TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Il costruttore edile Giallombardo
condannato per abusi edilizi, in primo grado <Lo vogliamo sindaco di Albenga sarà eletto a furor di popolo> Il 10 aprile Forza Italia, con il
capogruppo Schneck, disse: L’imprenditore dell’edilizia e della società
civile, Gerry, presidente della società calcistica, è un ottimo
candidato. Un gruppo virtuale ha già raccolto 250 adesioni Albenga – Può accadere che si dimentichi un
fatto di cronaca. Può accadere che non sia il caso di ricordare un
particolare. Il cittadino ha comunque il diritto di capire anche per
ragioni di chiarezza. Il Giallombardo condannato, in attesa di appello,
è l’impresario Roberto e non Germano “Gerry”. Ci sono in ballo 39
alloggi di troppo. Solo i prossimi giudizi d’appello diranno se la
realtà giudiziaria (da non confondere con la reale) è quella di una
sentenza definitiva, oppure il giudizio potrà essere ribaltato,
modificato. O ancora spesso succede che i reati siano “giudicati” dalla
prescrizione e poi, nella mistificazione generale, si concluda che
l’imputato è stato assolto. Forse valeva la pena ricordare che non si
tratta delle stesse persone, pur se unite da un’unica professione,
quelle dell’imprenditore edile e da interessi convergenti. Non sarà certo un cognome che in questo momento
può essere appannato. O ingenerare equivoci. L’ingegner Roberto Schneck è tra i tanti
cittadini italiani che conoscono le “cose italiane” e non sempre uscire
condannati significa essere perdenti di fronte ai partiti, agli
elettori. In Italia non è un marchio. Altrimenti si libererebbero
centinaia di “poltrone” pubbliche, ad iniziare dal Parlamento. Tra l’altro le stesse cronache dei giornali
hanno descritto che tra i convinti sostenitori dell’assenza di
irregolarità in via Carloforte c’è un fior di architetto, già della
sinistra, Piergiorgio Castellari e un socialista di peso, in terra
ingauna, come l’ingegner Vincenzo Damonte. Ma anche l’architetto
Maurizio Arnaldi, cliente dell’impresa Giallombardo: <I locali di
sgombero dei sottotetti erano messi in vendita come vani non abitabili>. Per un’assoluzione ampia il difensore
dell’imputato, l’avvocato Andrea Vernazza, legale spezzino chiamato al
capezzale dei “casi difficili”, come accadde all’epoca dell’arresto, poi
revocata, di Giovanni Nucera, il capostipite del “colosso Nucera” . E
sulla stessa scia difensiva gli avvocati Vittoria e Camilla Fiore,
Giovanni Troccolo. Non ci resta che riprodurre l’articolo scritto
da La Stampa. La sentenza. |