i Torcello(pneumologo)
e Fadda (biologo) che registrano come “proprio le ceneri, della
centrale a carbone Enel, siano state scaricate direttamente in mare e il
percolato delle discariche vadesi sia stato scaricato in mare nel
recente passato, tramite il depuratore consortile non funzionante grazie
a deroghe alla legge Merli concesse dall’allora assessore regionale
all’Ambiente Alonzo.” Volendo promuovere, anche contro il volere
della popolazione di Vado, la piattaforma Maersk, finanziata anche con
ingenti capitali procurati dalla regione Liguria, ma la cui utilità
economica non è stata ancora del tutto provata, si dà l’assenso a
costruire un’opera che, con gli scavi per la palificazione sui fondali
fortemente contaminati, metterebbe in circolazione nell’acqua marina
migliaia di tonnellate di sostanze quali mercurio, cromo , nichel,
policloro difenili, diossine ecc. Enorme quindi il rischio di
contaminazione degli ecosistemi marini che, tramite
bioaccumulo nella catena alimentare, metterebbe in pericolo per
decenni anche la salute stessa dell’uomo, nonché il permesso di
balneazione di tutta la riviera ligure in particolare di Ponente. La schizofrenia tra chi insegue bandiere blu o
verdi e certificazioni ambientali di cui fregiarsi nei biglietti da
visita delle Amministrazioni e approva progetti del genere deve essere
interrotta con onestà e competenza. Il percorso non è facile, ma questo non deve
scoraggiare quando il sostegno viene soprattutto dai cittadini e i
riconoscimenti delle buone Amministrazioni sono la vittoria più grande. Buon lavoro!
ANTONIA BRIUGLIA |