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(In)disciplina nell'attività estetista

Assessore al Commercio cerca

(La bella favola di Alassio, uno, dieci, venti ordinanze purchè non si rispettino. Anche le scope...)


Città di Alassio
Assessorato al Commercio
Disciplina dell'attività di estetica
(clicca sull'immagine per ingrandire)

Alassio - Sul numero 206 di Trucioli Savonesi del 21 giugno, a due stagioni estive di distanza, abbiamo documentato come è consuetudine di questo blog di volontari, facendo parlare foto, articoli-testimonianza, atti ufficiali, il fiorente commercio ambulante abusivo sulla più "popolata" spiaggia del ponente ligure.

Abbiamo ricordato un nostro "reportage"  (del 2007) con le confidenze e la "memoria storica" di un bagnino.

Si è accennato alla guerra dichiarata (estate 2008) nei confronti di un commerciante alassino colpevole, dopo una raccolta di firme, di aver ribadito pubblicamente il persistente fenomeno dei "vu cumprà". L'impotenza delle forze dell'ordine per una serie di ragioni e concause. L'incoerenza di chi finge di non vedere, non sapere.

Di fatto ad ogni retata, ad ogni sequestro, in un breve arco di tempo tutto tornava e torna come prima.

Non è il discorso di dare la caccia a poveri disperati, spesso sfruttati, vittime della malavita italiana e internazionale. Il nodo irrisolto è che da una parte si spacciano ordinanze, divieti, articoloni, per dare "da bere" a chi leggendo, conclude: "che bravi, finalmente una città che fa sul serio".

Poi dal sepolcro imbiancato esce ben altra realtà. Come quella dei massaggi abusivi che già la settimana scorsa abbiamo documentato e ad una settimana di distanza nuovamente fotografato. Le stesse persone resistono ad ogni ordinanza. Persino scritta in caratteri cinesi, nelle quattro lingue più conosciute. Fatta stampare dal Comune presso "arti grafiche Pozzi".

I clienti, ripetiamo, non mancano. Sono italiani. In maggioranza leggono Il Giornale (della famiglia Berlusconi) e

Libero (vicino alla destra). Non hanno colpe, pare evidente, ma dimostra quale sia la mentalità di chi predica bene e razzola male. Di chi vuole "ordine e legge" e poi compra sulla spiaggia borse taroccate, fa cicli di massaggi ad opera di persone

di cui non si conosce assolutamente nulla dei titoli di merito per esercitare un'attività che in Italia è regolata da precisi requisiti.

Perchè questi cittadini asiatici (neppure comunitari) hanno libero accesso all'illegalità, scegliendo da anni la stessa spiaggia. Alassio appunto? Perchè, con la complicità dei clienti italiani, devono fare impunemente concorrenza, senza rispettare alcuna elementare norma?

Dai massaggi, alla chincaglieria, alle borse e pelletteria "taroccata" (altro danno ad aziende e commercianti), fino all'ultima trovata, tra poveri disgraziati, come testimonia la foto di chi, nel centro di Alassio, cerca di vendere scope.

Alassio, 23 giugno 2009, un ambulante extracomunitario di scope in una via del centro

 

Spiaggia di Alassio, ore 10 del 22 giugno 2009, massaggiatori in servizio. Una settimana prima, Trucioli aveva pubblicato altre foto della spiaggia, tra massaggi e venditori abusivi di borse taroccate